Evangelion su Netflix, Evangelion su NES
Neon Genesis Evangelion arriva su Netflix, e celebriamo il ritorno di questo cult parlando di una nuova, piccola perla videoludica del famigerato Hiki.
Oggi, 21 giugno 2019, Neon Genesis Evangelion arriva su Netflix.
È un'ottima occasione per rivederlo tutto e martellare in maniera asfissiante le nostre amicizie che, povere anime, ancora non hanno visto l'equivalente televisivo della Sacra Bibbia.
Piccolo suggerimento: se la persona che volete martellare rientra nella categoria di chi assolutamente non guarda cartoni animati, provate ad indirizzarla sulla relativa pagina wikipedia in cui Evangelion viene elegantemente catalogata come serie tv anime.
Insomma, potreste provare a spacciargliela per una profetica e antesignana serie televisiva in senso comune, e forse non sareste neanche così lontani dal vero. Se riuscissimo a traghettare questo ipotetico amico oltre i due/terzi degli episodi, che sono i più leggeri e potenzialmente noiosi per chi non sa ancora cosa sta realmente guardando, saremmo abbastanza certi di poterlo inchiodare al divano per il finale (o meglio: i finali; ognuno a suo modo inchiodante per motivi diversi). A quel punto potrete anche fargli leggere il nostro articolo.
C'è qualcosa di universale e estremamente attuale nel linguaggio (televisivo) che Evangelion adotta per tirare le fila dei suoi drammi umani (prima che diventino postumani, cioè), e questo credo sia uno dei motivi aggiuntivi che ha convinto Netflix a ritrasmetterlo; che sia moderno o no, stiamo comunque parlando di un'opera immensa e con un fandom ben proporzionato alla sua grandezza.
Siccome la rete è giustamente in fibrillazione per questo piccolo grande evento, sarete incappati qui e lì in vari articoli e omaggi alla serie ma vi sfido a trovarne uno più speciale di quello di Michele Hiki Falcone, che ha realizzato un gioco celebrativo di Neon Genesis Evangelion per Nintendo NES in sole cinque sessioni di programmazione.
Forse vi ricorderete di quel genio pazzoide di Hiki per il suo Plaguemon, rom hack di Pokemon Red per GameBoy, uscito a settembre dello scorso anno e di cui abbiamo parlato in questo articolo/intervista qui su Nerdcore. Nel frattempo, oltre a godersi il frutto del successo del gioco, Hiki si è rimesso al lavoro su mille progetti diversi e ha addirittura aperto uno street atelier a marchio Plague Labs (la sua etichetta) che gli faccia da laboratorio e spazio espositivo. È proprio nell'atelier che oggi presenterà la sua ultima creazione, nel contesto di un'esposizione artistica a tema NGE: se siete dalle parti di Cosenza, date un'occhiata all'evento.
Parliamo un po' del gioco, che ha un'impronta estremamente arcade ed è contenuto in soli 40kb (il minimo per NES); come mi ha spiegato Hiki, riuscire a comprimere un gioco in così poco spazio è considerato all'interno della scena un motivo di vanto. In questo caso, un motivo di vanto ulteriore, visto che a quanto pare ci troviamo di fronte non soltanto a una piccola perla di arte videoludica concettuale, ma anche all'unico gioco di Evangelion che sia mai stato realizzato per NES. Il titolo è molto semplice, più una espressione di pixel art che un gioco vero e proprio. Fondamentalmente si tratta di colpire con un mirino, che rappresenta l'EVA, una croce, che sarebbe l'Angelo. L'aspetto "ludico" sta nel fatto che l'angelo scappa in giro per la mappa e dobbiamo inseguirlo col mirino, cercando di non abbocare alle sue finte.
Qui sotto, eccovi il video della primissima prova del gioco da parte di Kenobit.
https://www.youtube.com/watch?v=SxlnmKVk9uU&feature=youtu.be&fbclid=IwAR0Cwm0A_dtDptNt_EhdObp09dJrdvyKOYX87AjaJQ99rJ9JAm6huxlSotM
Sono riuscito a raggiungere Hiki per rivolgergli un paio di domande velocissime mentre è sommerso dalle opere su commissione, dall'apertura della galleria (con le relative pratiche burocratiche), dal lancio del videogame, dalle interviste, dalla ultime spedizioni di Plaguemon e dalle mail. Tutto questo, specifica lui, mentre in Calabria fanno 40 gradi e l'impressione è di essere vicini al Second Impact.
Ciao, Hiki. Intanto complimenti per il tuo atelier, sembra una roba precipitata da un altro mondo. La tua attività artistica sembra procedere sempre più florida e dopo Plaguemon non pensavamo potessi stupirci di nuovo, eppure l'hai fatto.
Grazie. Prima di tutto, hai colto nel segno per caso, sono cosi attivo ultimamente proprio perché ero infastidito dall'ombra che mi proiettava Plaguemon, avevo il terrore di rimanere per sempre quello di Plaguemon, ed invece io mi reputo un designer, e come tale, mi piacerebbe, non dico stupire sempre, ma almeno fare cose belle.
Evangelion è un pezzo gigantesco di cultura pop e con l'arrivo su Netflix è probabile che diventerà ancora più celebre. Mi domandavo: per un artista come te, che ha cercato freneticamente ispirazione spesso in opere nascoste, diciamo anche reiette, Evangelion cosa rappresenta e quale aspetto della sua eredità pensi ti abbia influenzato di più.
Evangelion è la genesi del mio amore verso la cultura giapponese. Mi ha svezzato, diciamo. L'estetica, per un bambino abituato a Pokemon, mi ha ribaltato completamente, è stato il primo seinen che ho visto ed ho subito pensato "caspita, i cartoni che guardo stanno crescendo insieme a me o sono io che finalmente li capisco?"
Caro, ipotetico amico che non hai mai visto Evangelion, ci auguriamo tu non abbia bisogno di altro.