Frullate Verne, Dumas, Salgari e Spielberg. Otterrete un’avventurosa Scimmia dell’assassino
Prendete lo spirito di Jules Verne, frullatelo con le trovate di Alexandre Dumas e l'esotismo di Emilio Salgari, servitelo con lo stile di Steven Spielberg. Ecco la Scimmia dell'assassino, la mirabolante storia di Sally Jones
Il senso dell’avventura è un istinto innato. Il fascino che proviamo per quel mix di situazioni al limite, viaggi esotici, intrighi e misteri. Il rischio di enormi sfortune all’inseguimento di grandi fortune. Ci esaltiamo per Indiana Jones e Nathan Drake, e dovremmo entusiasmarci anche per Sally Jones.
Chi è Sally Jones? Una scimmia. Non solo. Lei è LA scimmia.
Sally è la protagonista de La Scimmia dell'assassino dello svedese Jakob Wegelius, edito in Italia da Iperborea. Un romanzo rocambolesco, esotico, dal ritmo incalzante e intenso, che nel 2021 ha vinto Premio Andersen e non solo. Non fatevi ingannare a bollarlo come semplice "letteratura per ragazzi". Prima di tutto, perché la letteratura per ragazzi è validissima, complessa, entusiasmante, tanto quanto quella “adulta”. Secondo, perché è un romanzo davvero d'ampio respiro, che riesce a trattare i giovani come adulti, e a riportare agli adulti quella sensazione di scoperta dei classici del passato. Quando da piccoli si leggevano romanzi quasi di nascosto, di notte, alla luce di una torcia sotto le coperte (la torcia, esatto, non il flash dello smartphone).
Avventura, mistero, segreti, azione, commozione e suspense. Gli ingredienti sono eccellenti, la ricetta di prima qualità. Prendete lo spirito di Jules Verne, frullatelo con le migliori trovate di Alexandre Dumas e l'esotismo di Emilio Salgari, servitelo con lo stile entusiasmante di Steven Spielberg. Un feuilleton moderno, ricco di colpi di scena, un'avventura densa di eventi, che rievoca grandi classici del passato in modo coinvolgente e moderno. Da dove partire, senza troppi spoiler?
Beh, di sicuro ogni grande romanzo merita un grande protagonista, e Sally Jones lo è. Un misto di forza e fragilità, di determinazione e debolezza, di coraggio e umanità.
Sally è intelligente e astuta, etica e corretta. Ah sì, ed è un gorilla antropomorfo.
Non parla ma capisce tutto, pensa con acume, ripara macchinari e costruisce strumenti. Sa addirittura raccontare benissimo, e infatti il romanzo è presentato come scritto di suo pugno, in prima persona. Ogni parola battuta a macchina su una Underwood n.5 del 1908.
Siamo infatti negli anni ‘20, Sally lavora insieme al marinaio Henry Koskela, detto "Il Capo". I due si guadagnano da vivere sulla loro piccola nave mercantile Hudson Queen, viaggiando e accettando lavori lungo i porti dell’Atlantico. Giunti a Lisbona, un tipo losco affida loro il compito di ritirare un carico lungo un fiume, a mezzanotte. La cosa puzza, la situazione degenera, dopo un po’ ci scappa il morto. Il Capo viene ingiustamente incolpato e subito incarcerato. Tocca a Sally salvarlo, e da qui prende il via la sua epopea, pericolosa e affascinante, che la porterà fino in Oriente. Lo sentite quel profumo di avventura nell'aria?
Io e il Capo abbiamo caricato sacchi di carbone anche oggi. Mentre lavoravo pensavo alla mia Underwood n. 5, e ora ho deciso per cosa userò. Metterò nero su bianco la verità. La verità sull'omicidio di Alphonse Morro. Così tutti sapranno cos'è successo veramente. E forse, scrivendo, riuscirò a sbarazzarmi dei miei incubi.
