Il meme del mese – Febbraio – Povero Gabbiano
Quante volte avete sentito la canzone Povero Gabbiano nell’ultimo mese? Vi siete mai chiesti da dove provenga il brano originale?
♫ Povero Gabbianoooo, hai perduto la compagnaaa ♫. Quante volte avete sentito queste parole nell’ultimo mese? Troppe? Allora non preoccupatevi, non siete i soli, ne abbiamo tutti le scatole piene di sentire la stessa canzoncina a ogni apparizione di un gabbiano caldo nel raggio di 3 km da te. Ma adesso non pensarci e rilassati, siediti, gustati un buon caffè e leggi in santa pace che cosa vuol dire quel maledetto gabbiano godendoti il secondo episodio del meme del mese.
Chi è sto stramaledetto gabbiano? La frase incriminata appartiene al brano ‘’Tu Comm’a Mme’’ di Gianni Celeste, un cantante napoletano che non è napoletano bensì catanese, ma che scrive e canta canzoni in lingua partenopea perché è l’accento del Sud Italia che vende di più e non potete farci niente.
A sorprendere è che il pezzo in questione non è un tormentone recente, ma si tratta di un brano contenuto all’interno dell’album Gianni Celeste vol.4 (che fantasia), datato 1988. Quindi sì, una canzone di ben 34 anni fa è la vera HIT del momento, quella che ci ritroviamo in tutti i meme e che contro la volontà del nostro corpo fisico ci ritroviamo a cantare. Il brano tutt’ora non è fra i più ascoltati di Gianni Celeste su Spotify, e nonostante stia vivendo una seconda vita, deve ancora sconfiggere hit immortali come ''Te voglio troppo bene'' e la più celebre del suo repertorio: ''Ho litigato con mia moglie''.
Ma cosa ha reso il brano così popolare? Siamo nel 2022, e diamine ormai dovreste essere diventati esperti. Ovviamente a rendere la canzone un tormentone è stato TikTok, non chiedetemi come, ma la canzone è diventata virale, e si sa, virale non diventa ciò che lo si vuol far diventare, ma lo diventa ciò che spinge di più. Il brano ha persino battuto in popolarità Brividi, la canzone vincitrice di Sanremo cantata da Blanco e Mahmood.
Niente può più fermare il pennuto, ma da dove è cominciato tutto?
Uno dei contenuti pubblicati sulla piattaforma che utilizzano il suono ad aver avuto più visualizzazioni è un breve video dove dei soggetti dalle facce molto raccomandabili si pavoneggiano (ovviamente in dialetto) di avere dalla loro dei ‘’Gabbiani umani’’. Talchè subentra nell’inquadratura un soggetto dall’aspetto sicuramente curioso, che ricorda vagamente il Re Bob-omba di Super Mario 64 e che delizia la nostra Tromba di Eustachio con una cover del brano di Gianni Celeste, per poi esplodere verso la fine del video in quella che sembra essere una perfetta imitazione della risata di Marshall D. Teach, in arte Barbanera, da One Piece. Non è la prima volta che questo individuo spopola sulla piattaforma, ma gli viene attribuito il nome di Franco Gioia.
In seguito poi è iniziata una vera Gabbiano-mania, con persone che utilizzano il suono appena vedono un qualsiasi tipo di pennuto mai visto nella storia dell’umanità. E sì, anche con le macchine alate di Horizon Forbidden West.
Ma la viralità non si ferma qui, si estende anche agli immancabili remix e ai video delle coppiette che si sono disunite (Sorrentino perdonami).
Ma perché associare una canzone che parla di un gabbiano, a dei video tristi?
Perché per quanto snaturata dalla mole esagerata di meme, si tratta di una canzone che racconta la storia di un uomo che è stato lasciato dalla propria compagna. In seguito alla rottura, il protagonista del brano si dirige verso una scogliera e dice che gli dei l’hanno abbandonato scorge la figura di un gabbiano, anch’esso solo.
''Sopra una scogliera
Non hai voglia di volare
Guard attuorn o mare (guardi attorno al mare)
E nun sai chill che a fa (e non sai quello che devi fare)
Povero gabbiano
Hai perduto la compagna''
L’immaginario che il cantante vuole evocare è che la sua vita ora, senza la sua compagna, è priva di valore. Non ha più voglia di fare nulla, neanche di sognare, in modo equabile al pennuto che pur avendo le ali per volare, non le scuote e resta lì immobile.
''Tu finisci di volare
Io che smetto di sognare''
Le figura dell’uomo e quelle dell’uccello sono così simili da essere diventate ormai tutt’uno, inneggiando quasi alla trasmigrazione che dall’animo umano cambia, prendendo un’altra forma.
Adesso, vi ricordate quando nel 2009, Povia rilasciò il brano ‘’Luca era gay’’, e allora tutti i ragazzini correvano come se ne valesse della propria vita per cantarla vicino a qualsiasi essere senziente fosse denominato sulla carta d’identità come Luca? O se magari siete stati a Venezia, e nel vedere una gondola vi è capitato di canticchiare Bongo Cha Cha Cha dei Goodboys poiché le parole della canzone ricordano quelle della piccola imbarcazione?
Lo stesso fenomeno accade ora accade con Tu Comm’a Me, dove è inevitabile che, alla vista di un gabbiano che scorrazza in cielo, o che stia fermo come quello descritto nella canzone, ci venga da cantare ‘’ ♫ Povero Gabbianoooo, hai perduto la compagnaaa ♫.’’