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Super Mario Bros - Due parole sul Fanservice

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Il film di Mario Bros si è rivelato una macchina per stampare denaro, ma dal punto di vista dei contenuti è un po' un guscio (di tartaruga) vuoto.

Super Mario Bros - Il Film è l'evento cinematografico della stagione, inutile negarlo!

Certo, viviamo in un periodo molto felice sul versante delle produzioni ispirate ai videogiochi, da The Last of Us, passando per Arcane, i film di Sonic, le serie Netflix su Cuphead e Cyberpunk… Tutto sembra dire che ci siamo lasciati alle spalle il momento in cui si andava al cinema a vedere il film di Prince of Persia col sacchetto di carta messo appositamente sotto la poltrona del cinema.
Sarà pure un periodo di buone produzioni, però il film di Mario doveva essere una conferma, la validazione definitiva ad un periodo aureo delle trasposizioni dei videogiochi. Una cerchio che si chiude insomma… D'altronde Mario fu l' apripista arrivando al cinema nel 93 con risultati "strani"...

Ma tralasciando il film di Mario con Bob Hoskins che si brucia la carriera e litiga con tutti, passiamo al film animato della Illumination che sotto l'occhio vigile di Nintendo ha tirato fuori un qualcosa che riempie le sale, che fa felici le persone ma a cui viene aggiunto un grosso MA da parte della critica.

Tutto bello, ma poco profondo!

Il problema principale del film è che sia un frullatore di coloratissimo Fanservice senza un vero e proprio gancio emotivo che ci faccia davvero conoscere i personaggi.


E badate, è tutto vero!


Non lo metto alla berlina però, così come molta gente che è uscita dal cinema soddisfatta e divertita.


Vorrei soffermarmi su questo aspetto, che è ben più interessante del dire se il film sia bello o brutto, anche perché se tutto va come spero vada e si comincia a costruire il Nintendoverse io voglio che la campagna di Super Smash Bros Brawl (l'emissario del subspazio) diventi l'Avengers Endgame di questo filone.

Si è detto "perché puntare a fare la cosa semplice e di successo e non fare un passo in più?"
Verrebbe da dire perché era la strada più sicura. In sala al cinema eravamo un pubblico eterogeneo dove sentivi le diverse fette di pubblico emozionarsi per questa o quella citazione, per l'easter egg di turno, per quel riferimento specifico ad un gioco preciso.


Era un gioco nel film capire chi appartenesse a quale categoria, i bambini dietro di me? Pronti ad urlare per le scene dei Kart perché probabilmente minano le loro amicizie sulle piste di Mario Kart 8 Deluxe!
Il padre che ha accompagnato il gruppetto?

Eccolo che racconta piano al figlio di come quel gioco che Mario usa durante la cena familiare sia Kid Icarus… E così via! Il ragazzo che urla "Uno sfavillotto!" riconoscendo il personaggio di Super Mario Galaxy, e chi come me ha applaudito per il Donkey Kong Rap che viene citato all'arrivo del gorilla incravattato!

Se non conoscete il DK rap, ecco un buon momento per rimediare!

Insomma, se vogliamo ben guardare, il gancio emotivo era proprio la nostalgia e il fanservice più puro, che comunque si installa in un film che è il migliore mai fatto dalla Illumination dal lato meramente grafico, forte anche della presenza di Nintendo che ha seguito il progetto molto da vicino.
Mi immagino Shigeru Miyamoto che ha colpito tutte le maestranze coinvolte con una VHS del film del 93!

D'altronde il linguaggio si è evoluto. Pensiamo ai film supereroistici ad esempio, alcuni sono robe che si reggono goffamente in piedi solo perché si ricollegano ad altro, a volte a roba che non dovrebbe nemmeno essere lì.
Spiderman No Way Home ha portato al cinema pure me, con la promessa di rivedere il Luciferino Willem Dafoe nei panni di Norman Osborne, con tanto di battuta che fa il giro sul meme di "I'm Something of a Scientist myself".


Certamente un diverso tipo di Fanservice, che però ci fa agganciare al film in modo non convenzionale. Molte persone erano lì per film usciti 20 anni prima e che non erano collegati in alcun modo a quello che stavamo vedendo sullo schermo, così come il Flash che riporterà sullo schermo Keaton con le lunghe orecchie di pipistrello!


Ma non deve essere necessariamente fanservice, ci può essere qualsiasi cosa esterna al film stesso che lo rende comprensibile. Una pellicola che basa il suo twist su qualcosa di simile è C'era una Volta ad Hollywood, che non puoi capire se non conosci l'orrorifica storia della Manson Family, la cui conoscenza o mancanza di essa può minare la comprensibilità del film.

Mario è così in qualche modo, basa tutto ciò che è sviluppo e profondità sul fatto che il pubblico conosca già determinate meccaniche dei personaggi. Luigi e il suo finire catturato, Bowser e la sua voglia matrimoniale, il fatto che le tartarughe diventino un rimbalzoso guscio una volta colpite, o il potere della Super Stella.
Un'altalena che va dall'omissione al più puro easter egg, e in questo, poco da fare, il film se la cava benissimo!

Il fanservice funge proprio per rirempire quel vuoto lasciato da personaggi piatti e che funzionano in base al fatto che hanno un cappello con l'iniziale sopra. Una scelta pigra? Sicuramente sì, ma molto poco rischiosa visto che Mario, Bowser, Peach e Luigi sono totalmente trasversali, in un modo che ben pochi altri personaggi potrebbero essere!

Se ritentassero lo stesso con un personaggio meno famoso, potrebbe funzionare?

Si potrebbe fare un film animato su Metroid, Star Fox o The Legend of Zelda con gli stessi presupposti?
La risposta è no.

La magia dei fratelli Mario funziona proprio perché sono il giocatore 1 e 2 più famosi del mondo e perché le buffe cose della Illumination (che quando sono solo gag senza riferimenti gamici cadono piatte) si possono unire con quel tipo di mondo.

Una Samus che si appalla e ripercorre momenti in stile Alien non potrebbe avere tempi comici di quel tipo e non potrebbe buttare a schermo un Metroid per un applauso facile. La saga è meno famosa per il pubblico generalista e dovrà raccontare il contesto e giustificare molte cose, pure perché il materiale originale e la lore sono molto più sviluppati e il tone of voice della saga non potrebbe essere buffo e scanzonato tipo Bob il Minion eterocromico che va in giro con un perizoma!

Per non parlare di The Legend of Zelda, che ha talmente tanto materiale e che è una serie dove il tono cambia a seconda del titolo che chiunque avrà l'arduo compito di metterci mano lo vedo più o meno così

Sia chiaro che si sta parlando di questioni ipotetiche, ma il film di Mario getta la basi per sequel attraverso una scena Post Credit e sognare è bello, senza contare che si è parlato di Illumination pronta a lavorare ad altri film prodotti uno per uno senza accavallare le pellicole in lavorazione e Myamoto ha espresso forte volontà di creare altri modi per fruire le esperienze Nintendo all'infuori del medium videoludico.

Quindi potremo aspettarci tanti film che partono dall'idea di soffiare via la polvere dalla cartridge del super Nintendo, ma dobbiamo augurarci un mentalità diversa all'interno di quei film animati.

Che poi son solo chiacchiere, perché come è uscito nella sale The Super Mario Bros Movie si è udito un gigantesco suono di registratore di cassa provenire dal Giappone.

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