Dune: medievalismo intergalattico e messianismo islamico
Dalle primi immagini del film al romanzo, perché è essenziale riscoprire la grandezza di Frank Herbert e del suo Dune, tra storia e fantasia.
Il film Dune di Villeneuve sembra promettere tantissimo, l'immagine di Paul Atreides interpretato da Timothée Chalamet sta già creando diverse aspettative e dividendo il pubblico. Dal canto mio mi aspetto il meglio, ma prima di parlare del film andiamo a conoscere il grande romanzo che ha ispirato non solo il film ma tutta la fantascienza posteriore ad esso.
Il primo romanzo del ciclo fantascientifico di Dune (composto da sei romanzi canonici) è Dune (1965) ed è diviso in tre parti: Dune, Muad'Dib e Il Profeta. L'erede della casata degli Atreides, un classicismo di stampo omerico ispirato dagli Atridi Agamennone e Menelao, Paul arriva sul pianeta Arrakis (Dune) accompagnando suo padre il Duca Leto. La specificità di questo nuovo pianeta è di essere completamente ricoperto dalla sabbia, una sorta di deserto planetario. Dune è abitato da enormi vermi delle sabbie, "creatori" della sostanza più preziosa di tutto l'universo dei romanzi di Frank Herbert, la "spezia" o Melange: una secrezione chimica.
La spezia è l'elemento più importante dell'Imperium perché permette di "aprire" le porte della mente e acquisire poteri di preveggenza e prescienza, questa sostanza è in realtà una droga che crea dipendenza ma può inoltre allungare la durata delle vite degli esseri umani. Il Melange è un simbolo della Gilda Spaziale, una corporazione che unisce l'impero attraverso i suoi viaggi spaziali; soltanto i piloti della Gilda hanno accesso illimitato a tale sostanza e permette loro di navigare senza l'ausilio di sofisticati computer o rotte stellari e di superare i limiti della velocità della luce.
Il topos della droga nella letteratura è frequentemente noto, basti pensare all'uso che ne fece Edgar Allan Poe o Charles Baudelaire (Paradisi artificiali) , in maggior modo durante il decennio del 1960 in America; periodo di manifestazioni e movimenti socio-culturali legati al sesso, alla pace e all'uso di sostanze. Lo stesso Aldous Huxley nel 1953 sperimentò l'uso della mescalina, una sostanza allucinogena ricavata dai cactus e usata nei riti sciamanici dai nativi d'America. L'uso della mescalina segnò profondamente numerosi testi di Huxley come Il mondo nuovo e L'isola,e i saggi Le porte della percezione e Paradiso e inferno; caratterizzando i suoi scritti con suggestioni oniriche e visionarie
Tornando alla trama di Dune, scopriamo che la famiglia degli Atreides è stata inviata sul pianeta Arrakis per gestire i traffici della spezia per volere dell'imperatore Padisha Corrino e di sostituire l'altra casata regnante degli Harkonnen guidata dal Barone Vladimir. Questa macchinazione politica favorisce i piani dell'alleanza (nascosta) Harkonnen-Corrino, ovvero mettere la casata degli Atreides in un ambiente ostile e arido come Dune per poi schiacciarla e razziare le sue proprietà.
Ovviamente questo piano è fomentato da Vladimir Harkonnen che vede nel Duca Leto il suo acerrimo rivale e di porre fine alla secolare faida tra le due casate. Ma il capofamiglia degli Atreides percepisce l'inganno e organizza una strenua resistenza alleandosi con i nativi del pianeta Arrakis, i Fremen (contrazione dell'inglese Free Men, Uomini Liberi) tribù di nomadi del deserto che vivono in enclavi nascoste. Gli Harkonnen immaginano che il Duca Leto sarà abbastanza furbo da eludere le trappole e gli attacchi frontali da loro escogitati, così riescono a corrompere un membro (formalmente non legato alla casata) degli Atreides: il traditore dottor Yueh.
