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Più Libri Più Liberi visto dalla prospettiva di N3rdcore

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Tutto ciò che ci ha colpito di Più Libri Più Liberi 2019, dalla proposta più indipendente e di nicchia fino a quella generalista.

Essere a Più Libri Più Liberi quest’anno è stato, senza troppi giri di parole, bello. Difficile che una fiera mi colpisca in maniera totalmente positiva, eppure quello organizzato all’interno della Nuvola di Roma EUR è stato ben pensato, sistemato e approfondito. Incontri a profusione a qualsiasi ora del giorno, ospiti d’eccellenza, grande spazio alle piccole case editrici, offerta per grandi e piccini, numerosi stand divisi in piani e tanto, tanto altro. Paradossalmente l’ho preferita perfino al Salone del Libro di Torino, che è comunque irrinunciabile sotto tanti aspetti.

Nonostante Più Libri Più Liberi sia decisamente più piccola rispetto al polo editoriale del nord Italia, si è dimostrata una fiera da cui si può respirare più contenuto, anima e personalità dagli stand in essa presenti, dandoti il tempo di chiacchierare e scoprire chi ti accoglie al proprio stand pieno di libri. E credo fermamente chequesti momenti siano i migliori per trovare ciò che in libreria difficilmente riesci a vivere al giorno d’oggi, arrivando alla conclusione che forse servirebbe un attimo rivedere le priorità librarie più grandi se esse arrivano ad escludere perle come quelle che abbiamo visto negli angoli di Più Libri Più Liberi.

Da loro nasce il bisogno di condividere con voi ciò che più ci ha colpito della fiera oltre le discussioni che abbiamo avuto modo di approfondire, trovando nella selezione seguente solo una parte di quello che PLPL è in grado di offrire nella sua interezza. Non abbiamo l’intento di creare una lista onnicomprensiva e non vuole essere un metro di giudizio qualitativo o oggettivo, anche perché non siamo in sede di analisi e verdetti. Vedetela piuttosto come una piccola finestra personale da cui poter sbirciare un mondo nascosto, da ricercare online o nella vostra libreria indipendente preferita nel tentativo di trovare quel libro che saprai di amare in ogni sua parte.

Più Libri… di nicchia

Iniziando dall’offerta cartacea presente a Più Libri Più Liberi, dovendo esprimere una considerazione generale si potrebbe affermare che senza ombra di dubbio generi come fantastico, distopia e formazione sono stati un elemento centrale all’interno della fiera, la quale non solo possedeva un’area dedicata interamente ai ragazzi/bambini e accordi con le scuole di Roma, ma prendeva parte anche a un’iniziativa lodevole sulla diffusione della cultura europea e inclusiva attraverso numerosi eventi, libri e incontri. La valorizzazione del territorio, dei valori umani e di ogni paese del mondo passava attraverso la fantasia e la cronaca, trovando nell’immaginazione il luogo ideale per parlare di temi sensibili senza scadere nell’accademico.

Naturalmente c’è stato spazio anche per il puro svago, per le idee innovative nella narrativa e per vicende reali trasmesse su pagina, alcune delle quali ci hanno talmente colpito da avere l’esigenza di menzionarle da qualche parte, motivo per cui nasce lo scritto che state leggendo.

Durante il primissimo giorno mi sono imbattuto nel fantastico stand di Moscabianca Edizioni: una casa editrice di Roma nata da circa un anno e intenta a proporre scritti che passano dal weird al fantasy in un batter d’occhio. Come scoprirete andando avanti nella lettura, sono un patito per il design delle copertine e quando ne vedo di fatte bene non posso resistere dalla tentazione di avvicinarmi a guardare meglio i dettagli della grafica. A dispetto del famoso detto antiquato, la cura nella copertina spesso è un sintomo di un libro ben fatto e non a caso quelli di Moscabianca lo sono eccome.

Tra tutte le loro proposte ho deciso di sceglierne due particolari da portare alla vostra attenzione, tuttavia vi invito a informarvi anche su Prisma, una raccolta di racconti fantascientifici in uscita su più volumi, Women of Weird, un’altra raccolta esclusivamente al femminile e che esalta le donne della fantascienza, e Junkwars, un gioco da tavolo veramente ispirato ideale per gli amanti delle carte.

Il primo titolo scelto è Black Hills di Luca Mazza, il quale è ambientato in un’ucronia dove il vecchio west del 1876 accoglie un Giuseppe Garibaldi che sta spendendo la sua vecchiaia tra i cowboy. Viene però interrotto dal pistolero-stregone Ofiuco e dall’ultima avventura della sua vita, portando il condottiero italiano fino a Big Horn nel tentativo di debellare una strana maledizione. Può esserci qualcosa di più intrigante di uno scenario western onirico con Garibaldi, pistoleri magici e antiche maledizioni? Direi proprio di no.

Ma se siete tipi che adorano rimanere sul classico medioevo, allora non potete perdervi Ballata di Fango e Ossa di Maurizio Ferrero. Si tratta di un grim fantasy dove una creatura crudele e sanguinosa si ritrova a seminare distruzione per il mondo, cacciata da un manipolo di protagonisti atipici composti da un guerriero alcolizzato, un capo dei banditi e una strega devota ad antichi dei. Di bello c’è che oltre smembramenti, budella e grettezza potrete ritrovare anche un sapiente utilizzo dei dialetti nostrani, i quali danno bene l’idea dello scenario spartano in cui è ambientata questa avventura tutt’altro che epocale.

La nicchia a Più Libri Più Liberi è chiaramente più vasta di così e affronta numerosissime frange. Citarle tutte sarebbe impossibile, però ci tenevo a quantomeno menzionare la presenza dell’offerta editoriale alternativa di NERO, di disquisizioni filosofiche come How to Accelerate di Tlon Edizioni, approfondimenti doverosi come J.R.R. Tolkien Il Signore del Metallo di Tsunami Edizioni e, infine, i bellissimi scritti sugli studi di genere di effequ, che rappresentano solo una parte dei numerosi volumi che celebrano l’inclusività e la scoperta dell’identità.

Più Libri… per tutti

Tornando però a temi più generali e accessibili, alla fiera romana non sono mancati certo editori con offerte per un pubblico che cerca qualcosa di familiare da leggere. Anche qui la ricchezza della proposta era davvero enorme, specialmente perché erano presenti grandi nomi come Minimum Fax, Fazi Editore, Bao Publishing e saldaPress. Il che comunque suggerisce quanto libri, fumetti e libri-gioco per bambini siano ormai uniti sotto un unico stendardo. Tornando però alle mie scelte tra queste parti più accessibili, ho pescato un po’ tra i vari generi nel tentativo di farvi comprendere quanta varietà espositiva ci sia a Più Libri Più Liberi, evitando l’eccessiva ridondanza che eventi come il Salone del Libro di Torino possiedono.

La mia prima scelta ricade su Remoria di Valerio Mattioli, un libro duro quanto reale che immagina una Roma alternativa creata da Remo invece che da Romolo. Per quanto questo evento l’abbia mutata, la mappa all’inizio del libro è chiaramente quella che si potrebbe osservare oggi con tutti i quartieri iconici come Centocelle e il Grande Raccordo Anulare a fare da muro letterale. A occhi esterni l’urbe potrebbe sembrare la peggiore delle distopie, ma la descrizione di Mattioli non potrebbe avvicinarsi di più al reale nonostante il genere sia fantahorror. Immaginatevi quindi di leggere uno dei più macabri What If nostrani e ambientato tra Ostia e i bassifondi comandati da gang coatte potenziate. Un quadro apparentemente orrendo sotto ogni fronte, eppure, come si evince poi dal libro, è proprio in questi luoghi che c’è un’untissima lettera d’amore per l’anima della periferia che gente come me vive tutti i giorni.

Facciamo un passo in avanti e cambiamo location per spostarci in un contesto più “americaneggiante” con Bringer di Giuliano Scavuzzo. Siamo nell’anno 2081 e l’apocalisse dovuta all’inquinamento è stata sventata da questi umani speciali che, grazie a un materiale alieno, sono riusciti a ricordare le loro vite passate e riceverne dei poteri (o doni). La protagonista, Efi, vive in una città di cristallo sotto il comando di questi illuminati supereroi ed è sottoposta, come tutti, al test per capire quali poteri da Bringer nasconde il suo corpo.

A differenza però di quello che sarebbe scontato succedesse nella trama in questo punto, Efi non riesce a tirar fuori nessun miracolo e se non lo farà verrà infine esiliata dalla zona sicura. Parte quindi alla ricerca della sua vera identità, scoprendo i segreti di un mondo che tutti sappiamo sarà pregno di illusioni e cattivoni passati per buoni. Quello che mi ha colpito di Bringer, anche parlandone con l’autore stesso, è stato il fatto che la narrativa del libro avesse delle solide basi reali nei concetti scientifici, cercando di evitare i classici cliché del genere dando più dimensione ai personaggi e alla loro costruzione.

Mettiamo però che non siate fan della fantascienza o del fantastico e vogliate solamente un libro più “leggero” e basato sulla realtà. Per voi ho selezionato Enti di Ragione di Marta Cai. Si tratta di una serie di racconti sulle relazioni umane, di come tentiamo di fuggirle e di quanto infine ci segnino per la vita che ci piaccia o meno. Un’offerta raccontata con sagacia particolare, in pieno spirito dell’animo che la piccola casa di SuiGeneris fornisce con le sue pubblicazioni piene zeppe di prospettive alternative sulla realtà di tutti i giorni.

Se invece siete qualcuno che coltiva il proprio bambino interiore o ne cresce uno all’esterno, ho ben due selezioni da sottolineare. La prima è L’Eroe del pluripremiato Jeffrey Alan Love pubblicato da Carlo Gallucci Editore e tradotto da Susanna Basso. Si tratta di un libro illustrato che racconta la missione di un eroe contro un mondo fatto di ombre e creature oscure, breve ma di una fattura così evidente da essere un ottimo volume per chiunque apprezzi l’arte al servizio del fantastico, specialmente quando è così ben fatta.

La seconda è la saga di Bulloni di Giacomo Pucci e Valerio Chiola, la quale quale è una serie di libri (con illustrazioni a corredo) dove un gruppo di bulli finisce per diventare il manipolo di eroi che affrontano minacce e tematiche estremamente legate all’infanzia. Parliamo, in questo caso, di un progetto prezioso che riesce a trattare temi come bullismo, cyberbullismo, razzismo e disabilità mostrando come il bullo non sia una figura da stigmatizzare come un criminale, bensì una facciata di insicurezze dove si cela un ragazzo bisognoso di aiuto e di un percorso in cui poter immettere le proprie abilità. Ed è per questo che, nel libro, il preside che convoca i bulli non li punisce, ma li immette in un’unità di agenti segreti che finiscono per compiere imprese incredibili.

In generale, non c’è davvero nulla che manca tra le mura di PLPL ed è bello poter vedere come l’attenzione ai lettori più piccoli o giovani sia pari a quella donata ai veterani delle pagine cartacee. Non dovrebbe essere strano, quindi, vedere J-Pop accanto a volumi di letteratura o vedere stand pieni di colori e interattività come quello di Gallucci e CreativaMente, dove pedagogia, logopedia e divertimento si uniscono nella forza delle parole. Cose che all’apparenza potrebbero sembrare scontate, ma che in realtà danno un forte segnale positivo verso un’industria che mai come prima d’ora ha bisogno di rimanere unita in tutte le sue sfaccettature.

Più Editoria

Nello spirito della comune esibizione all’interno della Nuvola, vogliamo chiudere questa rassegna nel sottolineare un suo singolo ma importante aspetto. Quando si gira in questi eventi ci si aspetta di entrarci come se si passasse in un negozio di abbigliamento, trovando i capi che ci interessano e ignorando i commessi con un semplice “sto solo guardando”. Lo facciamo anche in libreria, quando ci andiamo e non compriamo da Amazon.

Per quanto non ci sia nulla di male nel farsi consegnare i libri a casa, occasioni come Più Libri Più Liberi vi presentano la rara opportunità di fermarvi a parlare con chi i libri li scrive, li pubblica e li edita. Fermatevi agli stand, fatevi spiegare perché quel libro è così, cosa cela, i retroscena, fermate gli autori e ascoltate i loro interventi. Il bello dell’editoria è proprio la ricchezza di opinioni, idee e invenzioni che riesce a proporre nello spazio delle quattro mura dell’esposizione, trovando ben più che la semplice soddisfazione di aver riempito la busta dello shopping.

Ogni volta che parlavo con qualcuno vedevo il sorriso stampato sulle facce di editori e scrittori, soprattutto quando si trattava di casa editrici nate da qualche anno. Volti giovani, freschi, pieni di speranza per un settore che ne ha tremendamente bisogno. Fatevi incantare dalle loro spiegazioni, dalla veemenza con cui vi raccontano il loro ultimo libro e godetevi l’aria che si respira sfogliando le pagine inedite di piccole pubblicazioni.

E poi incuriositevi quando sentite un editore che parla di podcast come quelli di Black Coffe, o di abbonamenti come quelli di Casa Sirio, o di studi tolkeniani come Eterea. C’è evoluzione a ogni angolo, voglia di fare che aspetta solo le vostre orecchie per esprimersi, in attesa di un vostro supporto che senza dubbio arriverà una volta che vi renderete conto di quanta bellezza si cela dietro quel piccolo banchetto incastrato nell’ultima fila della fiera, lontano dai riflettori delle grandi compagnie e con due ragazzetti dall’aspetto innocente in attesa di incrociare i vostri occhi.

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