Scendi Arcane che lo guardo
Arcane ha impattato così tanto sui nostri gusti che un solo parere ci pareva poco: ecco quindi la nostra seconda opinione.
Se hai già avuto la sfortuna di incappare in uno dei miei sproloqui che N3rdcore ha avuto la temerarietà di pubblicare, qui e qui, forse avrai capito che sono uno che “arriva dopo la polvere”, come si dice in qualche parte d’Italia, e alle volte arrivo addirittura dopo venticinque anni.
Ma stavolta è diverso. Stavolta sono arrivato quasi in tempo. Dico “quasi” perché tutto l’internet parla ormai da settimane di questo argomento, e pure su N3rdcore se n’è già parlato, ma non puoi mica pretendere più di tanto da uno con la mia età, mentale prima ancora che anagrafica!
E quindi è dopo questo preambolo più breve di altri che oggi voglio condividere con te le mie impressioni su Arcane, la serie animata in CGI (si dice ancora “CGI”?) basata più o meno liberamente sulla mitologia, o lore come la chiama chi la sa lunga, di League of Legends, un gioco che ho sempre ignorato, snobbato e temuto, come succede sempre con le cose che non si conoscono.
Su League of Legends so poco o niente, e infatti adesso vado a leggere Wikipedia. Ecco fatto, ora so che il titolo del gioco è spesso abbreviato in LoL, che non c’entra niente con quel famoso programma di Amazon Prime Video, che si tratta di un gioco sviluppato e pubblicato da Riot Games per Microsoft Windows e macOS e, per finire, che è un MOBA, ossia un Multiplayer Online Battle Arena. Un gioco strategico dove ci si mena contemporaneamente in tanti, in pratica (mi perdonerai la semplificazione), e in cui si hanno a disposizione un sacco di personaggi da utilizzare.
Gravato da questa mia abissale ignoranza sull’argomento mi sono accostato ad Arcane, la serie di 9 episodi prodotta da Netflix e resa disponibile sulla piattaforma il 6 novembre 2021, con lo stesso entusiasmo di uno che va in un locale bellissimo consigliatissimo da tutta la gente giustissima; adorando fare il bastian contrario capirai bene quindi che il mio entusiasmo era pochino, ma siccome stavo cercando qualcosa da guardare velocemente i 9 episodi di Arcane facevano al caso mio. Così ho fatto partire il primo episodio senza aspettarmi granché, e invece... E invece sto scrivendo queste righe dopo che la mia mind è stata blown away da questa serie.
Ma a cosa è dovuto questo blowing away?
Beh, tanto per cominciare a livello visivo la Arcane è qualcosa di mai visto prima, e qualcosa con cui tutto quello che verrà dopo dovrà fare i conti; i paesaggi sembrano dei dipinti, e se questo può essere normale in una produzione di un certo livello la cosa incredibile è che la stessa altissima qualità “pittorica” è riservata anche ai personaggi, tutti modellati, animati e doppiati divinamente.
Il tono della serie è cupissimo, e per il fatto che non ho mai toccato LoL neppure con un bastone non so quanto questo dipenda dal gioco originale o sia la visione del team che si è occupato della serie animata (prodotta da Riot Games e da Fortiche Production). Nondimeno: fra le strade della tecnologica e ricchissima Piltover e i suoi bassifondi, futura Zaun, si sviluppano, intrecciano e scontrano le storie di numerosi personaggi presi più o meno di peso dal gioco, tutti con le proprie ambizioni, i propri obiettivi e il proprio passato da cui, chi più chi meno, cerca di fuggire. E mentre chi sta in alto cerca di mantenere il proprio benessere e la propria posizione, e chi sta in basso cerca di uscire da una situazione di miseria, sofferenza e, spesso, abbrutimento, i personaggi si incontrano, si scontrano, si perdono, si rincontrano, si tradiscono, occasionalmente si suonano come tamburi e, talvolta, riescono a farsi la pelle. Se a tutto questo aggiungiamo che elementi cruciali della trama sono da una parte il tentativo di imbrigliare la magia con la tecnologia per usarla a piacimento, e dall’altro la brama di ottenere l’immenso potere che essa conferisce, il risultato non può che essere esplosivo.
Le ambientazioni sono sbalorditive: i panorami tolgono il fiato e i personaggi si muovono in questi scenari senza risultare mai fuori posto ma perfettamente amalgamati, sia da un punto di vista puramente estetico, sia per quanto riguarda le loro azioni e i loro gesti, più spesso dettati dalla rabbia o dalla disperazione che dalla libera scelta.
E quando finalmente si viene alle mani la regia e le coreografie diventano frenetiche e funamboliche (si può dire?), ma mai per un secondo si perde la consapevolezza di cosa sta succedendo a schermo; e le mazzate che volano sono davvero dure: non ricordo di avere mai visto dei pattoni (perdonami il genovesismo) così pesanti e martellanti, specie quando sono supportati e amplificati dalle armi tecnologico/magico/steampunk che compaiono qua e là nella serie.
Eppure, se dovessi riassumere in due parole il cuore di questa serie, potrei solo dire “ambizioni frustrate”. Nessunə nel mondo di Arcane vince davvero, ma tuttə, in diversa misura, perdono, e gli scontri non sono soltanto un pretesto per mettere insieme una serie di qualità tecnica eccelsa, ma sono uno snodo fondamentale di vicende drammatiche raccontate con grande bravura e realismo, nonostante l’ambientazione tutto fuorché realistica, e non risultano mai fuori posto; al contrario, sono dosate con cura e proposte quando inevitabili, e solo per il tempo necessario.
E quindi direi che ormai sia chiaro, se hai letto fin qui, che anche a me la serie è piaciuta, e non poco.
Due considerazioni prima di chiudere: come già visto in What If…? su Disney+ ho notato anche in Arcane una cosa per me curiosa: per quanto lo stile grafico di queste serie si discosti da quello che è il classico stile “anime”, diciamo, alcuni effetti speciali come le increspature nell’acqua, il fumo, fulmini ed esplosioni ai miei occhi sembrano 100% anime-style. Non è né un pregio né un difetto, ma solo una curiosità. Sarà un effetto voluto? Forse non lo sapremo mai…
La seconda invece è una chicca che mi è saltata all’orecchio guardando Arcane dopo avere cominciato a guardare anche Hawkeye, su Disney+: nel secondo episodio Kate Bishop, interpretata da Hailee Steinfeld, parla con un altro personaggio del gruppo alt-rock (così perlomeno li definisce l’internet) Imagine Dragons, e lo fa in toni non propriamente lusinghieri. Ebbene, che ironia che una delle due sorelle protagoniste di Arcane sia doppiata dalla stessa Hailee Steinfeld, e che la sigla della serie sia a cura proprio degli Imagine Dragons!