Egli è incaricato di uccidere il giovane Paul Atreides e sua madre, la Bene Gesserit, Jessica. Yueh riesce a far "esplodere" il mezzo di trasporto dove viaggiano Paul e Jessica e a farli passare per morti, soltanto apparentemente. Nella seconda parte del romanzo Paul e Jessica si uniscono ai Fremen e ne apprenderanno gli usi e i costumi, conosceranno meglio le più grandi risorse del pianeta Arrakis: l'acqua e la spezia. Il giovane Paul da prova di essere un valente guerriero e viene soprannominato Muad'Dib dai Fremen.
Veniamo a sapere che le abilità di prescienza e preveggenza di Paul (congenite in esso) si sono sviluppate maggiormente a contatto con i nativi di Dune, i Fremen iniziarono ad acclamare Paul come loro Messia o Mahdi. Paul si ritrova ad incarnare un duplice ruolo in Arrakis: quello politico-formale in veste di principe regnante degli Atreides e quello teologico- profetico del Mahdi. Presa coscienza della sua leadership politica-religiosa il giovane Paul guida gli uomini del deserto contro i battaglioni degli Harkonnen.
Il giovane comandante decide di ampliare ulteriormente i propri poteri preveggenti bevendo l'Acqua della Vita, che può essere bevuta solamente da una Bene Gesserit per diventare Reverenda Madre (ordine "religioso" matriarcale). Paul cade in un coma di tre settimane ma si risveglia all'apice della sua gloria: egli è diventato il prescelto delle Bene Gesserit, l'unico uomo in grado di possedere tali poteri e resistere all'Acqua della Vita, egli è l'incarnazione di ogni profezia della Sorellanza: lui è il Kwisatz Haderach. E ora basta con la trama, altrimenti potrei essere lapidato per SPOILER.
Dune diventa così uno dei romanzi di fantascienza più popolari della nostra epoca, letto appassionatamente nei campus universitari si ritaglia una posizione tra altri grandi autori: come Robert. A. Heinlein e Kurt Vonnegut.
L'ambiente cult e pop dei campus universitari gli permette di diventare popolarissimo e apprezzato per i suoi temi contro-culturali e per le critiche al myth of progress. Il romanzo di Herbert ispirerà la prima trilogia di Star Wars e allo stesso modo sarà debitore degli influssi del ciclo della Fondazione di Asimov.
Dune e Foundation sono spesso accomunati per la grande presenza di riferimenti storici. Asimov si ispirò alla monumentale opera storica di Edward Gibbon Declino e Caduta dell'Impero Romano, infatti i suoi romanzi descrivono una fantascientifica caduta dell'Impero Romano d'Occidente e la conseguente fioritura dei regni romano-barbarici e della formazione del regno dei Franchi. Lorenzo di Tommaso vede in Dune un processo analogo (anche se non condivido appieno tale posizione) ovvero il declino di Roma durante il periodo Tardo Antico, e la rinascita di un nuovo imperatore Augusto-Paul Atreides. Altri riferimenti che uniscono ulteriormente i due grandi autori di fantascienza è la rappresentazione delle leggi del fascismo-nazismo e l'uso degli armamenti atomici.
Per Herbert la storia è un'entità lineare suscettibile a eventi imprevedibili ma che possono essere predetti in parte con ragionamenti logici e scientifici, o nel caso dei suoi protagonisti con doti innate o potenziate dalla spezia.
Ci sono evidenti richiami anche al periodo della guerra fredda, basta citare un esempio su tutti Vladimir Harknonnen il villain del primo romanzo che ha un evidente richiamo al mondo russo. Il medievalismo in Dune può essere ricondotto a determinate macro-tematiche: le strutture politiche interplanetarie e imperiali, gli ordini religiosi come il Bene Gesserit, l'uso della tecnologia e delle armi e la rappresentazione dell'Est (verrà trattato più avanti). La rigida struttura gerarchica delle casate è un chiaro parallelismo al mondo medievale e al feudalesimo (Faufreluches termine dell'antico impero per indicare i rapporti di sudditanza tra gli uomini). Questa struttura socio-politica si colloca ipoteticamente nel 211° secolo ma gli stessi tratti del medioevo fantasy si possono rintracciare semplicemente in romanzi precedenti o posteriori a Dune. I concetti del medievalismo sono rimarcati anche dal vocabolario che usa Herbert: duca, barone, conte, imperatore, gilda, feudo, maniero. Tutti i pianeti dell'Impero appartengono all'imperatore ma sono concessi formalmente a delle casate regnanti che li governano come se fossero dei feudi.
