

Double Kick Heroes riporta la musica nella bellezza arcade
Double Kick Heroes riporta il metal nelle nostre vite da videogiocatori stanchi, rinvigorendoci con sane note in un mare di zombie.
C'era un momento, nelle mie estati in quella bellezza della riviera romagnola, in cui visitavo una delle vecchie sale giochi che riempiono il litorale. Nello specifico, l'unica che ancora conservasse un cabinato di Guitar Freaks, cugino orientale di Guitar Hero (se non genitore) e perfetto per un weeabo che non disprezzava di suonare la sigle di roba come Aquarion. Tra i tanti lavori presenti in quel pezzo di storia, c'erano anche brani ultra difficili dalle mille note, spesso di due tipi: metal puro o demenziale con note a casaccio. Era nel primo dei due che si vedeva la bravura dell'esperto di Guitar Freaks, dove il rock rappresenta l'entry level e il metal l'espressione più brutale del rhythm game. Lo stesso avviene in altri lidi, tipo l'immortale OSU! o anche la pletora di giochi di Steam dove potevi caricare la tua libreria musicale.
Double Kick Heroes nasce un po' con quello spirito hardcore: un gioco dove siete una band metal che cavalca un'auto sportiva inseguta da zombie e con le armi azionate dalla musica dei vostri strumenti. Mad Max scansati, c'è la pixel art in città ed è pronta a fare il culo a orde di mostri di ogni tipo a suon di pezzi di band che probabilmente pochi di voi conoscono. Ma del resto era proprio questo il bello che accomuna Double Kick Heroes con i pomeriggi al cabinato di Guitar Freaks: la possibilità di scoprire artisti folli con brani al limite delle capacità motorie delle mani.
Come gioco indipendente, Double Kick Heroes ha una selezione di brani davvero niente male e un sacco di livelli ad accompagnarli, i quali spaziano dallo scenario urbano fino agli incubi lovecraftiani in tutto il loro splendore. La monotonia non sarà quindi un problema, il che è un fattore senza dubbio importante in un progetto dove la modalità di gioco è, per definizione, la stessa attività ripetuta ad infinitum.
Il pregio maggiore di Double Kick Heroes però è quello di fornire libertà assoluta al giocatore, grazie a una serie di modalità con cui sbizzarrirsi. Si parte da una modesta campagna dalla durata convincente, arrivando al classico arcade e alla riproduzione dei singoli brani. Senza dubbio il maggiore interesse arriva dalla possibilità di caricare le proprie musiche o scaricare quelle degli altri utenti, a una condizione però: quella di possedere gli .mp3 di qualsiasi livello personalizzato si voglia testare.
Il gioco infatti ci prova a riconoscere le musiche ma, tutto sommato, i suoi algoritmi non gli permettono di riuscirci il più delle volte. Quello che si può fare è utilizzare l'editor incluso nel gioco e modificare nota dopo nota il design del livello in tutti i suoi aspetti, dai nemici allo scenario. Ciò che si scarica andando online non è quindi la canzone in sé, piuttosto si prende in prestito il livello creato da un altro metal head in chissà quale parte sperduta del mondo.
Inutile dire che il nostro consiglio è quello di supportare la musica il più possibile, ma oggi come oggi non sarà poi così difficile ottenere il file della musica scelta. L'unico problema è che tutto questo meccanismo è, senza giri di parole, una rottura che va contro il "qui e ora" tipico della nostra era fatta di streaming e Spotify, anche se bisogna considerare che di certo il team di Headhbang Club (un nome, un programma) non può sostenere costi assurdi giusto per avere uno o due brani dei Metallica. Accontentatevi.
A prescindere dalla modalità scelta, vi ritroverete su una strada diroccata a fuggire da creature infernali, scandendo note in difficoltà sempre più crescenti partendo dalla modalità base: quella che non vi richiede neanche di suonare. Più aumenterete la barra, più tasti vi verrà richiesto di gestire e infatti il gioco consiglia caldamente l'uso della tastiera, sebbene con il controller non ci siamo poi trovati così male. L'unica cosa leggermente fastidiosa è lo scorrimento orizzontale invece che verticale, il quale può creare qualche problema specialmente a chi ha un monitor enorme e dovrà muovere gli occhi avanti e indietro. Alla lunga stanca, almeno a me, accorciando le sessioni di gioco. Nonostante tutto però, il feeling tra gioco arcade ammazza zombie e rhythm game è azzeccato in ogni parte, appagando tutti gli altri sensi oltre l'udito.
I brani proposti sono, in linea generale, squisitamente ottimi. Non sono di certo un critico musicale, ma nella mia prova non ho mai trovato un pezzo che assomigliasse agli altri, apprezzando soprattutto lo sforzo di caratterizzare quelli più importanti attraverso il level design. E questo è quello che, secondo me, serve di più: puoi avere anche i Rolling Stones che ti suonano nel mezzo dei livelli, ma se sono noiosi e privi di appeal alla fine nessuno se lo ricorderà. Double Kick Heroes invece fa esattamente quello che deve e lo fa dannatamente bene, plasmando un'esperienza ben più valevole del costo del biglietto in prima fila, quello sotto al palco dove ti arrivano le gocce di sudore. Solo che qui, più che sudore, ricevi gli schizzi di sangue.
Ma a noi piace così: violentemente sgraziato, appagante e retrò. Double Kick Heroes è tutto un insieme di roba come quell'ammasso di corpi e arti che insegue una macchina fin troppo cazzuta per lo schermo. Lo consigliamo a chiunque abbia voglia di un assolo sporco nella sua vita, o a quelli che fin troppo tempo hanno dimenticato il piacere del mosh pit. Per fortuna potrete ritrovarlo su Steam a un prezzo davvero di comodo.