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Black Widow - Una botta d'azione per chi non ne aveva tanto bisogno

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Il film Black Widow, che ci racconta di Natasha Romanoff e del suo passato, è un buon film d'azione con qualche sbavatura.

Nell'universo cinematografico della Marvel tutti gli eroi hanno avuto il loro film in solitaria, partendo da Hulk e arrivando a Doctor Strange. E l'insieme va ancora più a espandersi se contiamo le recenti serie di Disney + come Wandavision, Loki e Falcon & The Winter Soldier (o meglio, Capitan America & The Winter Soldier). Però i più importanti, gli Avengers quindi, hanno avuto il trattamento completo e se la sono cantata e suonata per intere trilogie. L'unica che mancava all'appello era Black Widow, l'assassina fatale maestra dello spionaggio che ha debuttato in Iron Man 2. Certo Iron Man 2 era un bel film, fenomenale perfino, ma l'attenzione era tutta puntata su Robert Downey Jr. e il suo post-film corale, di Natasha al massimo viene ricordata la scena in cui si cambia in auto perché a quel tempo era quello: un personaggio secondario tremendamente sexy.

Eppure, con il passare dei tempi, il personaggio di Scarlett Johansson si è evoluto e non di poco, è diventata un membro essenziale e ha definito i momenti storici di tutte le pellicole in cui era presente. Dal rapporto con Hulk fino alla sua parte in Civil War e finendo poi nella coppia Infinity War / Endgame, il cui epilogo ormai conosciamo fin troppo bene. Con Black Widow, il film in uscita nelle sale il 7 luglio e su Disney + con l'accesso premium, torniamo un po' indietro, post Age of Ultron e Civil War, per vivere quella che è una pillola condensata della storia di Nat e delle sue origini.

Il fantasma della Stanza Rossa

La Stanza Rossa è ormai un nome ricorrente nei momenti in cui Vedova Nera ripercorre il suo passato, del resto è sempre stata una questione che non è mai arrivata a una conclusione e si è sempre parlato delle sue operazioni sotto copertura come un qualcosa che succedeva fuori dallo schermo, naturalmente e nell'ombra. Ma che succede quando il passato che sembrava ormai lontano arriva a bussare alla tua porta? La premessa di trama di Black Widow è proprio quella porta, la stessa della finta casa in cui Natasha ha vissuto poco prima di diventare un'assassina controllata da altri.

La regola vuole che le origini degli eroi partano dal principio, che il primo grande gesto sia il debutto trionfale per dare in pasto al mondo il proprio nome. Ognuno degli Avenger ne ha avuto uno, del resto, ma Natasha è diversa, Natasha non ha gloria nei racconti di ciò che ha passato, vuole solo dimenticare per evitare di affrontare un dolore fin troppo grande per lei. Almeno, questo è quello che traspariva generalmente nelle pellicole degli Avengers, dove Vedova Nera era sempre schiva o restia nel dare a qualcuno lezioni su come affrontare le paturnie dei propri sentimenti o dei conti lasciati in sospeso. Black Widow però prende quel sentimento e lo trasforma in una revenge mission in cui viene coinvolta tutta la famiglia russa della Natasha solo copertura.

Il fatto che tutto il conflitto di Nat sia esteriorizzato attraverso un espediente di trama molto classico per il filone dei supereroi può essere un pregio come un difetto, anche se qui credo che il lato sia più negativo. La parte positiva è che un motivo forte per muovere un personaggio, come il riscatto verso qualcuno che ti ha controllato o ti controlla, dirige le fila di un film d'azione molto bene e ne esalta le sequenze più dinamiche. L'adrenalina del vedere Vedova Nera fare quello che sa fare meglio, quindi intrufolarsi e colpire dove fa più male, soddisfa molto e ci sono delle sequenze di stunt ben fatte tra le mille in CGI pura.

Però si perde un po' la dimensione del conflitto interno, la tensione personale e più intima di un qualcosa che ti ha dato delle cicatrici fisiche e mentali così evidenti da farti spavento ancora adesso dopo che hai affrontato minacce spaziali. Qui il procedimento dolorosissimo rivolto al sesso femminile delle Vedove della Stanza Rossa è trattato come una battuta per farsi due risate, il che lascia un po' l'amaro in bocca. Alle volte il film fa questo: sembra dare un sacco di carica emozionale alla fazione "nemica", a renderla spietata da un punto di vista meramente morale, e poi però ridiventa una macchia appendice dell'Hydra e ci scordiamo della sua influenza per un po'.