Così l'imperatore ha un potere assoluto ma che viene regolato e monitorato da un senato composto dalle casate, che in un'ipotetica alleanza comune può rivaleggiare contro l'Imperatore stesso. In pratica i nobili di questo universo hanno gli stessi poteri dei principi elettori del Sacro Romano Impero medievale-moderno. L'unione delle casate si chiama Landsraad, singolarmente i nobili non possono competere ma insieme possono controllare la tirannia imperiale.
Compito dell'Imperatore è non farsi schiacciare dalle grandi casate, quindi è solito fomentare intrighi e rivalità per portare all'indebolimento l'aristocrazia feudale: usando la stessa prassi romana del divide et impera. Il potere imperiale e quello dell'aristocrazia feudale è tuttavia nullo difronte allo strapotere commerciale delle Gilde, altro elemento medievalista risalente al fiorire di queste imprese nel XIV secolo, dei Navigatori e della corporazione commerciale della CHOAM. La CHOAM gestisce e promuove i commerci, i Navigatori hanno il monopolio dei traffici commerciali e dei trasporti essendo gli unici capace a governare le navicelle spaziali e dipendono dall'abuso della spezia di Arrakis, il quale è governato da una casata.
E così il circolo si chiude: tutto nasce e ritorna a Dune, che è il pianeta focale per i destini dell'Impero e dell'universo creato da Frank Herbert. Si tratta di un'ecologia chiusa, in equilibrio instabile. L'impero si basa sul Landsraad, il Landsraad sull'Impero. Entrambi ricavano il loro potere economico dalla CHOAM, che non può funzionare senza la Gilda Spaziale, che a sua volta dipende dalla spezia. E così che Frank Herbert ha a sua disposizione tutta la machiavellica struttura dei complotti di potere a cui attingere a piene mani
La società medievale di Herbert è puramente orizzontale, divisa in caste e non permette verticalizzazioni sociali; la sua estrema limitazione sembra idonea a prevenire i rovesciamenti politici ma sarà proprio in questa rigida infrastruttura che nasceranno le crepe della realizzazione dell'impero Fremen.
Quel che rende Dune un romanzo di fantascienza intriso di medievalismo è soprattutto il ruolo che (non) riveste la tecnologia.
La tecnologia "alta" ovvero computer e intelligenze artificiali (equivalenti o superiori alle menti umane) è stata epurata e vietata durante il Vecchio Impero da un evento bellico-confessionale: la Jihad Butleriana. Il primo obiettivo di Herbert, per includere questa guerra santa alla tecnologia è di dare un senso di spaesamento al lettore, allontanandolo dalla concezione classica di "moderno" e dando una connotazione magica o religiosa alla scienza di Dune.
Il secondo punto focale è di liberare l'essere umano dalla schiavitù tecnologica e rendere la stessa tecnologia la schiava dell'essere umano. Questo impero intergalattico è quindi un frammento di primitivismo scientifico che aleggia nell'universo, il precedente aspetto collega i romanzi di Dune alle limitazioni tecnologiche dell'era medievale; un'età dove la scienza e il progresso erano miscelati all'alchimia, alla religione, alla superstizione o alla pseudo-scienza dell'astrologia. Herbert sovverte i tropi della science-fiction non più un rapporto subalterno tra uomo e macchina ma tra uomo e un altro uomo.
Anche le armi e l'arte militare in Dune sono fortemente medievali. Ci sono gladiatori e arene, duelli, tornei, spade, pugnali, scudi quindi il classico armamentario medievaleggiante. Molte armi sono decorate e personalizzate, non sono semplici strumenti di morte, ma come nella cultura nobiliare europea simboleggiano il rango sociale, Herbert stesso descrive minuziosamente i combattimenti attingendo al vocabolario dell'ars bellica medievale. La spada è una prerogativa dell'élite aristocratica, non sono usate principalmente in guerra ma per sfidare e uccidere un proprio pari in epici duelli "cavallereschi". I personaggi dei romanzi spesso hanno degli epiteti che riecheggiano le atmosfere dei romanzi arturiani e graalici: Duncan l'Onesto (o il virtuoso) e Gurney il Valoroso.
