Tranquilla Nintendo, la compriamo comunque
I videogiochi hanno questo grandissimo problema comunicativo: non è divertente né interessante vedere qualcuno che gioca. Per questo motivo ogni pubblicità che deve mostrare dei giocatori suona subito posticcia. Ci vedono così: ma in realtà siamo così: Nintendo è sempre stata la più estrema nel comunicare questo scenario da Mulino Bianco nerd, con famiglie felici ... Tranquilla Nintendo, la compriamo comunque
I videogiochi hanno questo grandissimo problema comunicativo: non è divertente né interessante vedere qualcuno che gioca. Per questo motivo ogni pubblicità che deve mostrare dei giocatori suona subito posticcia.
Ci vedono così:
ma in realtà siamo così:
Nintendo è sempre stata la più estrema nel comunicare questo scenario da Mulino Bianco nerd, con famiglie felici che si umiliano vicendevolmente a Wii Tennis, amici giulivi che sorridono mentre si lanciano funghi blu a Mario Kart, ma con Nintendo Switch abbiamo raggiunto vette insuperabili.
Il trailer è diviso in varie storie che raccontano la funzione principale di Switch, la possibilità di giocare dove vuoi, quando vuoi e come vuoi, in casa, in aereo, in auto, dal proctologo, mentre parla la suocera, in un ascensore bloccato e mentre porti fuori il cane.
Ecco, concentriamoci su quest’ultimo esempio: il trailer inizia con questo tizio che sta giocando a Zelda: Breath of the Wild da probabilmente sei ore. Dopo averla tenuta fino allo stremo il cane gli abbaia e quello che fa? Stacca la console e si mette a giocare sulla panchina, solo come un cane, mentre il suo alano gira libero per il parco e ha già probabilmente mangiato quattro chihuahua. Un’alienazione individuale che manco quelli che giocano a Candy Crush in metropolitana mentre un barbone agonizza a due metri di distanza.
Nintendo, io ti voglio bene, ma qua si cerca di far credere al mondo che siamo gente normale, se tu, che di solito parli ai non-giocatori, offri questa immagine è finita. Tanto vale fare una pubblicità del McDonald col tizio che divora tutto per la fame chimica.
Ma non è finita, perché dopo il tizio che gioca sull’aereo, forse l’unico che fa qualcosa di sensato, se escludiamo l’approccio con la bionda per chiederle che classe usa su Skyrim e i ragazzi che giocano in auto a Mario Kart senza piantarsi negli occhi i mini-controller, abbiamo l’allegro quadretto dei giocatori di basket che per riposarsi giocano a basket, il tutto sotto una sopraelevata di periferia. Un contesto in cui probabilmente avrei paura a mostrare perfino un telefono trovato nel Dixan, figuriamoci l’ultima console Nintendo.
Ma il gran finale signori e signore è senza dubbio la ragazza col caschetto che gioca a Super Mario, già vestita come se fosse pronta per uscire, che viene invitata all’aperitivo sul tetto del palazzo accanto e che si presenta con la console. “Grazie cara, noi pensavamo di bere come muratori sotto il sole e pippare il monte bianco, ma ora vogliamo solo raccogliere tutte le monete del livello!”. I casi sono due o pensi che siamo così alienati da non riuscire a staccarci da Mario per goderci una birra con gli amici o pensi che vorremmo veramente uscire sapendo che il baffuto idraulico ci aspetta per giocare. O magari pensi che per giocare ci vestiamo con qualcosa che va oltre una tuta sporca di sugo?
Lo stadio pieno di gente per guardare Splatoon preferisco non commentarlo neppure, è troppo tenero.
Davvero Nintendo, non c’è bisogno di mostrarci un futuro di gente sorridente che è scesa a patti con la sua alienazione e gioca felice, non importa far credere ai non giocatori che queste situazioni siano vere, come uno di quei video di sicurezza sugli aerei in cui la gente scappa tranquilla e senza urlare, tanto lo sappiamo noi e lo sai anche tu che questa console la venderai a gente che si barricherà in casa, che spegnerà il telefono, che farà finta di essere morta per giocare ai tuoi titoli e che al massimo inviterà qualcuno per insultarsi reciprocamente e lanciarsi funghi e banane.
Tanto Nintendo Switch l’avremmo comprata anche se la pubblicità fosse stata uno snuff movie e la console una scatola con dentro un topo morto.
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