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The Sandman - La recensione...trent'anni dopo.

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The Sandman compie trent'anni, e noi proviamo a parlarne realizzando una recensione del primo volume come se fosse uscita oggi, nel 2018.

The Sandman compie trent’anni. L’opera fumettistica che ha fatto conoscere il genio di Neil Gaiman in America (prima) e nel mondo (dopo) è stata pubblicata il 29 novembre 1988 dalla Vertigo Comics. Ma come datazione americana delle uscite fumettistiche vuole, sulla copertina del numero #1 è scritto “January 1989”. Un dettaglio che non deve trarvi in inganno. E partiamo subito con il primo (ed unico, per oggi) spiegone.

In America il mese sulla copertina indica quello in cui il fumetto va reso ai distributori. Una comodità per edicolanti e gestori di fumetterie, che quindi sanno esattamente quando riconsegnare l'invenduto. Ma Wikipedia Italia non sembra esserne conscia, purtroppo. E quindi qualcuno ha ben pensato di scrivere che The Sandman è "nato" nel 1989, sbagliando. Ma andiamo avanti.

The Sandman Recensione - Nerdcore - Prima cover ENG

Logica vuole che, per festeggiare degnamente un compleanno così importante di un’opera che ha fatto la storia del fumetto, si debba fare il solito articolo didascalico di presentazione, con tanto di riflessioni sull’impatto culturale, contestualizzazione del periodo storico, critica ragionata e via dicendo. Ma essendo The Sandman un'opera veramente senza tempo, stavolta le cose andranno in maniera diversa. Perché è proprio con il tempo che voglio giocare.

Mi perdonino quindi i vari “puristi” di articoli noiosi e pieni di date. Chiedo scusa anche i fan “ultra-ortodossi” della saga. E mi perdonino anche tutte le penne che hanno dettato il modo di scrivere articoli del genere dall’alba dei tempi ad oggi.

Oggi parleremo di The Sandman provando a pensare che il primo volume della saga fosse uscito oggi, nel 2018. Un esercizio di “meta-recensione” buffo e un po' stupido, se volete. Ed il sottoscritto proverà a fingere di avere tra le mani il primo volume della raccolta di The Sandman, il meraviglioso “Preludi e Notturni”. Un volume fantastico. Forse uno dei migliori cicli di storie della serie, ad esclusione del magnifico “Il Gioco della Vita” e dei maestosi “Le Eumenidi” e “La Veglia”. Io ho gradito tantissimo anche “Brevi Vite”, ma solo perché adoro il personaggio di Delirio.

Ma basta cincischiare e andiamo a provare questa "nuova esperienza" di meta-recensione. Se così vogliamo chiamarla.

The Sandman - Preludi e Notturni, la recensione

The Sandman Recensione - Nerdcore - Lucifero

Curioso, questo The Sandman. Scritto da Neil Gaiman e disegnato da Sam Kieth e Mike Dringenberg, questo volume raccoglie le prime otto storie pubblicate dalla Vertigo Comics del fumetto. Un lavoro singolare, direi. A tratti surreale ed onirico. Ma cercherò di spiegarmi meglio.

Il protagonista delle vicende sembra essere Morfeo, l’immortale “Dio dei Sogni” della mitologia greca. Figura ambigua e molto più simile a Robert Smith dei The Cure che a una divinità, questo personaggio ci viene presentato da Gaiman come un essere torvo e silenzioso. La “severità” di Morfeo ha un nome ed un perché. Il nome è quello di Robert Burgess, un mago che nel tentativo di intrappolare la Morte per convincerla a donargli la vita eterna, ha catturato per sbaglio il “Dio del Sogno”. Il perché è ovviamente la prigionia di Morfeo, che per ben settant’anni ha osservato in silenzio Burgess e la sua famiglia.

Ma alla morte del mago e al passaggio di consegne del prigioniero al dilui figlio Alex, Morfeo è riuscito ad approfittare di una distrazione del suo nuovo carceriere per fuggire. Non prima di aver condannato Alex ad una vita fatta di soli incubi, ovviamente. Da qui si sviluppa la prima parte di questa serie e di come Morfeo, indebolito da ben settant’anni di prigionia, cerchi di recuperare i poteri perduti e la gloria del suo regno. Un regno che, senza la guida del “Dio dei Sogni”, è caduto nella miseria più totale. Anche perché, come potete ben immaginare, senza il "Dio dei Sogni" non potevano esserci sogni.

The Sandman Recensione - Nerdcore - Vignetta 1

La storia parte molto bene e Gaiman si dimostra un narratore attento. I personaggi si muovono bene in un contesto alquanto intrigante, a metà tra quello che erano i decadenti anni ottanta americani e gli anfratti di mondi astratti ed assurdi. C’è persino la discesa di Morfeo all’Inferno dove, un Lucifero decisamente annoiato e poco incline alla diplomazia, cerca di mettere i bastoni tra le ruote al protagonista. Fallendo.

Molta cura è stata data alla parte grafica del fumetto, e le matite di Kieth e Dringenberg riescono a destreggiarsi bene in questo molto fatto di tante sfumature, a volte molto chiare e a volte tanto (troppo) oscure.

Intrigante la scelta di far “parlare” Morfeo con delle vignette su sfondo nero con testo bianco. Un lettering alquanto particolare, tra l’altro, perché non si capisce mai sei Morfeo abbia un tono di voce “austero” o “tremolante”. E considerato che le vignette non sono mai tondeggianti ma ondulate, il dubbio viene spesso. Chissà se anche altri personaggi della serie presenteranno questa bizzarra quanto curiosa caratteristica.

The Sandman Recensione - Nerdcore - Vignetta 2

La serie, come detto, viene pubblicata dalla Vertigo Comics, sussidiaria “adulta” della DC Comics. Qui Gaiman avrà sicuramente la possibilità di lavorare a contenuti più maturi senza le limitazioni che una pubblicazione sulle pagine di un mensile targato DC Comics presenta. E visto soprattutto l’ingresso di personaggi abbastanza inquietanti come Lucifero e lo stesso Morfeo, la cosa non può che dare un vantaggio all’autore.

Le copertine sono invece affidate a quel genio malato di Dave McKean che, con il suo stile unico ed inconfondibile fatto di “collage” al limite dell’assurdo, riesce a sposare alla perfezione le atmosfere sognanti ed allo stesso tempo tenebrose di questo The Sandman.

The Sandman Recensione - Nerdcore - Dave McKean

Sono molto curioso di sapere come proseguirà la storia e se, oltre al già citato “Dio del Sogno”, Gaiman ci presenterà altre divinità. A dire il vero abbiamo già conosciuto Morte, che a quanto pare è la sorella di Morfeo, ma la sua apparizione sembra quasi estemporanea. Speriamo che Gaiman le riservi un futuro migliore, considerato che il suo carattere sembra diametralmente opposto a quello del fratello. Il rapporto tra i due sembra molto particolare, così com'è particolare il look di questa allegra "dark lady".

Concludendo: comprerei The Sandman? Sicuramente si, perché per il momento la serie si attesta ad un buon livello, anche se ancora non si capisce bene dove l’autore voglia andare a parare. Ma forse è proprio questo che spingerà molti lettori a seguire la serie. E non è forse questo il bello di un fumetto seriale?

The Sandman Recensione - Nerdcore - Morfeo

Chiudo qui questo strano esperimento con una piccola affermazione su cui mi piacerebbe che riflettiate: se The Sandman fosse nato davvero nel 2018, probabilmente sarebbe stato un successo senza precedenti. Anche più di quanto avvenuto trent’anni fa. Questo perché, nonostante ogni opera è figlia del suo tempo, quelli che sono destinati a diventare dei classici riescono a far breccia nel cuore del lettore anche a distanza di secoli. E The Sandman è sicuramente un classico. Del fumetto americano, certo. Ma pur sempre un grande classico.

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