Secondo Roybeghs si possono intravedere altri stereotipi (reversed) medievali-romantici nell'episodio del coma di Paul. Come nelle fiabe di Biancaneve o la Bella Addormentata la donna è dormiente in attesa del soccorso del suo amato, così Paul viene "salvato-assistito" dalla sua amante Chadi ricalcando gli stessi stilemi e gesti della fiaba romantica. Seppur questa scena mi sembri eccessivamente forzata nell'ottica fiabesca concordo con Roybeghs per una concezione neomedievalista gender inversa.
Brian Herbert, nella biografia del padre Dreamer of Dune, ha suggerito l’identificazione tra il Bene Gesserit e i Gesuiti. Nel Bene Gesserit, l’autorità della Reverenda Madre sulle sorelle dell’ordine è assoluta come il preposto generale nella Compagnia di Gesù. Frank Herbert senza dubbio si ispirò leggendo il testo apocrifo e fittizio del Libro Nero dei Gesuiti, che dava un'aurea esoterica e mistica all'ordine religioso. D’altro canto, i Gesuiti erano il più potente ordine della Chiesa: la Compagnia, composta da grandi e fini intellettuali, si differenziava dagli altri ordini per il maggior interesse verso lo studio, la teologia e l’evangelizzazione dei popoli indigeni, e il loro ruolo come ambasciatori, diplomatici e consiglieri in numerose corti europee.
Non sfuggirà la forte somiglianza con il ruolo strategico interpretato dal Bene Gesserit nel realizzare accordi tra il Landsraad, l'Imperium e le gilde commerciali. Il Gom Jabbar, la prova a cui la Reverenda Madre sottopone Paul Atreides e a cui sono sottoposte tutte le novizie Bene Gesserit, ha diverse affinità con la pratica degli Esercizi spirituali di Ignazio di Loyola. Difatti, Paul sente all’interno della scatola chiusa in cui ha infilato la mano, un dolore indescrivibile ma la sofferenza è solo nella sua mente. Nel diffondere le loro superstizioni nei diversi mondi dell’Impero, il Bene Gesserit si serve della Missionaria Protectiva, il ramo missionario della Sorellanza che ha il compito di diffondere leggende e "verità" sacre ai popoli degli altri pianeti. Così avviene anche su Arrakis, dove gli indigeni Fremen sono imbottiti di leggende riguardanti il potere delle Bene Gesserit. La forza missionaria dell’ordine è un altro elemento tratto dalla storia dei Gesuiti. Ovviamente queste somiglianze sono più dei "modernismi" che dei medievalismi; ma è pur sempre una distorsione degli elementi storici.
Paralleli al Bene Gesserit ci sono, nei romanzi di Herbert, i Mentat uomini dalla sofisticata intelligenza "calcolatrice" e dalla grande capacità mnemonica. Sono dei fedeli servitori delle casate, educano gli eredi dei nobili o elaborano complesse tattiche militari. Thufir Hawat, il Mentat di Casa Atreides, svolge tutte queste funzioni: è il mentore di Paul, si occupa di tutti i minimi aspetti del casato e dopo lo sbarco su Arrakis pianifica la difesa contro la minaccia degli Harkonnen. I Mentat odiano la Sorellannza Bene Gesserit; l'ordine femminile infatti riesce ad influenzare l'universo intero mentre gli uomini vengono visti come delle semplici pedine. I Mentat si basano sulla logica, le Bene Gesserit sull’astuzia e l’inganno. In ciò, i Mentat risultano molto simili ai giansenisti. L'universo creato da Herbert, come già si è potuto intravedere, è visceralmente influenzato dalla cultura islamica e araba. Il romanzo ruota intorno alla formazione (nel senso di romanzo-formazione) di Paul Atreides (Muad' Dib), che si fonde gradualmente nella figura leggendaria del Messia il "madhi".