E il film inizia pure bene, ci parla della difficoltà della famiglia russa di Natasha e ci introduce il cast stellare di David Harbour (Alexei – Red Guardian), Florence Pugh (Yelena, sorella fittizia di Natasha) e Rachel Weisz come madre. Tutti attori eccellenti, tra cui David, che fanno le loro parti in maniera eccelsa ed è difficile vedere un cast funzionare così bene anche tra ruoli secondari, ma anche lì le buone intenzioni finiscono presto quando Alexei e Melina si trasformano in personaggi unicamente comici senza tempo consistente su schermo, l'unica che si salva è Yelena che sebbene comica anche lei assume comunque un ruolo contrapposto a Natasha e funziona come dovrebbe in tutte le scene che c'è. Però, per quanto io apprezzi la comicità leggera stile Marvel se c'era un film in cui poter essere un po' più seri era questo, anche perché Falcon & The Winter Soldier ci ha dimostrato come sia un percorso possibile in termini di sceneggiatura, pur avendo i suoi tempi comici che per carità non mancano mai neanche nei fumetti originali.

Solo Vedova Nera

Invece, a parte qualche scena di confronto comunque in toni che tentano allo spassoso, Black Widow vuole solleticare unicamente il palato dei film in cui si danno le botte e basta. Botte su botte che vi soddisferanno nel momento in cui ci sono gli scontri con Taskmaster: il fanservice letale dove ogni mossa degli eroi Marvel diventa un'arma contro di loro, tra citazionismo e cosplay. Taskmaster però non è solo un copycat: il carisma, la personalità, il modo in cui si pone nei confronti degli Avengers e le motivazioni per cui è così deciso a utilizzare contro di loro quelle armi che tanto si foggiano di avere, questi sono i tratti distintivi di Taskmaster più del suo arsenale. In Black Widow però si è scelto di renderlo un guerriero silenzioso che uccide e basta, non parla neanche, deumanizzato totalmente allo scopo di renderlo una minaccia che fa spavento. Non che in termini di design non lo faccia, anzi complimenti all'ideazione del costume e alla sua realizzazione pratica, ma l'aver voluto trattare così un villain storico lascia comunque l'amaro in bocca perfino a quei pochi che l'hanno sconfitto 500 volte in Marvel's Avengers.

Anche Red Guardian, sebbene caratterizzato molto bene da Harbour e Dio solo sa quanto adesso desidereremo tutti una serie su Disney + su di lui, finisce per non partecipare quasi mai alle battaglie, anzi praticamente mai. Rimane sullo sfondo, a fare battute, sebbene il film ci tenga a farci sapere che ha la super forza del super soldato. Un peccato totale perché l'atmosfera generale è eccellente, ci sono tutti gli elementi perfino per fare uno spy movie con i superpoteri e avere dialoghi di spessore come si hanno in alcune scelte molto belle in cui Natasha evolve tanto come personaggio, ma il bilanciamento tra i vari elementi sfoca pian piano con il minutaggio che corre, regalandoci un dialogo perfetto tra Natasha e il suo ex aguzzino per poi spegnersi in un'esplosione di effetti speciali digitali che tutto sommato non ci lasciano niente, proprio perché non c'è più niente da dire ma la conclusione bisogna farla comunque tra tanti fuochi d'artificio.

Black Widow, per quanto possa avere i difetti di chi non vuole osare sul grande schermo, è comunque un film che ha i suoi pregi anche solo dal punto di vista creativo, sia nella fotografia che in molti altri aspetti. Non lo definirei spettacolare in sé, è delicatamente tagliente e utilizza il rosso in modi così attenti che se ci si fa caso si può notare una cura molto particolare da parte della regia. Però è comunque un qualcosa che esula dall'esperienza generale di Black Widow, quella che si gode quando ci si siede davanti alla TV 4K o allo schermo del cinema. Gli occhi avranno la loro parte, così come l'adrenalina nel cuore, ma una volta concluso arriverete a chiedervi se Black Widow abbia aggiunto realmente qualcosa al personaggio di Vedova Nera come lo sono i film singoli degli altri Avengers, o se sia stato solo uno dei tanti racconti che avrebbero potuto rimanere tra le righe come le altre operazioni di Natasha.

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