Dipingere miniature: gli scenari
Vuoi trasformare il tuo grigio tavolo da gioco in un vero e proprio campo di battaglia? Con questa guida imparerai trucchi e tecniche per dipingere i tuoi scenari i modo facile, rapido e d'effetto.
Avere un esercito tutto dipinto, in grado di raccontare una storia attraverso le sfumature dei suoi colori, è una vera e propria soddisfazione per qualunque appassionato di wargames. Lanciarlo in battaglia contro gli avversari su di un tavolo da gioco realizzato con cura è però un'esperienza ancora più gratificante, capace di aggiungere dinamismo e competitività ad ogni scontro.
Gli scenari sono sicuramente l'elemento da cui partire per iniziare a trasformare la scrivania o il tavolo del soggiorno in un campo da battaglia di tutto rispetto. In commercio ce ne sono di vari tipi, di dimensioni, prezzi e materiali diversi. Se siete amanti del bricolage c'è poi l'opzione fai da te: nessuno vi vieta infatti di realizzarvi da soli i terreni di gioco, utilizzando oggetti di recupero (come lattine, scatole, barattoli, chi più ne ha più ne metta) in puro stile Art Attack.
Dopo avervi illustrato come dipingere le vostre miniature, quello che faremo in questa guida è fornivi una serie di utili consigli su come approcciarsi alla pittura degli scenari, suggerendovi trucchi e tecniche alla portata di chiunque ma in grado di garantirvi risultati davvero soddisfacenti.
Lo scenario è il contorno, non il protagonista
Ho deciso di partire da questa “regola non scritta” perché è un punto che reputo fondamentale, da assimilare ancor prima di prendere in mano colori e pennelli.
Se state organizzando un tavolo per Warhammer 40.000, Age of Sigmar o Necromunda, dovete sempre tenere bene a mente che i protagonisti delle vostre partite sono gli eserciti, non gli scenari. Quest'ultimi sono infatti soltanto un mezzo attraverso il quale far risaltare la bellezza delle vostre miniature e l'impegno che ci avete messo per dipingerle. È per questo motivo che, nelle sue immagini promozionali, anche Games Workshop non dipinge mai tutti i dettagli dei propri terreni di gioco.
Quello che vedete qui sopra, ad esempio, è uno dei quattro palazzoni che compongono il mio tavolo da torneo per Warhammer 40.000, realizzati assemblando il kit Battlezone Manufactorum: Sanctum Administratus. Pur non rinunciando a qualche dettaglio come le luci azzurre dei neon o le insegne oro, ho cercato di mantenere quanto più uniforme possibile la maggior parte della superficie dello scenario, evitando di dipingere tubature, cavi e ventole.
Ovviamente, nessuno vi impedisce di riempire di sfumature e dettagli i vostri scenari. Il mio consiglio è però quello di limitare questo minuzioso livello di pittura a terreni che vi piacciono particolarmente o a campi da gioco contenuti, come ad esempio quelli di Kill Team.
Utilizza una tavolozza di 5 colori
Chiarito questo punto, è ora di mettersi al lavoro. La prima cosa da fare quando avrete davanti i vostri scenari completamente assemblati è scegliere la tavolozza di colori con cui dipingerli. Vi potete basare sullo schema suggerito dalla casa produttrice, su quello che avete utilizzato per l'armata oppure sceglierne uno che ben si intona al tipo di ambientazione riprodotta sul vostro tappeto di gioco.
L'importante è circoscrivere questa tavolozza intorno a 5 colori che ben si accostano fra loro. Per dipingere i terreni dello scatolone di Necromunda: Ash Wastes che Ars Manufactorea ci ha gentilmente inviato, ho scelto il rosso e l'argento come colori predominanti, il grigio chiaro per alcune parti della struttura, il giallo e il blu per i dettagli.
È bene specificare che scegliere 5 colori non significa utilizzare solo 5 colori, ma fare in modo che il risultato finale si basi su di essi. Vi basti sapere che dietro al rosso sporco di questi scenari ci sono un primer nero (Chaos Black), una base marrone scuro (Rhinox Hide) e due diversi tipi di rosso (Mephiston Red ed Evil Sunz Scarlet). Senza contare le spugnature di Rhinox Hide e Ryza Rust!
Molto utile a riguardo è questo pratico schema proposto da Games Workshop, che vi mostra quali dei loro colori utilizzare per ottenere determinate sfumature. Personalmente mi ha più volte semplificato di molto il lavoro.
Il drybrush è tuo amico
Il drybrush, ovvero la tecnica del pennello asciutto, è il metodo più semplice e veloce per dipingere i vostri scenari. Il meccanismo è davvero alla portata di tutti: dopo aver intinto il pennello nel colore scelto, lo si scarica quasi del tutto su di un pezzo di carta o di scottex. In questo modo, quando lo passeremo sulla superficie che vogliamo colorare, lascerà trasparire il colore di base, creando un effetto texturizzato.
Guardate queste rovine in MDF del set Urban Ruins che ci ha inviato Pwork Wargames. Nonostante ci siano soltanto due mani di drybrush grigio (Mechanicus Standard Grey e Dawnstone) su di un primer a base nera (il solito Chaos Black), il colpo d'occhio è assolutamente soddisfacente!
Se "per dipingere una parete grande ci vuole un grande pennello", per dipingere degli scenari con la tecnica del drybrush occorrono appositi pennelli. In commercio ne trovate tantissimi e, per il lavoro che andrete a fare, anche i più economici vanno bene, visto la velocità con cui si rovinano.
Se però cercate qualcosa con un buon rapporto qualità prezzo, io vi consiglio di mettere le mani sull'L Dry di Games Workshop, con cui ho dipinto quasi tutti gli scenari che avete visto in questo articolo, e il set Masterclass Drybrush di Army Painter. Si tratta di una confezione contenente tre pennelli di dimensioni diverse appositamente pensati per questa tecnica, che io solitamente utilizzo per le aree più piccole (come il terreno delle rovine qui sopra) ma che impiego più che volentieri anche sulle miniature.
Ora che avete tutte le dritte necessarie per dipingere i vostri scenari in maniera tabletop ready, non vi resta che imbracciare i pennelli e regalare alla vostra armata il miglior campo da battaglia che si sia mai visto!