Non si può non restare coinvolti dal personaggio di Sally dal suo animo, da come reagisce di fronte alle sfortune e ai torti che subisce, dal suo spessore psicologico, dedizione e affetto. Così come vi resteranno accanto a lungo gli splendidi personaggi che la circondano. Un capitano dal cuore d’oro, una sarta dalla voce celestiale, un eccentrico maharaja. E poi ancora, umili bottegai, generosi marinai e avidi delinquenti. Senza contare le ambientazioni: dagli intricati vicoli portoghesi agli sfarzosi palazzi indiani, dalla sala macchina di una nave all’hangar di un aeroplano. Un viaggio incredibile e sorprendente, anche per l’autore stesso.
Scrivere è un po’ come fare gli esploratori: si parte con un’idea di quello che si scoprirà ma, alla prova dei fatti, raramente coincide con quello che si trova davvero. Forse è proprio questo l’aspetto più emozionante della scrittura: non sapere in anticipo che strada imboccheranno il racconto e i protagonisti. - Jakob Wegelius
In questa bella intervista con Laura Cangemi - la sua traduttrice italiana - Jakob Wegelius riassume divinamente il suo processo creativo come un qualcosa di fluido e in continua evoluzione. «Appena una figura “prende vita” ha una sua personalità e una sua volontà, a volte questo può creare qualche problema», racconta, «ma questo genere di dilemmi è importante per la creatività.»
Ho imparato a capire quelli che dite voi umani e come ragionate. Ho imparato a leggere e a scrivere. Ho imparato come si ruba e come si inganna il prossimo. Ho imparato cosa sono l'avidità e la crudeltà. Ho avuto diversi padroni e vorrei dimenticarne la maggior parte. Non so chi mi abbia dato il nome che porto, né perché. In ogni caso, mi chiamo Sally Jones.
Il punto di forza di tutto il romanzo è proprio l'approccio di Sally, qualcosa di veramente coerente e originale. Si integra con gli uomini, ma a modo suo e con le sue peculiarità. Ha forza ma non la usa, preferendole il cervello. Usa i suoi sensi, ad esempio il suo sguardo e il suo fiuto, per comprendere lo stato d'animo di chi ha di fronte. Può andare avanti per la sua strada, ma sceglie di aiutare le persone accanto a lei. E c'è una delicatezza di fondo che riesce ad includere tematiche come il superare i pregiudizi e le diversità, oltre che lottare contro le ingiustizie. Tutto sempre in modo naturale e appassionante.
Wegelius - nato a Goteborg, classe 1966 - si è sempre dedicato alla letteratura per ragazzi, con libri tradotti in tutto il mondo. Ha debuttato nel 1994 e da allora ha pubblicato nove libri illustrati, molti dei quali vincitori di premi di livello internazionale, tra cui recentemente l’Andersen. Wegelius vive e lavora nel piccolo villaggio svedese di Mörtfors, e Sally Jones nasce anche dalla sua conoscenza del mare, marinai e porti. Se iniziate ad essere incuriositi, potete entrare subito nel suo mood: Iperborea ha realizzato un podcast con i primi 10 capitoli, pronti da ascoltare.
Pubblicato in Svezia nel 2014 e approdato in Italia nel 2020, il formato e l'edizione del volume sono memorabili. Le illustrazioni in stile puntinista, la mappa e le ambientazioni del viaggio, i ritratti “vintage” di ogni personaggio. La parte visiva gioca un ruolo fondamentale per immergersi nella lettura, o riprenderla magari per chi vuole centellinarsi ogni pagina. Ma non è il primo volume dedicato al personaggio: “La leggenda di Sally Jones” - edizione italiana a cura di Orecchio Acerbo - è il suo prequel, dove scopriamo tutto il background di Sally. Si tratta però di un racconto lungo, dove stavolta sono le illustrazioni che dominano ogni pagina. Un volumetto complementare che diventa un “contenuto extra” davvero suggestivo.
Ma la storia di Sally è destinata a finire? Assolutamente no. Lo scorso ottobre è uscito "The False Rose", con la nostra protagonista alle prese con il ritrovamento di una misteriosa collana. Le aspettative per una nuova avventura ci sono tutte, e attendiamo il nuovo volume anche in italiano, con impazienza. Insomma… abbiamo la scimmia per la scimmia.