Buffy l'ammazzavampiri arriva a Sunnydale. Di nuovo!
Buffy l'Ammazzavampiri ricomincia con nuove avventure a Sunnydale in un fumetto di Jordie Bellaire e Dan Mora supervisionato da Joss Whedon.
In ogni generazione nasce una Cacciatrice. E in strani eoni può pure rebootare.
Buffy l'Ammazzavampiri torna in un fumetto dopo la parentesi 2007-2018 che ha portato avanti la serie tv con 5 nuove stagioni in cotinuity. Questa volta invece si riparte da zero con un vero e proprio reboot su carta, o supporto digitale di vostra preferenza.
Joss Whedon, creatore di Buffy nel film del 1992, torna a seguire la sua eroina più nota ma solo come supervisore della nuova serie regolare a fumetti che viene scritta da Jordie Bellaire , creatrice della serie horror Redland nonché colorista di Injection, Savage Town, Deadpool e Moon Knight solo per nominare alcuni dei suoi innumerevoli lavori. I disegni sono invece di Dan Mora , che ha disegnato tra le altre cose Hexed, Once & Future e il Klaus di Grant Morrison.
Compito per niente facile quello di Jordie e Dan: prendere una delle eroine più note degli ultimi 20 anni, con un seguito vasto e variegato e un'ambientazione approfondita e sfaccettata per riscriverlo e proporlo a un pubblico di nuovi lettori e di vecchi appassionati. Il volume che ho letto, edito in Italia da Salda Press, contiene il primo arco narrativo di quattro numeri e ci introduce, o riporta, a Sunnydale presentandoci senza troppi giri di parole i protagonisti e l'ambientazione.
Per chi non conosce nulla di Buffy si tratta di un volume perfetto per entrare nel mood di questa nuova serie dato che in poche pagine capiamo subito chi è Buffy, cosa le tocca fare e quanto poco desiderio abbia di farlo. Conosciamo pure buona parte del cast di supporto oltre a cogliere il tono della serie: ironico senza scivolare nel comico, drammatico come ogni adolescenza, con una robusta dose di horror che, per adesso, pare essere virato più all'action che al terrore puro, esattamente come la maggior parte degli episodi della serie TV. In questo senso Bellaire direi che ha colto molto bene alcuni aspetti tipici del Buffyverse e che sta prendendo la mano con il carattere dei personaggi, nonostante i radicali cambi rispetto a quelli originali. Aspetto che però può interessare, direi, solo ai fan di lunga data come me.Il re-boot è infatti la scusa perfetta per rimescolare le carte del gioco non solo nei rapporti tra i personaggi e, in minima parte per ora, nei loro caratteri, ma pure nella rappresentazione degli stessi in epoca contemporanea. Il nuovo-vecchio cast è più in sintonia con il sentire odierno per quanto riguarda la rappresentazione , e l'aggiornamento di questi adolescenti sembra non sia solo tecnologico: nei dialoghi è abbastanza evidente una certa sensibilità "woke" che mi pare non sfoci mai in eccessi e non suoni neppure finta o di comodo.
Il grosso dei cambiamenti lo vediamo nei personaggi di contorno piuttosto che in Buffy, cambiamenti che però non vi voglio spoilerare. Vi basti sapere che ci sono molti meno single rispetto ai primi episodi della serie tv, che una certa demone pare si sia data presto al commercio e che il vampiro più biondo di tutti i tempi appare praticamente subito. Per chi conosce bene la serie TV la curiosità sta proprio nel vedere in che modo Bellaire deciderà di giocare con i personaggi, quante novità riuscirà a inserire mantenendo la coerenza con l'ambientazione (nel volume appare un nuovo personaggio vampiro che è una bella intuizione e chissà quanto spazio avrà in futuro), quanto vorrà giocare con le aspettative dei fan sperando non cada in fan service ma, anzi, mostri una certa spregiudicatezza e iconoclastia nei loro confronti.
Se il compito di Bellaire non è dei più facili pure Mora ai disegni ha il suo bel daffare. Disegnare un fumetto basato su una property ben nota mostra una difficoltà peculiare per chi disegna: i personaggi devono avere le fattezze di attori e attrici ben noti al pubblico. Mora in questo senso fa un buon lavoro e tutti i personaggi sono chiaramente quelli che abbiamo amato in TV, ben riconoscibili e in certi casi con le espressioni e i tic nervosi che li hanno caratterizzati negli anni. Qua e là i volti sono forse un pelo troppo legnosi e poco "fumettosi" ma si tratta, quasi di certo, di un'esigenza richiesta per il tipo di progetto "realistico". È nelle scene di lotta e atmosfera dove Mora insieme al colorista Raul Angulo si sciolgono dando giusto dinamismo e tono alle sequenze action e horror, prediligendo quasi sempre vignette ampie e una tavola libera ma raramente complessa, con beneficio della leggibilità.
Insomma la serie mi pare un buon punto di partenza per i nuovi fan più giovani e allo stesso tempo una lettura parecchio interessante per i fan della prima ora , che si possono divertire a leggere quella che è a tutto gli effetti una versione alternativa di Buffy che pare sulla buona strada per rispettarne lo spirito ma raccontare storie davvero nuove.