STAI LEGGENDO : Birds of Prey: il carnevale psichedelico di Harley Quinn

Birds of Prey: il carnevale psichedelico di Harley Quinn

Condividi su:

Harley Quinn torna al cinema e si riprende tutto quello che è suo, più qualcosa degli altri. Parliamo di sorellanza ed empowerment a suon di cazzotti.

Anticamente, la festa di Carnevale era l'occasione per festeggiare la morte del vecchio anno e la rinascita della terra in vista della Primavera. Le celebrazioni in onore del ritorno alla vita dopo il torpore dell'inverno erano scatenate e brutali. L'ordine sociale era momentaneamente abolito, era incentivato il caos, il ribaltamento dei ruoli di genere, la follia, il travestimento e il divertimento sfrenato. Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn fa un po' la stessa cosa, saltando a piè pari la parte in cui la festa finisce e si torna all'ordine cosituito.

Il film che riporta al cinema Harley dopo l'orrore senza fondo di Suicide Squad punta infatti a ricalcare amorevolemente la personalità psicotica della sua protagonista: colorata, chiassosa, opportunista, confusa, arrabbiata, discontinua e finalmente libera! Inizia nel momento in cui Harley e il suo Joker si sono lasciati e parte come un breakup movie abbastanza classico. Poi scatta la locura.

La prima volta che vediamo Harley in Suicide Squad è chiusa in una gabbia, appesa e ammiccante, sulle note di You Don't Owe Me, che prende senso soltanto quando la rivediamo per la prima volta in Birds of Prey, dove il rapace ha finalmente lasciato la sua trappola dorata di immunità Joker-derivata. La vediamo tra le altre cose vomitare nella borsetta di una sconosciuta, il che parla molto della presentazione diametralmente opposta a quella iper-sessualizzata del precedente film.

Parlando con Black Canary, una delle co-protagoniste e bad ass definitiva, Harley spiega che essere un Arlecchino significa essere una schiava, costantemente legata a un padrone, ridicola ma tristissima. Sull'onda di una sbronza epocale capisce poi che ha un'altra opzione, la catarsi assoluta, e annuncia al mondo la sua rottura con Joker facendo esplodere il luogo in cui tutto era iniziato. Da qui esplode anche tutto il resto. Harley si imbarca in una guerra urbana alla John Wick (ma con più glitter) che la metterà di fronte a una sfilza infinita di nemici. La grossa differenza con Wick è che Harley Quinn sceglie attivamente di buttarsi nella mischia, è lei che dà letteralmente fuoco alle polveri.

Fracassando teste e fratturando gambe, Harley attua anche una splendida metamorfosi del suo personaggio di Arlecchino. Fanculo il servo di due padroni, si torna all'antico mito scandinavo di Hellequin (Hell Queen?), che altro non è che la dea della morte seguita da un esercito di valchirie demoniache, perennemente a caccia di anime da portare all'inferno. Questa versione portata in scena dalla regista Cathy Yan si riavvicina anche all'approccio di Tim Burton al suo Joker, burlone ma letale, solo che al fianco di Harley Quinn c'è un'intera masnada di donne altrettanto furiose per essere state sottomesse, incarcerate, esiliate, derise, sottovalutate.

Rimanendo ancorato all'essenza della protagonista, Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn riserva un grosso fanculo anche allo script. L'onnipresente diamante dei Bertinelli è il più tipico dei MacGuffin, un pretesto per far scorrere la vicenda tra una scazzottata e l'altra. E le scazzottate sono proprio l'elemento migliore del film, dure e pure, piene di slow motion, di coreografie elaborate e riuscite, di vero corpo a corpo (riguardando Suicide Squad c'era talmente tanta CGI che ho avuto il mal d'auto).

Il percorso della nuova Harley Quinn è una mattanza giocosa e delirante, divertimento continuo che non accenna mai a farne un modello di comportamento o una bandiera. È l'eroina malata che parla di sorellanza, empowerment e sovversione senza essere perfettina come Wonder Woman. È un piacere da gustare sporcandosi, come i panini unti della fiera che hanno più sapore grazie a chissà quale ingrediente segreto e disustoso.

related posts

Come to the dark side, we have cookies. Li usiamo per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi