Super Auto Pets è l'autobattler per chi odia gli autobattler
tag:
Super Auto PetsDifficile dire quanto possa essere complesso padroneggiare un auto-battler. Poi c'è Super Auto Pets: un gioco che ti insegna un genere.
C’è stato un momento, qualche anno fa, in cui gli auto-battler hanno rappresentato un genere videoludico eccessivamente mainstream. Era il periodo dell’uscita di Battleground da parte di Blizzard, Team Tatics Fight di Riot e Underlords di Valve: insomma, tre grandi attori del panorama videoludico “da Twitch” avevano tirato fuori tre prodotti estremamente validi, che andavano a potenziare un genere inaugurato proprio da una mod di Dota 2 (Autochess, oggi proprietà di Epic Games), che da li a poco avrebbe spopolato.
Ognuno proponeva qualcosa di diverso e di unico, ognuno aveva i suoi punti di forza e i suoi punti deboli e ognuno aveva un flusso di utenti (e di views) tale da far nascere almeno un auto-battler al giorno su qualsiasi piattaforma in grado di far girare un videogioco.
Letteralmente ne avrò provati a decine in quel periodo e, chi più chi meno, hanno tutti contribuito a rendere le mie pause leggermente più interessanti.
Oggi il fenomeno è scemato e al netto dei tre attori principali che hanno dato il via al genere che continuano a macinare numeri, ma è più improbabile inciampare in nuovi esponenti del genere che possano davvero definirsi validi.
Chiaramente se state leggendo questo scritto è perché qualcosa ancora c’è e in mezzo a questo qualcosa mi è capitato fra le mani un titolo particolarmente accattivante che non solo sta continuando (a distanza di due mesi da quando ho iniziato a giocarci) a farmi macinare ore, ma rappresenta anche uno fra i migliori prodotti per iniziarsi al genere oltre ad essere un auto-battler particolarmente adatto anche a chi non soffre molto il genere.
Super Auto Pets si poggia su tre pilastri fondamentali: la semplicità nella comprensione, la rapidità di una partita completa e l’asincronia del multiplayer.
Il gioco ci chiede di costruire un “esercito” di 5 animali da schierare in una “linea”: il primo attacca il primo e così via. Ogni animale ha le sue abilità che si dividono in quelle innescate allo schieramento, quelle a fine o inizio turno e quelle innescate alla morte di un animale. Almeno per quanto concerne il set base del gioco, quello con cui tutti iniziano a giocare.
A questi vengono aggiunti anche i cibi, ovvero “power-up” acquistabili nei negozi esattamente come per gli animali che offrono poteri particolari agli animali o buff su determinate statistiche.
Una volta utilizzate tutte le monete a disposizione (10 a turno più altre eventuali generate da altri fattori) il gioco cercherà un giocatore con cui farci scontrare che si trova più o meno al nostro stesso turno di gioco.
Non è presente, quindi, una lobby in cui si conoscono a priori i propri avversari e la partita è interrompibile in qualsiasi momento per essere ripresa poi più in là, il che rappresenta un plus importante nell’ecosistema del titolo che gli permette di essere molto più fruibile in termini di tempo e molto più accattivante a chi ci si sta approcciando per la prima volta (e magari si trova in una lobby in cui ha praticamente perso).
Certo, è possibile creare partite private con i propri amici con vere e proprie lobby, ma il core del gioco esclude questo particolare aspetto in favore di partite mordi e fuggi che ben si sposano con la natura mobile del gioco (presente anche su PC tramite Steam).
Una volta accumulate 10 vittorie o aver perso 10 cuori la partita termina e si va alla prossima: mentre il guadagno delle vittorie è lineare (una vittoria, una coppa), la perdita dei cuori è differente (primo turno un cuore, secondo e terzo due cuori e poi sempre tre), così da favorire anche una lunghezza complessiva di una partita “completa” non superiore ai 10-12 minuti.
Infine ogni abilità degli animali, sempre per quanto concerne il set base, è estremamente semplice da comprendere: se mi schiero do un buff ad altri animali, se muoio potenzio o creo un nuovo animale e via discorrendo, rendendo, quindi, le strategie principali vincenti piuttosto viabili e semplici da inseguire.
Questo comporta una maggiore fruibilità da parte dei neofiti che se non vanno ad inseguire strategie particolarmente esotiche saranno in grado in modo più o meno costante di mettere in piedi una delle tre migliori compagnie di animali.
Questo rende Super Auto Pets un gigantesco tutorial su come si gioca un autobattler: una volta comprese le dinamiche si può iniziare ad ottimizzare le triple in modo da cercare determinati pezzi, si può imparare come posizionare in modo ottimale dopo un certo numero di turni e così via senza però sentire la frustrazione della sconfitta: le partite durano pochissimo e quasi sempre si otterranno almeno 4-5 vittorie che rappresentano circa la metà dell’obbiettivo.
Imparato quindi a gestire più o meno bene il set base è possibile approcciarsi alle espansioni (ad oggi due e a pagamento) che offrono un’esperienza leggermente più complessa in termini di abilità e strategie ma non solo, è anche possibile utilizzare, gratuitamente, un set settimanale (che si aggiorna ogni lunedì) gratuitamente per variare il giusto ogni partita.
Non solo, esiste anche un PTR (Public Test Realm) in cui è possibile testare ogni aggiornamento degli sviluppatori in modo dare feedback in tempo reale (tutti sorprendentemente ascoltati e seguiti) in modo tale da farsi un’idea su come varierà il meta.
Aggiungiamoci anche una grafica semplice e graziosa e un sistema di “skin” acquistabile (quasi) solo con i punti guadagnati con le vittorie e il gioco è fatto: Super Auto Pets sarà l’unico protagonista delle vostre visite in bagno i di lunghi tragitti in autobus oltre ad essere un ottimo esempio di come costruire un gioco “complesso” aiutando il giocatore ad imparare un genere.