Gundam Breaker 4 - queste non sono le Mobile Suit che state cercando
Gundam Breaker 4 è il nuovo capitolo della serie di giochi che ci mette alla guida di un modellino di gundam assemblato da noi, con tutte le idiosincrasie e l'effetto patchwork del caso, potrebbe essere tanto il suo punto di forza quanto la sua più grande debolezza, se non fosse che la sua più grande debolezza è chiaramente altrove.
Saremmo qui a parlare di Gundam Breaker 4 se esistesse un buon gioco di Gundam? Domanda complessa.
Mobile suit gundam è una delle IP più forti di sempre in Giappone, talmente forti da investire uno sproposito in statue semoventi a grandezza naturale, eppure vive in un limbo videoludico. La mole di giochi a tema gundam è infinita, tra titoli propri e giochi che sfruttano la licenza mettendolo dentro il mucchio di robottoni con il quale giocare, tipo Super Robot Wars.
Riprodurre Gundam nella sua essenza non sarebbe nemmeno difficile: credo la cosa ci vada più vicina sia stata proprio l’ultimo Armored Core, concentrandosi molto più sul versante della “macchinosità” dell’oggetto mobile suit che sulla sua essenza iconica di “simbolo di culto”: ricorderete le fattezze di tutti i gundam che avete visto ma raramente ricorderete i nomi dei suoi personaggi.
Per me inoltre è oggetto di grande fascinazione proprio il mobile suit sfigato, l'ingranaggio nella macchina dell'esercito, il signor nessuno, magari arruolatosi per trovare un impiego sicuro che finisce spazzato via in mezzo allo scontro tra superpotenze, combattendo contro piloti e macchine molto al di là della propria portata.
E questo sottoproletariato, vera spina dorsale dell'esercito non trova quasi mai spazio nella fascinazione superomistica che vede le fantasie sempre al comando di un Gundam, o dello Zaku Rosso modificato di Char (filiazione diretta del Barone Rosso). Soldati, piloti di Zaku, tute rosse di Star Trek, carne da cannone, protagonisti proprio di giochi come Armored Core. Ma sto divagando.
Forse questo è un po’ il limite dei Gundam, l’icona che sopravanza la storia, appiattisce le possibilità narrative e confina il genere dei giochi di Gundam a (termine che non so se esista davvero o lo sto coniando in questo momento) gunplaporn, con qualità non data da un sistema di combattimento ricco e profondo nè da un level design curato o una tecnologia degna delle macchine su cui il gioco giri.
Un gioco di gundam punta tutto sulla smodata quantità di contenuto: più è enciclopedico e omnicomprensivo, più denso di modelli più si ritiene che il giocatore debba essere soddisfatto.
Non so quando questa logica ha preso piede, considerando che la storia di gundam con i videogiochi affonda le radici in Mobile Suit Gundam: Last Shooting, un misconosciuto gioco per MSX del 1984. Probabilmente all’epoca non c’era il problema della sovrabbondanza, avendo all’attivo solo una piccola porzione dell’universo stratificatosi successivamente negli anni.
Personalmente, ho provato a mettere mano a diversi titoli di gundam perché, parliamoci chiaramente, Gundam è una rota*.
(*rota: genera un costante ciclo di soddisfazione una volta messo in moto)
Io sono uno di quelli anche convinti della genuinità della storia. Mobile Suit Gundam e Mobile Suit Gundam Z sono tra i miei anime preferiti, sicuramente tra quelli vecchi (volendo tracciare come linea di demarcazione tra anime vecchi-nuovi Neon Genesis Evangelion).
La storia, il dramma della guerra raccontato in un modo sostanzialmente imparziale che vedeva contrapposti gli schieramenti del Principato di Zeon contro la Terra, una storia di indipendenza, secessione e tradimenti, macchiata dal cammino di vendetta dell’ultimo discendente della famiglia Deikum: è una grande space opera dal tono che più classico non si può, nel quale viene innestato un gusto (opinabile) per le neuroscienze, il progresso della razza umana attraverso le stelle e una spiccata nota pacifista. Tutto questo mentre vengono perpetrati crimini di guerra, milioni di civili innocenti perdono la vita, e pezzi di colonie spaziali orbitanti intorno alla terra vengono utilizzante come armi di distruzione di massa.
Un saluto a Robert A. Heinlein.
vorrei veramente che questo Gundam Breaker 4 fosse il titolo che mi fa cambiare idea una volta e per tutte sulla stragrande maggioranza dei giochi di Gundam (uno davvero buono devo ancora trovarlo), ma purtroppo non è così.
L’inferno è ripetizione, Gundam Breaker 4 è ripetizione senza qualità.
All’avvio del gioco veniamo proiettati in un hub centrale dal quale accedere alle varie attività la cui principale è partecipare a missioni dove tiriamo giù ondate di nemici per racimolare pezzi di gunpla fino all’arrivo di un nemico più grosso degli altri che sancisce la fine della missione.
Tutto inframezzato da dialoghi di un main plot che vorrei fosse stato scritto da una IA per non offendere nessuno parlandone male e character design tirato su a botte di clichè.
Il vero gioco dentro il gioco è quindi la collezione di pezzi di modellini da assemblare nell’apposita editor al quale accedere dall’hub principale del gioco. Si possono creare modelli “accurati” combinando tutti i pezzi di uno stesso kit o mischiare kit diversi in uno strato puzzle disarmonico e poi passare ai vari ritocchi cromatici selezionando superficie per superficie il colore e la texture da dare.
L’editor è in definitiva la parte migliore del gioco, il vero core dell’esperienza, quello che sei disposto anche a giocare le missioni pur di collezionare e assemblare nuove parti con le quali giocare, vedere quanti e quali kit sono disponibili, assemblabili e personalizzabili.
Tutto il resto è una robina trascurabile: combattere contro altri pupazzi non è un’esperienza appagante, dal punto di vista sensoriale o del livello di sfida proposto. È tutto piatto e ripetitivo senza che il concetto di divertimento sia anche solo tirato in ballo.
In potenziale c'è una diversa specializzazione a seconda dell'arma impugnata, tra armi a corto e lungo raggio con funzioni diverse, ma è tutto senza peso, per quanto riguarda il movimento la più grossa assenza è la sensazione di mancanza di peso, molto diversa dal concetto di velocità espresso in termini di movimento, accoppiando questa leggerezza di pensiero e azione, il gioco si tramuta immediatamente in "pigiare bottoni un po' a casaccio che tanto la missione si porta a casa da sola".
Gundam Breaker 4 non è un gioco su Mobile Suit Gundam, è un gioco sull’assemblaggio dei gunpla che da anni sono la spina dorsale del franchise in un loop che chiede sempre più modellini che diventano il pretesto per fare altre serie anime dalle quale trarre altri modellini.
Il gioco è tutto qui e sostanzialmente vive di una nicchia molto specifica che difficilmente potrà appagare qualcuno che voglia andare al di là di un action game elementare e senza alcuna velleità di sorta.