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Il Sabbat: La Mano Nera è tornato in Vampiri: la Masquerade 5 edizione più disperato che mai.

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Sabbat: La Mano Nera introduce elementi nuovi in quella che è la Setta forse più particolare di tutta Vampiri: La Masquerade 5 Ed.

In queste notti ho avuto modo di leggere il pdf in inglese di: SABBAT – LA MANO NERA, il sourcebook di Vampiri: La Masquerade 5 edizione edito da Renegade Game Studio per il World of Darkness

Sabbat: la Mano Nera si inserisce nell’universo del Mondo di Tenebra e ruota intorno alla terza setta che  mancava dopo le uscite di Camarilla e Anarchici.

Qualche anno fa Matthew Webb, creatore del concept originale di The Night in Question , il più grande LARP (Live Action Role Play Game) del nord America, descriveva il simbolo del Sabbat con queste parole: “Secondo vari ex allievi di White Wolf con cui ho parlato, il simbolo Sabbat dell’Ankh dovrebbe corrispondere all'impugnatura di una Spada che sorge da un Sole Nero, che è Caino: la fonte sia dell'Illuminazione Oscura che del Potere. Per questo motivo l’Ankh è propriamente chiamata La Spada di Caino.

Mai una definizione è stata più corretta.

La prima novità è che il Sabbat, in Vampiri: La Masquerade 5 edizione a differenza delle edizioni precedenti, è diventato antagonista. Il Sabbat sta profondamente cambiando, deve adattarsi ad una nuova umanità che è tornata a combattere i vampiri non solo con fuoco, fiamme e paletti, ma con strumenti molto tecnologici e più efficaci. Per affrontare la Seconda Inquisizione il Sabbat si trasforma. Il mood è quindi quello della disperazione. Disperazione che trascina il Sabbat verso un vortice di fondamentalismo, fanatismo, violenza e mostruosità.

Se in Vampiri: La Masquerade 5 edizione il vampiro è un essere che lotta tra la Bestia e la sua Umanità per cercare di restare umano attraverso le sue Convinzioni e i suoi Punti di Riferimento, in Sabbat il vampiro è l’incarnazione stessa della Bestia.

In Sabbat non solo incarna la Bestia ma la venera, ne esalta il Potere del Sangue e dichiara la Diablerie, l’atto di dissanguare fino all’ultima goccia un altro vampiro bevendone non solo il Sangue ma anche la vera essenza, un sacramento.

Il primo capitolo del manuale descrive il setting. In queste pagine ciò che colpisce è la brutalità del Sabbat e la sua radicalizzazione verso il fanatismo e la devozione nei confronti di Caino, il Padre Oscuro, da cui discendono generazione dopo generazione tutti i vampiri. Il Sabbat è una creatura che si vuole liberare del concetto di Umanità per tornare al vertice della catena alimentare, per risolve i problemi come i vampiri dovrebbero risolverli, usando le Discipline, i Doni del Padre Oscuro, senza preoccuparsi delle conseguenze, senza preoccuparsi della Masquerade.

Per il Sabbat, il mondo è in guerra: nella Jihad contro gli Anziani, nella Guerra delle Età che sta muovendo gli Anziani verso Est, nella guerra contro i cacciatori, contro la Seconda Inquisizione.

Il Sabbat è ciò che si erge come faro di libertà contro tutto ciò che vorrebbe schiacciare e controllare la natura stessa del vampiro.

Questa idea di libertà trova però due limiti, almeno nei detrattori del Sabbat, primi tra tutti la Camarilla: la libertà nel Sabbat viene dichiarata tramite un vincolo, un Legame di Sangue che avviene tramite il rito specifico della Vaulderie. Ma per il Sabbat la Vaulderie non è altro che lasciare il passato, rompere il velo della crisalide per sbocciare nel massimo predatore che l’umanità abbia mai conosciuto.

Il secondo capitolo è dedicato agli Apostati della Chiesa Crudele. Come si era già appreso in  Chicago By Night, edito da Onyx Path Publishing, i Lasombra, tra i più feroci sostenitori del Sabbat, hanno disertato considerando il Sabbat una causa persa. Ed è estremamente facile capire le conseguenze di questa diserzione. Il Sabbat si trova nella sua fase più critica dalla sua fondazione, combattendo una guerra disperata su tutti i fronti: dalle altre sette, ai cacciatori mortali e agli stessi Antidiluviani. Tutto questo porta il Sabbat a non avere più nulla da perdere.

Quindi si passano a esaminare i vari Sentieri dell’Illuminazione. Questi sono il Sentiero di Caino, il Sentiero dei Catari, il Sentiero della Morte e dell’Anima, il sentiero del Potere e della Voce Interiore, il Sentiero del Sole e i Sentieri Dimenticati (Sentiero della Bestia, Sentiero dell’Onorevole Accordo, il Sentiero di Lilith.). Ogni Sentiero è caratterizzato da una propria Etica, caratteristiche e Discipline specifiche, e una propria visione del mondo.

