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La sesta stagione di The Expanse: quando il destino dell’umanità è nelle mani dei personaggi femminili

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La recensione della sesta stagione di The Expanse, ossia quando il destino dell’umanità è nelle mani dei personaggi femminili.

Quando ho iniziato a scrivere l’articolo sulla sesta stagione di The Expanse, una tra le migliori serie tv sci-fi degli ultimi anni salvata grazie ad Amazon Prime Video, pensavo di  narrare la storia del viaggio della Rocinante o di raccontare le vicende tramite i punti di vista di quelli che parrebbero essere i protagonisti principali: il terrorista cinturano Marco Inaros (Keon Alexander) e il capitano della Rocinante James Holden (Steven Strait).

Tuttavia, via via che la stagione procedeva e il viaggio della Rocinante diventava più complesso ho notato che la sesta stagione di The Expanse ha per protagonisti principali i personaggi femminili: sono loro che tessono la storia essendo loro protagoniste in prima persona o guidando i personaggi maschili nelle loro scelte.

 

E questo lo si vede dalla scena di apertura di ogni puntata: questa, infatti, è dedicata alla bambina della Marina Ribelle Marziana che è approdata su un nuovo misterioso pianeta all’interno dell’Anello.

 

Così per la terra abbiamo Chrisjen Avasarala (Shohreh Aghdashloo), la rappresentante terrestre delle Nazioni Unite, che collabora con Roberta "Bobbie" W. Draper (Frankie Adams), Sergente alle armi dei Marziani, e con la giornalista Monica Stuart (Anna Hopkins).

Per la Marina Libera di Marco Inaros abbiamo Rosenfeld Guoliang (Kathleen Robertson) e la sua ex e madre di Filip Inaros Naomi Nagata (Dominique Tipper). Sull’Indipendente Rocinante abbiamo Clarissa Mao (Nadine Nicole) per Amos Burton (Wes Chatham) e ritroviamo Naomi Nagata, questa volta come compagna di James Holden.

Senza dimenticare quella che è la spina nel fianco di Marco Inaros Camina Drummer (Cara Gee) che coordina le navi Tynan e Dewalt.

Ecco che allora tutte le scelte dei protagonisti assumono una nuova luce.

La prima protagonista che nella sesta stagione assume un ruolo centrale è quello di Camina Drummer.

La stessa Camina che dopo essersi assoggettata alla Marina Libera e a Marco Inaros si libera dal giogo diventando ribelle tra i ribelli e andando in cerca di nuovi alleati tra gli scarti della Marina Libera.

 

Ma Camina è molto di più: è la cinturiana per eccellenza, e se questo non era già chiaro nella terza stagione nel nono episodio quando Camina si era rivolta ai cinturiani sulla Behemoth, viene evidenziato nella quarta puntata della sesta stagione quando scopre quello che “il traditore Marco Inaros” ha fatto ai Cinturiani e lo attacca pubblicamente citando il motto di Casa Martell delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco (Il Trono di Spade) “Mai inchinati, mai piegati, mai spezzati” e andando a richiamare anche parte dell’immaginario di Dune quando augura a Marco di “Morire vuoto dentro” quasi come quando i Fremer prendono l’acqua dai morti e la riciclano per poter sopravvivere alle leggi del Deserto.

 

La seconda protagonista è senza dubbio Sua Eccellenza Chrisjen Avasarala che cerca di riunire l’umanità con una visione che vada oltre la guerra e lo scontro voluto da Marco Inaros.

 

Lei è la prima che capisce che per sconfiggere Marco Inaros serve restare umani, appellarsi alla compassione, di dare agli interni (terrestri e marziani) un volto umano. Ed è Chrisjen Avasarala che decide di non lasciare morire di fame i cinturiani su Ceres, dopo che Marco Inaros aveva proclamato la stazione come capitale dei cinturiani per poi prontamente abbandonarla per fini strategici lasciando miglia di cinturiani al loro destino.

La terza protagonista è Naomi Nagata. Naomi nella sesta stagione attraversa un percorso travagliato dettato dalla sconfitta come madre per non aver salvato suo figlio Filip dal padre Marco Inaros sulla Pella e per essere tornata dopo un traumatico salvataggio a bordo della Rocinante e al suo compagno Holden.

 

Naomi soffre dell’horror vacui, la paura del vuoto cosmico da quando è scappata dalla Pella sulla sua Chetzemoka con un salto senza ossigeno nel vuoto spaziale. Questa condizione, unita al senso di colpa, la condiziona per tutta la serie e se da un lato la vuole combattere per non rimanere attaccata al passato, dall’altro condiziona anche alcune decisioni di Holden, tra cui quella in cui decide il disarmo del siluro per salvare la vita a Filip.

Continuando il viaggio tra i personaggi femminili, un’altra protagonista che mi ha colpito soprattutto per le sue parole nella quarta puntata della sesta stagione è Clarissa Mao. Clarissa, dopo essere stata liberata da Amos Burton (Wes Chatham) in seguito all’attacco sulla Terra di Marco Inaros, grazie proprio ad Amos inizia un percorso di redenzione in cui arriva ad essere accettata come membro dell’equipaggio della Rocinante.

 

Proprio sulla Rocinante, è lei che scopre l’atto di compassione di Holden verso Filip, ed è lei che lo “assolve” dicendogli di non sentirsi triste per non aver ucciso qualcuno. È sempre Clarissa che parte in soccorso di Naomi quando questa rimane bloccata dal terrore del vuoto per dover saltare dalla Rocinante sulla Azure Dragon.

Una delle protagoniste che rimane più nell’ombra per il suo ruolo di primo ufficiale della Marina Libera è Rosenfeld Guoliang. Recentemente abbiamo visto come Rosenfeld si inserisce nella difficile relazione padre/figlio tra Marco Inaros e Filip cercando di sfruttarla a proprio vantaggio e alla fine della quarta puntata della sesta stagione abbiamo scoperto a cosa punta: il comando della stazione di Medina, crocevia per il controllo degli imperi.

 

Senza Rosenfeld, Marco sarebbe stato sconfitto da tempo: è lei che in qualche modo assume la voce della verità per Marco, anche se a tratti è sconveniente e si assume la responsabilità di dirgli quello che gli altri membri della Marina Libera non hanno il coraggio.

E così si conclude il viaggio tra le protagoniste principali di The Expanse. Mentre la sesta stagione volge al termine, e con essa il viaggio della Rocinante, alcuni interrogativi rimangono aperti.

 

Riuscirà Avasarala a riunire l’umanità vincendo le diffidenze dei cinturiani?

 

Riuscirà Naomi a salvare suo figlio Filip dal padre Marco?

 

Riuscirà Rosenfeld a ottenere il controllo della stazione di Medina?

 

Quello che dispiace è che un viaggio che sarebbe potuto durare ancora diverse stagioni termini così presto, lasciando forse alcuni interrogativi senza risposta.

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