L'attesa messianica è stata introdotta su Arrakis proprio dal Bene Gesserit tramite la Missionaria Protectiva, il popolo dei Fremen attende l'arrivo del Kwisatz Haderach. "La via più breve" (nome tradotto del Kwisatz) sarà un individuo maschile introdotto alle pratiche segrete della Sorellanza che ha già il potere di guardare Oltre nel futuro e raggiungere "luoghi" inesplorati dallo stesso Bene Gesserit. Questo uomo ha delle virtù che la stessa Sorellanza non riesce a prevedere, per questo il suo arrivo è importante quanto pericoloso. Il Kwisatz è un vero messia, che incarna tutti i poteri esistenti: quello religioso, politico e militare; suo compito è condurre il Bene Gesserit alla vittoria finale ad ogni costo e con qualunque mezzo. Le Reverendi Madri, a capo della Sorellanza, cercano di abbreviare l'avvento del messia; infatti favoriscono degli accoppiamenti stabiliti secondo criteri genetici. Il Bene Gesserit rifiuta l'idea che il messia nasca dalla plebe, dalla casualità e da una semplice coincidenza, per questo passano la loro esistenza a pianificare la nascita di Kwisatz.
Ma è proprio la casualità, ironicamente, che permette a Jessica di dare alla luce Paul. Il Bene Gesserit diventa una parodia di se stesso, ignora e teme i poteri di Paul e non riesce a comprendere come il Messia sia così potente e incontrollabile. L'errore della Sorellanza è di aver perso la propria condizione originaria di misticismo e irrazionalità, elementi che dovrebbero essere presenti in un ordine religioso-esoterico, invece nella loro "laicità" sono totalmente indifese e immobili all'avvento di Paul Atreides. I Fremen d'altro canto recepiscono gli influssi Bene Gesserit in maniera stupefacente, perché credono ciecamente a tutta la spiritualità divulgata dalla sorellanza. Caratteristica del popolo Fremen, equiparabile agli arabi e alle popolazioni beduiniche, è di sopportare una vita fatta di stenti e ristrettezze in un ambiente ostile e povero, per questo l'arrivo del Messia è così tanto atteso. Soffrono come il popolo ebraico sotto il gioco di un invasore straniero (Harkonnen-Impero) ma sono orgogliosi e belligeranti come gli arabi. Le leggende che sono attecchite su Arrakis rivelano che il Messia potrà essere riconosciuto da dei segni premonitori:
Interessante notare che nella tradizione islamica il Mahdi, il Messia, sarà “un uomo dalla fronte larga e dal naso aquilino”, proprio i segni caratteristici degli Atreides, di cui Paul è erede diretto. Inoltre, uno dei compiti che il Mahdi, per l’Islam, porterà a termine, sarà “lo svelare le risorse segrete della terra”, proprio come Muad’dib farà con Arrakis, svelando il tesoro d’acqua che possiede. Roberto Paura continua facendo notare che Paul Atreides è un "eroe" islamico mentre in altre opere di fantascienza, per esempio Star Wars Luke SkyWalker sia l'incarnazione del paladino cristiano e dell'avvento di una nuova era, simile a quella profetizzata da Gesù.
Ma Paul è il Mahdi, colui che schiaccerà i popoli con l'uso delle armi e della forza, non con il vangelo o gli ammaestramenti religiosi, non con la pace ma con la violenza. La Jihad è lo strumento del Mahdi (in arabo, ben guidato) della vittoria dei Fremen, questa concezione è ben presente nella tradizione dell'islam sciita e nella dottrina filosofica sufista; per questo Paul è un messia islamico, erede del potere politico, militare e escatologico.
Herbert comunque non si limita esclusivamente a tratteggiare i lineamenti di un messia islamico ma attinge a piene mani dalla cultura araba in altri interessanti modi. I Fremen per esempio ereditano l'ideologia religiosa-guerriera del fondamentalismo islamico- estremista, questa visione religiosa fantastica si scontra con quella più laica e machiavellica-romana dell'impero galattico; che vede nella religione una sorta di panem et circenses o instrumentum regni.