Il manuale presenta come poter usare ogni Sentiero in tre diverse forme: per un assedio, per un’avanguardia e per un Dominio, in modo da dare al Narratore i maggiori strumenti possibili per caratterizzare la propria cronaca. Il Sentiero più innovativo è forse il Sentiero del Sole. La novità è l’apertura ai Sangue Debole e ai Caitiff. I Sangue Debole sono gli unici vampiri, a causa della loro natura, a causa della loro generazione così lontana da Caino, ad essere veramente liberi dalle macchie degli Antidiluviani e questo è senza dubbio il loro tempo. Una delle innovazioni portate dal Sangue Debole è il loro allentamento dalla pratica della Diablerie, in quanto vogliono rimanere puri dalle macchie degli Antidiluviani.

Tra queste nuove Discipline i Sangue Debole sono i più innovativi con il loro uso dell’Alchimia Sanguigna per castare “On-demand Sunbord” tramite cui riescono a catturare la luce solare per rilasciare una bomba di luce contro il loro nemico oscurandolo in un’esplosione di luce.Il capitolo prosegue con quelli che sono i Doni di Caino, il Padre Oscuro, le Discipline.

Successivamente nel capitolo si tratta dei Riti: una serie di cerimonie e rituali che mirano a tenere il branco unito e leale. I riti si dividono in auctorictas ritae e in ignobilis ritae. I primi sono quelli riconosciuti universalmente nel Sabbat e servono a definirlo come setta, di cui la Vaulderie è il più importante. I secondi sono caratteristici di un singolo branco e servono a testare la fedeltà, il coraggio e la fratellanza di ogni singola unità con le altre. Tra questi il Rito della Creazione, nella parte specifica della scelta del nome, è davvero interessante.

Il nome di un nuovo membro del Sabbat è dato da un mix tra l’identità del branco, il Sentiero dell’Illuminazione che il branco segue e qualcosa caratterizzante l’identità del branco. Il nome serve per rompere la continuità con la persona che si era prima, per permettere al bruco di rompere la crisalide e di trasformarsi in farfalla.

Il terzo capitolo del manuale è dedicato a comprendere meglio i fini e la visione sia interna sia esterna del Sabbat. In particolare, si distingue tra due tipi di guerre: una guerra calda e una guerra fredda. La guerra calda è quella contro gli Antidiluviani, la Guerra della Gehenna, quella fredda contro i Domini tenuti dalle altre sette. Quella che le altre sette temono di più è ovviamente la guerra fredda, sovversiva e che può scoppiare ovunque e in qualunque momento. 

Qui viene trattato il termine Antitribù. Per il Sabbat, appartenere ad un clan significa appartenere ad un Antidiluviano. Così il Sabbat non dà importanza al clan di origine ma al più lo chiama con il dispregiativo di Antitribù. Per il Sabbat per prima cosa sei un vampiro, poi sei del Sabbat e infine segui un Sentiero.

Il capitolo poi spiega come fare ad entrare, cambiare ed abbandonare un Sentiero. 

Infine il capitolo prende in esame alcuni aspetti del Sabbat come quello dei Titoli. Tra i Titoli si apprende  quello di Reggente, massima autorità del Sabbat, è vacante. 

Il quarto capito è dedicato alla Guerra della Gehenna. All’inizio troviamo la Storia del Sabbat, dalla sua nascita ai nostri giorni. Successivamente prende in esame i vecchi Domini Sabbatici: Città del Messico, il Brasile, la Russia, il Maghreb e Alamut. Qui uno dei racconti più cupi è quello riservato alla Russia e al Mar Baltico. Un vampiro anarchico scrive il rapporto per il suo Barone. Parte dalla constatazione che alcune delle  corti russe camarilliche sono cadute.

In estrema sintesi, questo anarchico credeva che ciò fosse opera di qualche altra cellula anarchica che avesse seguito la rotta migratoria dei Balcani. Questo è stato il suo primo errore. Si trattava di branchi Sabbat che si muovevano suddivisi in piccole cellule tra le otto e le venti unità e che seguendo le rotte migratorie balcaniche erano state intercettate tra Bucarest, Kiev e Odessa. Nel tragitto stavano abbracciando come solo il Sabbat sa fare: provocando brecce consistenti nella Masquerade. Se ad un primo sguardo l’anarchico aveva pensato ad una Crociata Sabbat, in realtà dopo aveva pensato ad una ritirata. Ma ecco che osservando il movimento dei branchi, questi stavano convergendo su S. Pietroburgo, Novgorod, Doneck per andare in Siberia. Qui la rivelazione: non si stavano ritirando scappando da qualcosa o da qualcuno, ma stavano cacciando un qualcosa di grosso, di anziano e di molto cattivo. In questa narrazione si capisce come sia superficiale, parlando di Sabbat anche dal punto di vista anarchico, la distinzione tra guerra calda e guerra fredda. E si inizia a intuire alcune delle tecniche Sabbat usate in queste notti recenti, come la scelta di diventare randagio sia un punto di forza per il Sabbat in queste notti.

L’ultimo capitolo è una serie di risorse aggiuntive per il narratore. Da come costruire un Dominio a come creare una cronaca Sabbat.  Grande attenzione è data alla paranoia come cardine di una cronaca Sabbat.

Per concludere: Sabbat: La Mano Nera introduce elementi nuovi e freschi in quella che è la Setta forse più particolare di tutta Vampiri: La Masquerade 5 Edizione e non solo. L’atmosfera cupa, a tratti distopica, assolutamente violenta pone il Sabbat come l’antagonista ideale per una cronaca di Vampiri che può portare il tavolo di giocatori in una spirale di follia e di ansia crescente tale da far dubitare delle loro convinzioni più profonde e più… umane.

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