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24/7 - Il ritorno di Nova

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24/7 segna il ritorno in libreria e fumetteria di Nova, l'autodefinitasi Eurospin del fumetto italiano, con una storia carica di orrore e azione ambientata in un supermrket di provincia. La nostra recensione.

Tra i più grandi feticci del ventesimo secolo si erge sulla sua collina in mezzo alla provincia il supermercato. Si poteva scegliere qualsiasi altro prefisso per qualificarlo eppure si è scelto quello con l’ascendente maggiore sulle folle, quello che immediatamente lo posiziona su un gradino talmente più alto al di sopra degli altri che competere è inutile.

Non sfideresti mai Superman ad un incontro di boxe, così non sfideresti mai un Supermencato in provincia.

È un luogo dalle dinamiche odiose, un mostro che troneggia forte del suo pubblico che giornalmente si riversa adorante al suo interno. Ce n’è uno di riferimento grosso che domina ogni zona e, come in un torneo shonen, questi si danno battaglia all’arrivo di ogni nuovo contendente per il dominio territoriale.

Cantori di questi non luoghi ne hanno descritto le gesta epiche e terribili nell’arco della seconda metà del ‘900, Rem Koolhaas nel suo Junk Space ad esempio è da affiancare al Mallrats di Kevin Smith nella trattazione omnicomprensiva del centro commerciale, icona del benessere e luogo che amplifica le logiche che animano il supermercato, sia dall’”alto” che dal “basso”, ancora una volta contrapposti ma filologicamente affini, lo Zombie di Romero (così come lo ha rimontato Dario Argento, perché siamo campanilisti) e The Mist di Stephen King, che nel ventre caldo di un centro commerciale pur vedendo il meglio e il peggio del genere umano trovano comunque un delirante rifugio in tempi di crisi, con le dovute distinzioni del caso sulle quali non mi soffermerò per non offendere la vostra intelligenza con un altro maledetto spiegone.

Del resto siamo qui per parlare d’altro, siamo qui per parlare del ritorno di Nova con un nuovo libro e di quello che lei ci ha messo dentro.

O meglio, per descrivere quello che Nova ha messo dentro questo 24/7 (o Ventiquattrosette a seconda se guardate la costa o la copertina).

Nova.
L’avete mai conosciuta Nova? Se non lo avete fatto, fatelo. Dovete sapere che Nova ha un deviatissimo ed eccessivo senso dell’umorismo, come se la televisione degli anni ’90 (il suo decennio d’appartenenza per elezione) si fondesse con il surrealismo in un milkshake psicotropo.

I personaggi di Nova sono sghembi involucri che lei si diverte a fare a pezzi, prima emotivamente e, in questo nuovo volume, anche fisicamente.

Stelle o Sparo era un’opera introspettiva di un’inaspettata delicatezza per una che di solito sceglie di martellare sulle note piuttosto di sfiorare delicatamente i tasti, pur essendo un efficace esordio più che un manifesto programmatico del suo stile rivolto al pubblico delle fumetterie e delle librerie di varia.

24/7 ci racconta una storia diversa. Prima di tutto dal punto di vista grafico è tutto tarato sull’eccesso, di quelle cose folli che possiamo trovare in giro per i suoi social, di quelle che fanno ridere ma anche pensare (cit.) che pure essendo un volume di 160 pagine brilla per una violenta capacità di sintesi.

Sintesi grafica, perché nessuna linea è sprecata a tratteggiare lo storto mondo della generica provincia ristagnante italiana e sintesi nei testi, che non servono poi veramente che altrimenti non compravi un libro a fumetti.

La storia è di quelle facili che vi citavo sopra. Un gruppo di antieroi, banali, imperfetti e codardi braccati dal male in un supermercato.
Per vendervelo non dovrei aggiungere altro, ma il mio mestiere qui non è vendervi il fumetto, ma parlare di Nova.

Nova vira tutto grottescamente all'eccesso, nel senso che crede sia meglio calcare la mano che essere fraintesa.
Nova che in questa nuova opera sceglie di confrontarsi con l’orrore e con l’azione, trasformando improbabili commessi in eroi per necessità.
Ecco, la Necessità è il motore del racconto. È per quello che si finisce a lavorare in un supermercato, per uscire dallo “stallo”, virgolettato, perché in una parola ci infiliamo più cose, come dire “vita”, come dire “crisi”, se vi capita di riuscire a distinguere tra le due siete a buon punto.
Chiaramente non il punto in cui si trova Dante, il protagonista della storia, dove lo troviamo noi, a fissare la sua casa che scivolano via nel tempo giorno dopo giorno.

E quindi il supermercato come alternativa, che tanto avere un lavoro ed essere un elemento produttivo della società liquida qualsiasi alternativa di torpore e morte. Ma insomma.

In quella che in mano a qualcun altro divetterebbe una “classica storia di alienazione moderna”, Nova decide di pigiare fortissimo sull’acceleratore in una violenta serie di scontri dove Dante e i suoi colleghi fronteggiano orripilanti creature cronemberghiane delicatamente raffigurate e colorate Giotto Turbocolor con la foga del bambino del meme “colorare è una figata”.

Violento, rivoltante, efficace, pur se sul piano della leggibilità dell’azione c’è ancora un po’ da lavorare, ma non siamo qui per guardare bei combattimenti stile manga™, siamo qui per fare brutto in faccia al tempo presente e va benissimo così in un racconto che mette di fronte ad una generazione i suoi nemici naturali nella peggiore delle forme possibili.

24/7 solleticherà le fantasie di un certo pubblico attento alla scena del fumetto indipendente italiano di matrice post-Zerocalcare, in cui Nova si metteva in scia nel primo libro, per abbracciare in questo uno stile più sferzante e irregolare, di chiara vocazione underground ritrovatasi sotto le luci della ribalta con le maglietta delle band sdrucita, le converse sdrucite e la cronologia non cancellata.

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