Dark Souls Remastered? Ogni scusa è buona per tornare a Lordran
Dark Souls era un diamante grezzo che non ha mai smesso di brillare, questa remaster sarà sufficiente a dare finalmente il giusto merito all'opera di Miyazaki?
Quando Myazaki decise di creare la serie Souls lo fece perchè voleva raccontare non delle storie, come accade nella maggior parte delle opere, ma creare un mondo intero (quasi come fece Tolkien con i libri dedicati alla Terra di Mezzo). Vi furono due soli aspetti che resero l'opera imperfetta: i contenuti di gioco mozzati e, soprattutto, il comparto tecnico. Come spesso accade infatti nella fase finale di lavorazione a Dark Souls, correva l'anno 2011, ci fu la necessità di accelerare i tempi e risolvere in maniera più sbrigativa le parti conclusive dell'opera.
Questo porto a dei tagli drastici di alcuni contenuti come le quest di Shiva, tutto ciò che poi venne integrato nei DLC e alcune zone non in linea con ciò che dovevano essere, come Culla del Caos. Ma al di là dei contenuti, ciò che piagò l'esperienza iniziale del titolo di From Software fu l'impossibilità di rendere visivivamente a pieno l'immensa art direction di Myazaki, la cui storia per risaltare aveva bisogno di soluzioni architettoniche audaci e decadenti, creature deformi e spazi in cui il giocatore si sentisse costantemente messo alla prova, una missione riuscita solo in parte. Questo senza considerare che, banalmente il gioco in alcune parti era rotto, piagato da un frame rate terrificante (vedi la Città Infame) e ricco di glitch che sono diventati parte della sua identità.
Dopo pù di 7 anni From Software avrebbe potuto finalmente riparare al torto subito e rendere Dark Souls il gioco che sarebbe dovuto essere fin dall'inizio, senza alcuna sbavatura. A quello servono le remastered no?
A quanto pare no, leviamoci subito questo dente, e forse avremmopotuto intuirlo fin da subito. Gli sviluppatori di questa nuova versione di Dark Souls, i Bluepoint, sono esterni a From Software hanno alle spalle ottime remasterd, ma tutte senza alcun cambiamento al gameplay. Così è stato anche stavolta. Dark Souls Remastered è dunque solo un aggiornamento tecnico, un'opportunità sprecata, perchè, nonostante la sua magnificenza, c'era qualcosa che sarebbe potuto essere limato nel titolo rilasciato da Bandai Namco. Dall'altra parte forse è meglio così, perché Dark Souls 2 ci ha dimostrato quanto è importante che ci sia bisogno di Myazaki per tenere saldo il timone del prodotto.
Chiarito qusto aspetto, siamo comunque di fronte a un miglioramento rispetto all'esperienza originale, perché è un mondo migliore quello in cui finalmente esiste una versione giocabile di Dark Souls. Una in cui morire male dover imprecare per il framerate o dover installare diverse mod per renderlo tecnicamente decente. Tutto bene dunque? Quasi.
I 60 FPS sono granitici, quantomeno per quanto riguarda la versione PS4 da me testata, ma nonostante il lifting l'aspetto visivo rimane debole e molto meno incisiva rispetto alla direzione artistica e alle idee di Myazaki e del suo team di artisti. La beffa finale è che il lavoro dei modder sul materiale originale risulta ancora superiore dal punto di vista estetico.
L'online, è stato aggiornato con tutte quelle migliorie che sono stato apportate in Dark Souls 3: multiplayer fino a 6 giocatori, password per giocare con gli amici e server dedicati. Bene, benissimo, ma qua avrebbe giovato un ribilanciamento generale e soprattutto un fix dei backstab e glitch vari che rovinano quest'esperienza che rimane però, tutto sommato, godibile.
Insomma, Dark Souls Remastered è una delle tante operazioni di porting next gen che abbiamo visto nell'ultima generazione. Perché parlarne ancora? Perché dargli importanza? Beh da una parte è il momento di scoprire qualcosa che vi siete persi in questi anni se non ci avete mai giocato, dall'altre c'è una componente intima, personale e nostalgica (hai 18 anni, che nostalgia vuoi avere? NdLorenzo). Ciò che volio consigliravi è di tornare a Lordran, un luogo che nella mia mente esiste come se fosse reale.
Quando ho avuto la possibilità di giocare di nuovo Dark Souls dopo più di 5 anni ho avuto una sensazione che va oltre la semplice nostalgia. Ritengo Dark Souls è uno dei più bei videogiochi della settima generazione e una delle più importanti esperienze di gioco mai create. Tornare là per me è tornare a casa: risentire la musica del menù, riaccendere un falò, tornare al Santuario del Legame del Fuoco e reimmergermi in quel mondo come se fosse la prima volta. Questo vi consiglio, indipendentemente dalla remaster o no: ricordatevi perché Dark Souls rimane il miglior Souls dell'intera serie, anche a discapito dell'anzianità che si porta appresso. Preservare un videogioco è una questione complessa, spesso un tradimento, a volte una interpretazione, ma qualunque sia la vostra visione filosofica in meritoquesta remastered sarà solo una buona scusa per fare una scelta di cui non vi pentirete.