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Transmedial Things – oltre la serie tv

Fin dalla prima stagione Stranger Things si è rivelato un prodotto perfetto per generare introiti attraverso il merchandising: magliette, Funko Pop, action figure dal gusto retrò, giochi da tavolo e adesso anche il bellissimo set Lego, che rappresenta forse una delle creazioni più interessanti e originali tra quelle proposte dall’azienda danese.

Ma oltre ai gadget c’è tutto un mondo di produzioni basate su altri media che accompagna l’uscita del film e che cercano in qualche modo di aumentarne la portata, rendendo Stranger Things uno dei molti prodotti transmediali della nostra realtà. Una strategia che ormai non fa quasi più notizia, ma che spesso non riesce a generare qualcosa che sia veramente in grado di rivaleggiare col prodotto originale. In fondo quanti videogiochi tratti da un film riuscite a ricordare senza storcere la bocca? Già con libri e fumetti va un po’ meglio, perché le logiche e gli sforzi produttivi sono differenti. Vediamo dunque come se la cava Stranger Things dal punto di vista transmediale.

Fumetto – Il sottosopra

Oltre a “Six” fumetto della Dark Horse in cui viene raccontata la storia di una “collega” di Undici, il primo fumetto dedicato a Stranger Things, portato in Italia da Salani, è “Il Sottosopra” in cui vengono raccontate le peripezie vissute da Will Byers nella prima stagione. Dal punto di vista visivo il fumetto non offre particolari sussulti, anzi, a volte i volti non sono particolarmente somiglianti alle loro controparti reali, e onestamente neanche la storia è questo granché.

Per tutto il tempo vediamo Will che fugge, dal Demogorgone, cerca di parlare con sua madre e ha qualche brevissimo contatto con Undici, ma niente che non avessimo già potuto intuire. Se siete maniaci della serie qua vedrete come Will è riuscito a manipolare l’elettricità per comunicare con sua madre nella famosissima scena delle luci di Natale, ma c’è veramente poco altro. Un prodotto dedicato ai collezionisti che non vogliono farsi mancare proprio niente.

Dungeons & Dragons Stranger Things Starter Set

Prodotto inevitabile, visto il contributo di Stranger Things alla recente nuova centralità del gioco di ruolo all’interno delle grandi bolle che nascono e muoiono nella moderna cultura pop, ma anche oggetto di vero feticismo e forse anche uno dei più interessanti, perché punta a unire le due dimensioni: quella seriale e quella reale, portando fuori dalla prima e dentro la seconda l’avventura giocata dai protagonisti.

Ovviamente la confezione non poteva che ricordare quella della leggendaria Scatola Rossa, ovvero la storica riedizione del 1983, anche se le regole al suo interno sono quelle della quinta edizione, accompagnate da due miniature del demogorgone, una già dipinta e una ancora da colorare, le schede personaggio già pronte e l’avventura “A Caccia della Thessalidra, una Campagna per D&D di Mike Wheeler” che mescola elementi della prima stagione con quelli dell’avventura che stanno giocando. Ah non mancano neppure i dadi, ovviamente blu, come nel set originale.

La parte più carina è ovviamente il volume della campagna, che mostra una grafica volutamente invecchiata e scritta a mano per ricreare l’effetto di una avventura artigianale. Purtroppo l’avventura non sembra solo pensata da un bambino ma è anche altrettanto semplice e per quanto l’effetto citazionista sia interessante, non è certo una storia che verrà giocata (o rigiocata) per giorni e giorni. Da questo punto di vista molto meglio lo starter set originale. Considerando anche il prezzo di circa 30 euro e il fatto che non verrà probabilmente mai tradotta in italiano (almeno, per adesso non è previsto alcun adattamento), è più che altro un oggetto pensato per i collezionisti o per chi vuole introdurre giovani appassionati della serie tv alle bellezze del gioco di ruolo.

Stranger Things 3: The Game

Del videogioco ho già scritto su La Stampa, e pur non essendo un titolo malvagio non è neppure un gran capolavoro. Fondamentalmente ci troviamo di fronte a un picchiaduro isometrico con qualche piccola componente gdr, rappresentata da oggetti e potenziamenti vari, che ricalca in maniera estremamente fedele tutta la terza stagione.

È un gioco molto semplice, anche abbastanza divertente se non ci si aspetta niente di particolarmente raffinato, che rende al meglio su mobile o Switch, ma niente per cui strapparsi i capelli. La parte più interessante è ovviamente il legame strettissimo con la serie, quella peggiore è il fatto che se rimuoviamo questo legame rimane solo un gioco abbastanza ripetitivo in cui l’unica cosa interessante è sbloccare tutti i personaggi per provarne gli stili di combattimento. Tuttavia, giocato in coppia, può riservare momenti esaltanti, ma d’altronde la modalità cooperativa è come il fritto: nobilita tutto.

Stranger Things – Il libro ufficiale

Sperling & Kupfer ha pubblicato tre libri dedicati alla serie. “Buio sulla città” è il prequel di Jim Hopper, “Suspicious Minds” è invece la storia della madre di Undici e del suo arrivo nei laboratori mentre il libro ufficiale è una sorta di compendio delle prime due stagioni con una piccola appendice sulla terza. Fra tutti i prodotti di cui ho parlato fino a ora è senza dubbio quello che mi ha convinto di più, è un vero e proprio gadget “libidinale” in cui il feticismo per le informazioni si unisce a quello di un qualcosa che sembra uscito direttamente da quel periodo.

La copertina avvolta nella plastica che ricorda quella dei libri di scuola che facevi rivestire in cartoleria, il retro con la mappa di Hawkins e il disegno del Mind Flyer, le schede di D&D dei protagonisti fanno da contorno a decine di informazioni sulla produzione, sul casting, sul dietro le quinte delle scene. Nelle prossime settimane conto di mostrarlo in video sul canale Twitch di N3rdcore, perché ne vale veramente la pena. Una mole di informazioni interessante e preziosa su uno dei prodotti culturali più visti e discussi degli ultimi anni racchiusa in una veste filologicamente corretta a un prezzo onesto, tutti fattori che rendono questo libro assolutamente fondamentale per collezionisti, curiosi ed esperti.

Questo articolo fa parte della Core Story di Stranger Things

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