"Stagione" di Brualdi, l'estate del nostro scontento.
"Stagione" di Brualdi (Edizioni BD), ci racconta a fumetti una melanconica love story, l'amicizia, la provincia e tutto il resto.
"Stagione" di Brualdi mi ha fatto pensare a un grande classico dei fumetti che leggevamo nell'infanzia, in quegli interminabili pomeriggi sotto l'ombrellone. Erano infatti fumetti stagionali: Topolino e Paperino che andavano anche loro in vacanza in concomitanza con la lunga estate caldissima, un correlativo oggettivo dei tormentoni dell’estate anni ’80, dai Righeira in giù ("L'estate sta finendo / e un anno se ne va / sto diventando grande / lo sai che non mi va": a otto anni intuii per la prima volta questo concetto affascinante, la melanconia - allora solo come un oggetto bizzarro e astratto del mondo adulto).
Qualche esperimento del genere venne tentato in modo meno sistematico anche in Bonelli, e ricordo alcuni Dylan Dog che esploravano con efficacia gli orrori delle vacanze di massa. Ora Guido Brualdi, con questo suo primo fumetto lungo (la cui lavorazione inizia, in forma ancora profondamente diversa, già nel 2016), tenta la stessa operazione all’interno della nuova stagione – appunto – del graphic novel intimista, apertasi nel 2008 con La mia vita disegnata male di Gipi: vicende personali disegnate – ovviamente, benissimo – con uno stile di sintesi radicale e continuata in questa nostra lunga decade decadente (l'anno scorso, forse, la graphic novel estiva era l'Erasmus di Coltellacci, di cui scrissi qui).
“Stagione” esce quindi per la milanese Edizioni BD, nella collana BD Next che l’editrice dedica ai giovani esordienti italiani. Il romanzo fumettistico ci narra una storia d’amore estivo: “la stagione” è quella che la protagonista femminile, Luciana, fa come barista nel locale frequentato dal protagonista omonimo dell’autore, musicista di belle speranze con qualche tratto di autobiografismo, ovviamente mai lineare. Il pesarese Guido Brualdi si muove infatti sul crinale tra fumettistica e cantautorato, come era ancor più evidente nel suo esperimento di “Estinzione 666”, di cui avevo scritto qua.
Se là avevamo un album corredato da un agile fumetto di 16 pagine, qui abbiamo un romanzo a fumetti con la bonus track sonora. A questo fumetto si legano infatti due canzoni che saranno disponibili all’interno tramite QR code, come colonna sonora alla storia per i lettori: “Sassi e Maree” e “Stagione”, scritte e registrate dall’autore, masterizzate all’Avangarage recording studio di Pesaro da Luca Vagnini. E, naturalmente, altre corrispondenze si possono trovare nelle clip condivise sul suo canale youtube.
Tuttavia Brualdi, data la sua natura anfibia di fumettista-cantautore, non può fare a meno di ricorrere anche a un altro espediente che io personalmente amo molto, quello della “colonna sonora implicita”, consolidato nel fumetto popolare dai migliori Dylan Dog di Tiziano Sclavi, con citazioni di canzoni nel corpo del testo che divengono un perfetto commento audio se leggiamo l’albo tenendoci Spotify o Youtube a portata di clic (magari sul cellulare con auricolari in spiaggia nella luce del tramonto, se proprio vogliamo coltivare una full immersion nella Brualdi experience).
Si comincia con “See You At The Movies” di J. Mascis che apre il primo incontro di Guido e Luciana, e si prosegue tra citazioni implicite ed esplicite, “Goodfellas” e “Sapore di mare”, che sono ovviamente anche un modo del protagonista per mascherare le proprie insicurezze.
Se la love story - un classico delle hit agostane, del resto... - è centrale in questo “Stagione”, il tutto si interseca poi con le vicende del gruppo di amici - Frà, Jack, Ili, Laura e Giulia - che resta però un po’ sullo sfondo (la bella copertina, che rende con efficacia anche lo stile dei disegni e della colorazione all’interno, costituisce anche una sintesi perfetta dei temi trattati: ed è un merito non da poco se si conta quanto è strategica). Ancor più sullo sfondo troviamo il rapporto famigliare, appena accennato, e infine la melanconia intrinseca della provincia italiana, una Pesaro appena tratteggiata che si manifesta in apparizioni di pensionati invadenti e misteriose antipatie sullo sfondo. Il tutto, però, ha nel complesso un suo equilibrio, e l’importanza scalata data alle varie componenti forma, a suo modo, una certa tridimensionalità prospettica della trama.
Il tono è sospeso, efficacemente, tra ironia e melanconia, tramite lo stile della narrazione – intrisa come detto di frequenti citazionismi musicali – e il segno elegante, vagamente lisergico nella colorazione accesa e antinaturalistica. Giovanni Marinovich, art director di Edizioni BD, presenta in questo modo l’opera:
«Guido Brualdi, voce dalla sincerità unica, trova dalle prime pagine gli accordi giusti per raccontarci una storia, come un amico che non vediamo da un po’. Con un segno autoriale diretto e personale - e un lessico cromatico senza compromessi che abbraccia uno spettro emozionale ricchissimo - mette a punto un lavoro che affonda le radici stilistiche nell’underground fumettistico e si evolve su un registro artistico peculiare e sorprendente. Stagione è un caleidoscopio in cui al gesto grafico immediato fa da contrappunto una consistenza solidissima, frutto di uno studio instancabile e di un reale, potente innamoramento per il disegno: fra le vignette di Brualdi, il racconto di un amore diventa narrazione (e colonna sonora) dell’Amore stesso.»
Sotto il profilo visivo, dunque, come già evidenziato da Marinovich, l’opera si contraddistingue per quel segno neopop e quelle cromie allucinate di cui abbiamo già accennato, e di cui si può avere traccia nella preview (se volete, vedetevi anche i promo – spassosi e a fumetti - condivisi da Brualdi sui suoi profili social, tipo qui).
L’aspetto che ci sembra meritorio sottolineare è il fatto che lo stile deformed e l’espressionismo coloristico non appaiono mai gratuiti, ma sempre tesi a sottolineare uno stato emotivo o psicologico. Interessante è, ad esempio, il leitmotiv dei lunghi capelli dell’amata, che ne celano il volto e anche la psicologia (e si associa forse, a livello allegorico, con la decisione finale del protagonista di dare un taglio netto ai capelli lunghi e alla lunghissima tardoadolescenza).
Insomma, Brualdi è un autore interessante proprio per questo suo essere “centauro” (o magari tritone, dato il mare pescarese sullo sfondo), metà fumettista e metà cantautore, dimensione che gli consente di dare un suo personale spessore a questa opera prima nel solco di una certa “tradizione ombelicale” del nuovo fumetto italiano, anche al di là degli esperimenti crossmediali di cui abbiamo detto. Sarà interessante vedere l’evolversi di questo discorso (di cui, per paradosso, potevano esserci già tracce nel precedente “Estinzione 666”).
Stagione è disponibile in libreria, fumetteria e negli store online dal 3 giugno, ma la preview digitale è già disponibile a questo link.