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N3rdcore Selection - Maggio 2020

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Torna la nostra N3rdcore Selection, che a maggio 2020 tratta di comedy, Hunger Games, barbari, conquiste rosse e mondi fantasy.

Questo mese siamo tornati a respirare, finalmente. Certo, le mascherine ancora sono necessarie e chissà per quanto lo saranno, ma almeno abbiamo ripreso una parvenza di normalità che era fin troppo assente dalle nostre vite. Per fortuna però, dentro o fuori casa, la N3rdcore Selection continua il suo corso e questo mese trionfa la femminilità diversa, l'eroina e la relazione difficile. Non si può parlare dell'esser donna in una piccola introduzione di circostanza, ed è per questo che la nostra Selection nasce: dare spazio alla pluralità che, in maniera del tutto casuale, accomuna noi tutti tematicamente. Nessuno di noi ha scelto in accordo con gli altri e di certo, se fosse stato così, non vedreste capeggiare un Conan troneggiante. Eppure, nel flutto del fato, la maggioranza di noi ha finito per scegliere forti figure femminili a sua rappresentanza. Perdonate il barbaro.

Douglas - Eva Cabras

Hannah Gadsby ha l'incredibile abilità di rivelarci tutti i trucchi del proprio mestiere senza privarlo di un solo briciolo della sua magia. Con Douglas, la stand-up comedian australiana ha lanciato il suo secondo special targato Netflix, dopo il successo pazzesco avuto con Nanette nel 2018. Parlando del nuovo show, è infatti impossibile non fare riferimento al procedente, e Gadsby ne è pienamente consapevole. Ecco perché Douglas parte proprio da dove eravamo rimasti, dal post-Nanette, dalle critiche ricevute e dal bagaglio di aspettative che lo spettatore si porta dietro avendo il quadro completo della situazione.

Douglas si gusta perfettamente anche senza avere idea di cosa sia stato detto in precedenza, ma se volete apprezzare al massimo ogni secondo dello special è molto consigliata la visione di Nanette, che merita comunque un posto tra i migliori prodotti culturali visti negli ultimi anni. Le aspettative, dicevamo. Qualsiasi sia l'idea che vi siete fatti, sarete di nuovo smentiti. Quindi c'è l'elemento sorpresa? Certo che no, poiché i primi minuti dello show sono tutti dedicati alla dettagliata spiegazione di come sarà strutturato, sezione per sezione, quasi battuta per battuta.

Douglas è uno spettacolo che gioca con i meccanismi interni della comedy, ma anche con i meccanismi della visione. Gadsby ci anticipa in principio le nostre reazioni, ci porta per mano fino alla soglia e poi ci lascia liberi di sperimentare il complesso percorso da lei architettato, che rimane paradossalmente fresco e sorprendente a ogni svolta. La sua capacità di creare un microcosmo relazionale tra fruitore e creatore ha veramente dell'incredibile, è un'arte delicata e potentissima. Ho già detto che Douglas fa anche esplodere dalle risate? No, ecco. Douglas fa schiattare dal ridere.

Una delle critiche più frequenti a Nanette fu che non si trattava di uno show di comedy, perché non faceva ridere (cosa per altro non vera). Hannah Gadsby ha quindi deciso di regalare un gigantesco dito medio ai propri haters creando uno spettacolo che fosse insieme esilarante, intelligente, polemico, intellettuale, intimo, arrabbiato e apertamente connesso con il mondo esterno, con le accuse, le lodi e i preconcetti. Douglas è senza dubbio imperdibile.

Hunger Games: Ballata dell'Usignolo e del Serpente - Emanuele D'Ascanio

Reputo Hunger Games: Ballata dell’usignolo e del serpente come il miglior prodotto fruito nel corso del mese di maggio e, soprattutto, come una delle recenti e più inattese sorprese del mercato editoriale. Prequel dell’iconica trilogia cartacea, e successivamente cinematografia (sebbene l’ultimo capitolo sia stato diviso in due parti), curata da Suzanne Collins questo nuovo libro va a porsi temporalmente ben 64 anni prima delle vicende legate a Katniss Everdeen incentrandosi quasi totalmente con un protagonista ben noto: Coriolanus Snow.

Si, avete capito proprio bene, l’arcinemico de La Ragazza di Fuoco ci porterà per mano durante l’intero libro raccontando, in prima persona (un aspetto assolutamente da non sottovalutare, qui la Collins ha agito decisamente bene), il suo percorso che l’ha portato da giovane e povero benestante, un controsenso che comprenderete sfogliando le prime pagine del tomo, al Presidente più despota che i Distretti ricordino.

