STAI LEGGENDO : Gli ingredienti del perfetto film di Natale (sì, anche Die Hard)

Gli ingredienti del perfetto film di Natale (sì, anche Die Hard)

Condividi su:

Ogni stagione ha le sue tradizioni, ma nessun periodo ha così tanti riti come quello natalizio. Uno dei più importanti è sfruttare i giorni di festa per fare overdose di Una poltrona per due, La vita è meravigliosa, Miracolo sulla 34esima strada, Willy Wonka, ma anche Die Hard, Love Actually e altre pellicole senza le ... Gli ingredienti del perfetto film di Natale (sì, anche Die Hard)

Ogni stagione ha le sue tradizioni, ma nessun periodo ha così tanti riti come quello natalizio. Uno dei più importanti è sfruttare i giorni di festa per fare overdose di Una poltrona per due, La vita è meravigliosa, Miracolo sulla 34esima strada, Willy Wonka, ma anche Die Hard, Love Actually e altre pellicole senza le quali non può essere Natale.

I film natalizi sono un genere codificato, e come tutti i generi ci sono delle regole ben precise da rispettare, un canone a cui aderire, identificato in alcuni fondamentali elementi che devono essere presenti in qualche modo. Dopo anni e anni di passati di fronte alla televisione ho cercato di identificare quelli più importanti.

Il Grinch

Un personaggio fondamentale: quello che per qualche il motivo non sente lo spirito del Natale, lo Scrooge della situazione. Può essere un grande manager che pensa solo ai soldi, un genitore che lavora troppo, una persona arida e delusa, qualcuno sconfitto dalle tristezze della vita… le motivazioni possono variare, ma ci dev’essere qualcuno a cui il Natale, la spensieratezza e la felicità non piacciono più di tanto.

C’è anche la variante del personaggio che vuole, letteralmente, rubare il Natale, facendo sparire i regali o rapendo Babbo Natale. Anche in Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato, che pur non è un film ambientato proprio a Natale, ci sono personaggi che “tradiscono” lo spirito di bontà del Natale con comportamenti improntati solo all’avidità e al consumismo.

Il personaggio del Grinch è fondamentale perché si lega al suo acerrimo nemico… quello che ci crede troppo.

L’entusiasta

Ovvero chi alle prime luci natalizie è già pronto a fischiettare “All I want for Christmas is you”, che al primo dicembre ha già riempito la casa di renne di peluche, neve finta, muschio del presepe, stelle di natale e indossa maglioni ridicoli. Quello che continua a ripeterti “Non la senti la magia del Natale?” e spera che nevichi, anche se questo vuol dire il blocco della circolazione e migliaia di autisti arrabbiati. Questo personaggio di solito ha come missione far recuperare agli scettici lo spirito natalizio e, tradizione vuole, subirà almeno una volta una crisi di coscienza che farà vacillare la sua fede. Alla fine probabilmente lo vedremo vicino a un albero addobbato o mentre contempla una casa piena di lucine accanto al tizio che prima non sentiva l’atmosfera natalizia.

Qualcuno deve star male

Non c’è gioia senza patimento. Gente senza lavoro, famiglie povere, malattie terminali, personaggi cattivi (vedi il primo punto) che vogliono chiudere attività belle, tipo una libreria, per far posto a un centro commerciale, terroristi. In alcuni casi la crisi è amorosa e sarà il Natale a far sbocciare la passione. I film di natale, come tutte le grandi storie, nascono da un conflitto o da una crisi da affrontare che, ovviamente, viene risolta con lo spirito natalizio e un po’ di magia. A meno che tu non sia John McLane, in quel caso ci vuole una mitragliatrice, oh oh oh.

Babbo Natale

Poteva forse mancare? Assolutamente no. Di solito è un vecchietto tranquillo che è palesemente uguale a Babbo Natale, ma nessuno se ne rende conto fino alla fine. Come nei film di zombi in cui la gente inizia a nutrirsi di carne umana ma tutti fanno finta di non sapere cosa potrebbe essere. Nella maggior parte dei casi Babbo Natale è un po’ come Gandalf, un vecchio saggio, pieno di poteri, che però decide di non usarli troppo, se non per aiutare persone molto piccole. C’è poi la variante della persona comune che deve vestire i panni di Babbo Natale, dando il via a una serie di equivoci, situazioni comiche e trasformazioni. In questo caso ci deve essere almeno una scena in cui cerca di passare da un camino o guida la slitta in maniera disastrosa. Volendo c’è anche la variante “Babbo Bastardo” ovvero l’inversione tragico/sarcastica del rassicurante vecchietto con la barba bianca.

La Magia

Non solo quella del Natale, ma in generale un elemento sovrannaturale, qualcosa che aiuta i protagonisti o li contrasta, oppure una forza che ne domina la realtà. Possono essere i Gremlins, il mondo di Nightmare Before Christmas o quello del Grinch, gli spettri del Canto di Natale, non importa, l’elemento magico è ciò che caratterizza questo periodo rispetto al resto dell’anno. A volte questo elemento è semplicemente il caso che porta una singola buona azione a scatenare una serie di elementi positivi che poi premiamo il protagonista. L’importante è che ci ricordi che viviamo un momento in cui per un attimo alziamo la testa da impegni, bollette, problemi e speriamo che per qualche motivo tutto andrà bene solo perché il 25 dicembre. Dunque la magia si lega con un altro grande tema dei film natalizi: la speranza.

La Famiglia

Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi. La famiglia, o la sua essenza sono parte integrande del Natale. Alla famiglia si legano momenti classici come i parenti imbarazzanti che non vedi da tantissimo tempo, lo zio bizzarro, la nonna gentile ma un po’ sorda, una bella litigata a tavola perché ancora non hai trovato marito. In questo Mamma ho perso l’aereo è geniale: prende la figura del bambino, solitamente quello che sente di più il Natale, lo trasforma in una sorta di Grinch, gli toglie la famiglia e infine riconcilia tutti, senza dimenticarsi l’elemento magico. Quante sono le possibilità che un bambino resista veramente all’assalto di due ladri?

La redenzione

Parliamo pur sempre di una festività cristiana oltre che di un periodo che ha ispirato decine di adattamenti del Canto di Natale, dunque che natale sarebbe senza un pentimento? Di solito la fase di chiusura di una storia natalizia è particolarmente lunga perché spesso contiene più personaggi e storie che devono trovare la loro conclusione. Il cattivo diventa buono o fa la fine che merita, la persona sola, povera o triste migliora la propria condizione. La famiglia mette da parte le divergenze e cena assieme, il bambino ottiene il regalo tanto sperato, George Bailey non si ammazza e Hans Gruber cade dal Nakatomi Plaza.


related posts

Come to the dark side, we have cookies. Li usiamo per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi