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Us, maieutica del party videoludico

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Us, di Michele Cocchi ed edito da Fandango, è una storia avventurosa che ibrida le meccaniche sociali e adolescenziali alla componente videoludica e ci insegna che a volte per crescere e conoscere il mondo reale c'è bisogno di una prospettiva completamente inedita.

Credi davvero di non essere un eroe? Io ti dimostrerò il contrario.

Sabbia rovente, giungle equatoriali, nazisti, guerriglie in Medioriente, incubi  del sud-est asiatico, fascisti che sparano in un monastero sperduto in Etiopia, Michele Cocchi fa spawnare i lettori tra immaginifici scenari bellici riccamente strutturati; US è un videogame cooperativo multi-giocatore (sparatutto, strategico, ma anche con meccaniche da gioco di ruolo) che sta reclutando sempre più giocatori tra le sue file.

Tra i nuovi iscritti c'è il giovane Tommaso, recluso in casa a seguito di idiosincrasie personali e para-fobie derivative dal mondo esterno. US non è il mondo virtuale in cui si rifugia, in cui può essere se stesso, è soltanto una delle tante tappe digitali che visita quando i fumetti o le partite di basket non gli accendono più qualche scintilla o dopo che altri giochi iniziano ad annoiarlo. US però è diverso, lo intriga grazie agli scenari storici riccamente particolareggiati e alle scelte a bivi che possono edulcorare l'andamento della campagna (sessione di gioco) e anche le quest secondarie lo invitano a un'esperienza di gioco più immersiva.

Ma ci sono anche dieci milioni in palio, mica male per un adolescente

Non che a Tommaso importi qualcosa del denaro, ma quando veste i panni del suo avatar Logan deve fare i conti con altri compagni di gioco che sono spinti dal puro guadagno; tutta via l'agonismo non guasta mai. C'è Hud, un ragazzo aggressivo, perennemente arrabbiato eppure un fine calcolatore che sembra soppesare le scelte dell'intelligenza artificiale anche se a volte spegno la ragione e agisce di impulso, poi c'è Rin dal cuore tenero che vuole dialogare con i PNG e conoscere il loro background.  Perché in US si devono fare sempre delle scelte, a volte sembrano cruente e immorali, spesso davvero nichiliste, ma si devono vincere 100 campagne, sennò tanti saluti ai dieci milioni.

 

US con la sua retorica epica cerca di affascinare i giovani che non credono in se stessi, proprio come mascotte motivazionale c'è un Vecchio Saggio che introduce i giocatori nel mondo di US; mera propaganda o consigli appassionati ? Le parole del Vecchio Saggio tuttavia aiutano le personalità insicure a immedesimarsi nei personaggi che devono infiltrarsi dietro le linee nemiche o giustiziare i prigionieri. In US tutti possono essere i buoni e i cattivi.

La solita storia degli hikikomori hyper nerd?

US non è un romanzo che parla di nerd sfigati o otaku incalliti attaccati a un controller e imbottiti di patatine fritte mentre distruggono i record di un gioco o sbloccano l'ennesimo achievement; ma la storia individuale e corale di un party di videogiocatori che crescono grazie ai contrasti e alle collaborazioni. Ricordo che in US si gioca solo tra sconosciuti, un party da 3 formato da anonimi che devono mantenere il segreto riguardo la loro identità. (per lo sviluppo storia, giochi, cultura vi rimando a Gioco dunque sono di Massimo Villa).

Tuttavia è limitante parlare di hikikomori o reclusi in casa a sfondarsi di videogames; la storia di Michele Cocchi (psicoterapeuta dell'infanzia e dell'adolescenza oltre che autore) è un racconto di formazione che sonda le dinamiche familiari e intra-sociali e svincola la categoria dei giocatori assidui da becere etichette disturbanti e degradanti. Cocchi sa che il gioco assiduo può essere una richiesta d'aiuto, la valvola di sfogo, l'alternativa legittima a qualche vuoto, o semplicemente un modo per elaborare la realtà in un personalissimo realismo individuale.

US è la storia di una cooperazione che trasla dal gaming alla real life, perché c'è una sorta di maieutica del party videoludico che spinge all'indagine, che crea conflitti, domande e infine risposte per intrecciare amicizie che hanno una risonanza anche nel mondo fisico.

In definitiva...

Il romanzo di Cocchi è una gradevolissima avventura con inserti familiari e sociali che possono davvero affascinare il lettore adolescente e stupire qualche fruitore più maturo, merito delle belle scene action e della facilità con cui l'autore sa maneggiare la materia del gaming.

US è leggero, fin troppo scorrevole (letto in una serata), davvero attento a dinamiche moderne, alle storie d'amicizia e alla crescita dell'individuo, alla situazione politica contemporanea e il rapporto della collettività con i videogiochi. Un romanzo che dovrebbe essere custodito nelle biblioteche e negli spazi scolastici di riferimento.

Come se non bastasse la copertina è pazzesca

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