Hunger Games: Ballata dell’usignolo e del serpente è senza alcuna ombra di dubbio il miglior capitolo scritto dell’intero brand che denota in maniera lampante una crescita dell’autrice sotto l’aspetto della scrittura e, soprattutto, sulla caratterizzazione narrativa. Dato il livello raggiunto con questo libro, è un peccato non aver potuto godere di una scrittura di tale livello nella ben nota trilogia: il salto di qualità ed evidente e, infine, annichilisce completamente ogni dubbio sull’effettivo senso logico di questa nuova storia. Ero tra i primi scettici, adesso mi sono completamente ricreduto. Leggetelo, non ve ne pentirete.

Conan il Barbaro (Vita e Morte di Conan) - Francesco Tanzillo

Da quando la Marvel è ritornata in possesso dei diritti di sfruttamento di Conan, il personaggio di R.E. Howard, sono iniziate a fioccare testate che lo hanno nuovamente visto protagonista.
In Italia sono arrivate tutte, fortunatamente monografiche per tenere distinte anime così diverse di un personaggio sfaccettato. Così abbiamo LA SPADA SELVAGGIA DI CONAN, serie votata più all’action, CONAN IL BARBARO, la più classica e, immancabile, SAVAGE AVENGERS, un mischione dove il nostro è trascinato per i capelli nel presente a far parte di un team di eroi dai modi discutibili.

Ho mollato dopo tre numeri LA SPADA SELVAGGIA perché Gerry Duggan non mi è piaciuto e la vita è troppo breve per leggere fumetti mediocri. A SAVAGE AVENGERS non mi ci sono nemmeno accostato. A vincere su tutta la linea è CONAN IL BARBARO forte della penna indomita di Jason Aaron, autore che nel corso degli ultimi anni ha rilanciato Dottor Strange (post Secret Wars II) e ideatore della rivoluzionaria versione femminile di Thor. Lo stile epico di Aaron si sposa perfettamente alla materia hyboriana.

L’autore imbastisce così una cornice narrativa orizzontale dove vengono collocati come flashback i singoli episodi tutti estremamente godibili in autonomia. Come da tradizione per i conoscitori di Howard, anche qui il Cimmero inizia la sua storia con già indosso la corona di Re del potente regno di Aquilonia, mentre i flashback sono episodi che non seguono un ordine cronologico. A dare forma alle storie di Aaron ci sono due disegnatori, Mahmud Asrar, divertito e luminoso, da poco chiamato da Hickman come disegnatore dei suoi X-Men e Gerardo Zaffino, vera sorpresa di questa serie che non conoscevo affatto, che lavora solo su due numeri e sono entrambi numeri visivamente di rottura, estremamente crudi con l’abbondante utilizzo di chine ruvide. Conan, sul fronte del fumetto estero, è stato in questi mesi la cosa che aspettassi di più da prendere in edicola dopo gli X-Men di Hickman.

The Elder Scrolls Online: Greymoor - Alessandro Palladino

La bellezza di The Elder Scrolls Online è quasi senza tempo, nonostante le sue pieghe si avvertano nella componente più tecnica del gioco. Quest infinite, un mondo vastissimo dalle regioni iconiche e tante attività cooperative (ma anche per singoli) lo rendono a oggi uno dei migliori MMORPG sulla piazza. Ci avrò speso centinaia di ore e ancora mi stupisce in ogni angolo, anche perché non ho neanche scalfito il 60% delle quest possibili, sempre aggiornata nel corso del tempo. Lore e combattimento si fondono nel più classico mix da Elder Scrolls, ma al lancio ricordo benissimo la lamentela di molti: "Questo non è Skyrim online!"

Ebbene, con Greymoor finalmente potrete davvero dire di giocare online a Skyrim, con tanto di carretto iniziale e meme a corredo. Solitude, Morthal e Blackreach celano una storia dalle tinte gotiche che vivremo insieme a Lyris Titanborn: uno dei personaggi più amati dalla community e odiato dagli idioti che ancora non riescono accettare donne guerriere dalla forte caratterizzazione. Ma mentre loro si crogiolano nell'odio, io mi sono goduto una bella storia di riscatto, complotti ed epica pura, a cavallo dei miti più oscuri della Skyrim rurale. Niente draghi, certo, ma chi di noi apprezza il vero dark fantasy non è rimasto deluso dall'atmosfera creata con Greymoor.

Laura Dean continua a lasciarmi - Felice Garofalo

Una delle peculiarità che hanno caratterizzato nel tempo alcune delle scelte editoriali della Bao Publishing è stata la costante ricerca di autori e quindi opere che, oltre a essere belle esteticamente e interessanti dal punto di vista narrativo, potessero comunicare un messaggio. Nel corso degli anni, la casa editrice milanese ha pubblicato opere di fantascienza che parlavano di esuli, guerre infinite e razze in conflitto tra loro (la meravigliosa Saga di Brian K. Vaughan e Fiona Staples) oppure volumi sugli orrori della guerra e sulle peripezie che affrontano i migranti nel loro viaggio (Non stancarti di andare, di Teresa Radice e Stefano Turconi).

In questo giugno 2020 così denso di avvenimenti che stanno scuotendo il mondo intero, la Bao esce con un volume su un amore che definire tossico è poco, tra due ragazze adolescenti. Nel mese storicamente dedicato al pride e alla celebrazione della comunità Lgbtq+, anche un volume come questo può fare la differenza, per tanti motivi. Innanzitutto, perché è una storia affascinante, dolorosa e crudele come solo gli amori non corrisposti dell’adolescenza possono essere.

Poi perché è avvincente e tiene il lettore attaccato alle pagine (la sceneggiatrice Mariko Tamaki ha scritto diversi libri di saggistica e narrativa, oltre che diretto un cortometraggio e sceneggiato la graphic novel E la chiamano estate). E infine, dettaglio di non poco conto, è disegnata in un poetico bianco, nero e rosa da Rosemary Valero-O’Connell, che nonostante la sua giovane età ha già collaborato con grandi casi editrici a livello internazionale. Insomma, le motivazioni per leggere Laura Dean continua a lasciarmi non sono poche e sono tutte buone. Se proprio non siete convinti, potete fare come la protagonista - Freddy Riley - e rendervi conto, pagina dopo pagina, che esiste un mondo là fuori di cui tener conto, perché potrebbe rivelarvi sorprese molto interessanti.

The Wicked + The Divine 5 - Cristiano Saccoccia

Ricordate American Gods? Bene, prendetelo e trasformatelo in un prodotto più pop, colorato, cangiante e maledettamente rock. The Wicked + The Divine torna in fumetteria con una roboante epica urbana nel suo quinto volume. A caccia di dei antichi, l'umanità dovrà affrontare segreti oscuri e minacce apocalittiche. Il manuale del perfetto urban fantasy che prende a piene mani dalla mitologia e dal misticismo per riuscire a raccontare un nuovo twist narrativo dal spore incredibilmente variegato, come la palette con cui il piatto viene presentato tra le pagine dei volumi.

Con i colori shock di Matthew Wilson, l'irruente storytelling di Kieron Gillen e le illustrazioni di Jamie McKelvie siamo in un mondo dove le divinità lottano per godersi una breve vita all'insegna del piacere assoluto. Ma quanto può durare questa lotta effimera alla ricerca di qualche vizio mondano? Domande che troveranno risposta tra le parole della Gillen, che affida al parte estetica il compito di mostrare quanto lo sfarzo possa celare la corruzione perfino tra le divinità più belle del creato.

Command & Conquer Remastered Collection - Lorenzo Fantoni

Command & Conquer rappresentò nel 1995 uno dei momenti più importanti della mia vita di giocatore. Nel 1992 non sapevo ancora cosa avrei fatto nella vita, ma Dune II mi aveva fatto capire che muovere su una mappa dei soldati era senza dubbio una roba che mi piaceva. Quando tre anni dopo gli stessi sviluppatori di Dune II tirarono fuori un altro gioco strategico in tempo reale con una grafica ancora più bella, un’ambientazione più comprensibile (avevo 14 anni, abbiate pietà), una colonna sonora spettacolare, carri armati, soldatini, aerei e un sacco di filmati con ATTORI VERI fu impossibile non venirne ossessionati a un livello francamente imbarazzante.

E per imbarazzante intendo “costringere mia madre a girare ogni possibile negozio per cercarne una copia non trovarlo e tornare a casa in lacrime come una ragazza che non trova i biglietti per il concerto della sua boyband preferita”. E lo ammetto, possa dio avere pietà di me, ho sempre preferito Command & Conquer a Warcraft e Starcraft. Sarà stata la sofferenza per trovare la mia copia a forgiare questo amore.

In queste ore è uscita una remastered di Command & Conquer che comprendere anche l’altro capolavoro che va sotto il nome di Red Alert, ovvero un gioco in grado di farti venire voglia di invadere l’Europa con le prime note della colonna sonora. Dal punto di vista della rimasterizzazione, l’hype sale fin dall’introduzione, che simula un vero e proprio upgrade di tutto il sistema. Da quel momento in poi basta premere la barra spaziatrice per alternare la visione originale, sempre piacevole se amate il pixel duro e puro, o quella rimasterizzata, che aggiorna l’aspetto senza snaturarne troppo l’essenza.

C’è amore, c’è passione, c’è rispetto e si vede. Persino le musiche sono state rimasterizzate grazie a una band nata per amore del gioco: i Tiberian Sons. Il gioco sotto, al netto di un'interfaccia leggermente migliorata, è identico, bello e divertente come allora. Se non ci avete mai fatto un giro e vi piace il genere non ne rimarrete delusi, e sarà anche una bella lezione di archeologia videoludica. Solo adesso non devo girare tutta Firenze per poi rimanere a bocca asciutta, mi basta spendere 20 euro su Steam grazie alla mia carta di credito e via a giocare. Sono un bimbo grande adesso.

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