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Da Atlantide alla fine della Terra – Quattro chiacchiere su Clark Ashton Smith, tra narrativa e videogame

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Poeta, pittore e scultore, praticamente autodidatta, Ashton Smith ha sviluppato negli anni uno stile che lo ha reso un autore influente e apprezzato

Testo di Mauro Longo

Gli appassionati del fantastico, del weird e della narrativa pulp del Novecento conoscono bene la Sacra Trimurti americana che tutti ci sovrasta: Lovecraft, Howard e Ashton Smith. Se il padre dell'orrore cosmico è oggi una delle icone dell'horror in tutte le salse e le sue creazioni hanno contaminato ogni media, se l'autore che ha dato vita a Conan il Barbaro, Red Sonia, Solomon Kane e Kull di Valusia è stato a sua volta saccheggiato in innumerevoli opere narrative derivate, film, giochi e videogame, pochi conoscono quello che probabilmente dei tre era il più raffinato esteta e la penna più abile: Clark Ashton Smith.

Ashton Smith è l'autore di vari cicli di narrativa fantastica, che si distinguono per le loro singolari e sublimi ambientazioni: Averoigne, Zothique, Xiccarph, Poseidonis e Hyperborea, tra tutti.

clark ashton smith

Poeta, pittore e scultore, praticamente autodidatta, Ashton Smith ha sviluppato negli anni un gusto del linguaggio e uno stile inimitabili, con una prosa “ricca e sgargiante” guidata da un'immaginazione fantastica (in tutti i sensi), profondi spunti surreali e una vena ironica e macabra che emerge in maniera carsica in tutta la sua opera.

La terra morente di Zothique, l'atlantidea Poseidonis, la medievale Averoigne sono tutti mondi fantastici straordinari, ma è con Hyperborea che in particolare CAS dà fondo al gioco letterario e alle commistioni con i lavori degli altri due colleghi, “the Big Three” di Weird Tales. Ci sono infatti in questo ciclo diversi riferimenti all'Era Hyboriana di Howard e ai Miti di Cthulhu, come a voler creare un'unica, coerente, incredibile mitologia fantastica novecentesca, l'ultima grande mitologia moderna.

Forse legato al suo affetto per gli altri due, alla loro morte perdette interesse nella narrativa fantastica e si ritirò dal mondo della scrittura, dedicandosi ad altre forme d'arte.

Questo però non è il luogo dove discorrere dello stile e delle creazioni letterarie di Ashton Smith: da questo punto di vista fatevi subito un piacere e procuratevi il mega-drago-ultimate-collection parte 1 della Mondadori, Atlantide e i Mondi Perduti, che recupera finalmente per i lettori italiani una prima parte di questa narrativa sterminata, per enfasi visionaria ed esotismo avventuroso, da troppo tempo assente dai nostri scaffali. Il volumone Mondadori raccoglie i cicli di Poseidonis, Averoigne e Zothique, e a quanto pare è in preparazione un seguito, nonostante la tragica e recente scomparsa del curatore Giuseppe Lippi.

Vogliamo invece buttare un occhio alle ricadute di questo immaginario su altri media e soprattutto nel mondo dei giochi analogici, il più ricco di riferimenti.

È innanzitutto il re dei giochi di ruolo, Dungeons & Dragons, ad avere un discreto debito di riconoscenza verso l'opera di Ashton Smith, in particolare ad esempio Tom Moldvay, autore del Basic D&D del 1981, ha dichiarato di averlo apprezzato molto ed essersene ispirato. Non è difficile vedere come e dove.

Per esempio, sembra a posteriori una classica esplorazione di dungeon il racconto The Seven Geases, nel quale un gruppo di esploratori entra in un sistema di caverne abitato vicino alla superficie da semiumani ma che scendendo diventa un baraccone degli orrori sempre più fantastico, con stregoni, uomini lucertola, divinità aracnoidi, melme viventi e infine il mostruoso Tsathoggua, “il Dio Rospo”. Sembra quasi di vedere il Grado Sfida dei mostri aumentare man mano che si scende di livello...

Un preciso e diretto riferimento ad Averoigne si trova poi nell’avventura Castle Amber / Il Castello degli Amber, sempre di Moldvay, in cui gli avventurieri si trovano trasportati in un delirante incubo tratto dai racconti di Ashton Smith, e in particolare de Il Colosso d'Ylourgne, un enorme costrutto necromantico realizzato dalla fusione di migliaia di cadaveri dalla cui orrenda minaccia gli eroi dovranno salvare la città di Vyones.

Piena di riferimenti alle sue storie, ma anche a quelle di Poe, Vance e altri scrittori, questa avventura davvero iconica si è piazzata al quindicesimo posto nella lista delle avventure per D&D più belle di sempre, secondo un elenco stilato dalla rivista ufficiale Dragon nel 2004.

Castle Amber ha avuto poi un seguito nel 1995, mai tradotto in italiano: il boxed set Mark of Amber, che tuttavia, nonostante la ricchissima presentazione, non ha avuto altrettanta fortuna.

Le storie di Ashton Smith non sono finite solo in Dungeons & Dragons. Un altro gioco di ruolo cita uno dei suoi mondi fantastici già nel titolo, Astonishing Swordsmen & Sorcerers of Hyperborea di Jeff Talanian, un retro-clone di Advanced D&D focalizzato nella creazione di storie proprio nello stile pulp e weird reso celebre dai “Tre grandi di Weird Tales”. Anche Spellcraft & Swordplay, Primeval Thule, Beasts & Barbarians, Crypts & Things, On Mighty Thews! Barbarians of Lemuria e In a Wicked Age sono titoli che affondano le mani nella materia calda e scintillante forgiata da Smith e dai suoi degni compari.

Ben più noti di questi ultimi titoli sono di certo i riferimenti ai miti che si trovano nei giochi a tema Lovecraftiano, a partire dai personaggi, gli pseudobiblia e i mostri che appaiono ne Il Richiamo di Cthulhu, e in gdr simili, in tutte le loro incarnazioni ed emulazioni fino al boardgame Arkham Horror in cui appare il sempre inconfondibile Tsathoggua.

Anche se la mitologia e l'immaginario di Clark Ashton Smith non hanno lasciato a tutt'oggi un segno indelebile al cinema o nei videogame (non ancora, almeno), chiudiamo questo articolo tornando comunque a citare il buon vecchio Dio Rospo. Una bella / ributtante versione del solito Tsathoggua appare infatti nel primo Quake, il celebre videogioco della Id Software.

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