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Breve Storia del dito medio

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Ricordatevi che possono togliervi tutto, ma non vi toglieranno mai il vostro diritto di esporre un bel dito medio

Da Diogene a Bebe Vio

Secondo Aristotele il linguaggio è ciò che ci distingue dagli animali, ma molti anni dopo l’antropologo Frank Hamilton Cushing aggiunse che probabilmente il vero segno distintivo è la nostra capacità di usare anche le mani per comunicare, una pratica che noi italiani conosciamo molto bene.

Forse è per questo che il gesto del dito medio o digitus impudicus, come lo chiamavano i Romani, ha accompagnato l’umanità come una sorta di nume tutelare da utilizzare nelle occasioni più importanti per rimarcare un concetto abbastanza fondamentale: “non sono propriamente d’accordo con ciò che stai dicendo e dovresti proprio andare dove sai benissimo anche tu“.

Da sempre il gesto del dito medio è legato a doppio filo con il mondo del sesso, Diogene era famoso per usarlo senza troppi problemi, ma d’altronde era anche la versione classica di un troll e si divertiva a masturbarsi in pubblico, sputare in faccia alla gente e defecare dove gli capitava. In epoca romana era sia un gesto offensivo che un modo per indicare o suggerire l’atto sessuale o per suggerire una penetrazione anale, soprattutto nei confronti di un uomo.

Insomma, già allora il suo significato principale era che dovevi andare a farti fottere.

Tralasciando epoche più recenti e shakespeariane, in cui la gente si offendeva mordendosi il pollice, il dito medio è arrivato tranquillo e sereno fino a noi e, complice un certo imbarbarimento dei costumi, è penetrato senza troppi problemi nella vita politica e nell’arte, per non parlare dello sport.

Il primo reperto fotografico di un dito medio lo scoviamo proprio negli Stati Uniti, in una fotografia fatta prima della partita di baseball tra Boston e New York. Uno dei giocatori di Boston, Charles “Old Hoss” Radbourn mostra infatti un dito medio durante il rituale della foto di squadra, per rimarcare la rivalità con New York. Probabilmente è anche il primo caso photobombing della storia.

Il più famoso dito medio politico invece, tra i tanti che ogni anno vengono lanciati verso detrattori e manifestanti, è forse quello di Bush Jr, tirato in un fuori onda e finito per sbaglio su internet. In quell’occasione l’ex presidente voleva probabilmente salutare la sconfitta del suo rivale per il posto di governatore del Texas in una tornata elettorale particolarmente incerta.

Come spesso accade, l’abuso di un gesto lo depotenzia e lo rende una consuetudine pop ben poco scandalosa. Ormai ogni star che vuole fare l’alternativa sfoggia dita medie ben in vista anche nei video, se poi a farlo è addirittura Beyoncé vuol dire che ormai possono farlo tutti. Sono ben lontani i tempi in cui Johnny Cash suonava nei penitenziari e mostrava il dito in una famosissima foto dedicata al direttore di San Quintino.

Ormai il dito medio è diventato una sorta di meme, anzi, più sei creativo nel mostrarlo ai diretti interessati e meglio è.

C’è però un luogo in cui recupera la sua antica potenza, quella ancora intatta dai tempi di Diogene: ed è nella protesta, nel gesto liberatorio di schernire i potenti e chi se lo merita. Quella di Bebe Vio che con le nuove protesi può mandare a quel paese i suoi detrattori, Al WeiWei che lo fa a Piazza Tiananmen, Cattelan a Piazza Affari o Cerny su una chiatta a Praga. Durante il periodo di Occupy Wall Street due attivisti furono arrestati e multati per averlo fatto contro la polizia, ma vennero poi liberati e gli furono risarciti 50.000 dollari perché la reazione degli agenti aveva violato i loro diritti costituzionali.

Quindi ricordatevi che possono togliervi tutto, ma non vi toglieranno mai il vostro diritto di esporre un bel dito medio.

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