Al contrario intorno al Messia si sviluppano bande guerriere devote al loro Mahdi che sono estremamente violente e letali: i Feddaynkin, ispirati probabilmente (almeno nell'etimologia) dai fedayn in Israele che compongono l'esercito non regolare della Palestina. Anche molti termini di matrice islamica sono stati ripresi da Herbet.
La Sunnah, nient’altro che la Sunna che gli islamici sunniti usano, insieme al Corano, come elemento principale della loro religione (la sunna è la Tradizione di antiche che comprende le norme etiche basate sui detti e gli insegnamenti di Maometto stesso). Umma, definito da Herbert come nome che indica “un appartenente a una comunità di profeti”, è il termine che l’Islam usa per indicare la comunità musulmana.
Per non parlare della Shari-a, diffusa dalla Missionaria Protectiva del Bene Gesserit; il termine si rifà alla ben nota sharia, ovvero la legge di Dio. I termini usati da Herbert di haij (viaggio santo), haijr (migrazione) e Haijra (viaggio di ricerca) s’ispirano tutti al termine islamico Egira, indica la migrazione compiuta da Maometto e dai suoi discepoli a Medina, avvenuta nel 622.
Per finire, il termine Bashar, che indica un generale dei Sardaukar fedeli all’Imperatore, si rifà a quello di Bashir, nome piuttosto noto nell’ambiente islamico. E il bourka, un mantello isolante usato dai Fremen nel deserto, è la storpiatura del noto burka. Gli stessi "pretoriani" dell'imperatore Padisha, nome ovviamente ispirato dal titolo dei sultani ottomani derivante dal persiano, sono ispirati ai giannizzeri turchi.
Sono "allevati " e addestrati allo stesso modo, i Sardaukar sono schiavi-prigionieri costetti a vivere sul pianeta della Casa imperiale Corrino e soltanto i più forti vengono ufficializzati soldati. I Giannizzeri ottomani invece vengono rapiti in giovane età dalle province sottomesse, soprattutto cristiane, e convertiti a forza e legati ufficialmente al sultano.
I Fremen ricadono sotto l'etichetta di popoli incivili, inumani, barbarici, violenti e fanatici; questa descrizione calzerebbe a pennello con quella che danno gli "occidentali" ai popoli dell'Oriente reale. Ma Herbert descrive una cultura marginale oppressa da un colonialismo spietato, Arrakis non esisterebbe come pianeta e nemmeno la sua popolazione se non esistesse il Melange. Tutto l'universo guarda con occhi golosi al pianeta sabbioso, nonostante sia inospitale, mortale e popolato da individui pericolosi: la ricchezza e la dipendenza sono gli unici ingredienti che stimolano l'appetito dei potenti; Arrakis non meriterebbe nemmeno di apparire su una carta interstellare se non avesse la spezia.
Ed è una triste metafora del nostro stesso mondo, già dagli anni '60 gli Stati Uniti iniziano ad allungare la propria attenzione verso i bacini petroliferi medio-orientali. Herbert è il primo scrittore, finora, che riesce ad addentrarsi così tanto e con successo nel centro degli interessi e delle problematiche che ruotano intorno all'Oriente-Dune. Paradossalmente, la salvezza di Arrakis e la nascita di un impero Fremen avviene grazie a un Messia, ma Paul Atrides è anche il "colonizzatore". Ma questo colonizzatore ha liberato dalle sabbie e dalla sofferenza il suo popolo di indigeni, e li ha trasformati da "schiavi" a neo-colonizzatori dell'universo.
E anche se il neo imperatore è un "colonizzatore" non cambia la religione e la struttura politica del suo nuovo popolo. Herbert ha molto a cuore anche una questione ecologica, parallela a quella della spezia, ovvero l'amore ossessivo (direi giustificato) per l'acqua, più preziosa della stessa spezia, perché molto carente su Dune. In questo pianeta colonizzato, sfruttato, impoverito e denigrato da un universo intero il bene più prezioso è bere dell'acqua. Questa profonda sensibilità ecologica è anche una metafora del non sfruttare fino all'osso le terre colonizzate e diventa una critica al neo-colonialismo occidentale. Un grido, una speranza nell'allegoria fantascientifica di Herbert.