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Jack Reacher è tornato: e questa volta è davvero lui

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La serie funziona, gli attori sono quelli giusti. Finalmente i fan, e Lee Child, potranno vedere il vero eroe in carne e ossa calcare il piccolo schermo

Jack Reacher arriva in città: un colosso di quasi due metri e 100 chili di muscoli non può certo passare inosservato. E quando Jack Reacher arriva in città, sempre, muore qualcuno (o più di qualcuno): non fa eccezione neppure questa volta, quando quello che diventerà a breve il vostro eroe mette piede a Margrave, Georgia. Tempo un paio di scene, tre minuti della prima puntata, e il nostro Jack finisce in manette: e qui comincia la nostra cavalcata lungo 8 puntate di questa prima stagione della serie tratta dalla fortunatissima saga scritta da Lee Child, che vi posso già dire che varrà la pena seguire fino alla fine.

Malcolm Goodwin (Oscar Finlay), Alan Ritchson (Jack Reacher)

La ripetizione rende perfetti

Facciamo un passo indietro. Se avete già sentito il nome Jack Reacher è probabilmente perché qualche anno fa Tom Cruise si era messo in testa di voler interpretare questo personaggio sul grande schermo. Era stata una pessima idea: chiunque abbia letto uno dei libri (o tutti) della saga, seduto sulla poltrona del cinema ci era stato parecchio scomodo. Per quanto Tom ce l'avesse messa tutta nel cercare di dare forma e sostanza al carattere scontroso e taciturno di Jack, il risultato era stato a dir poco lontano dall'immagine che tutti gli appassionati si erano costruiti nella testa. Anche l'atmosfera, soprattutto del secondo film, lasciava parecchio a desiderare.

 

La serie Prime Video è un'altra storia. C'è un attore, Alan Ritchson, che ha la faccia e i bicipiti giusti per interpretare Reacher: e se state pensando "hanno preso un armadio, ma chissà come recita", beh, sappiate che rende benissimo il personaggio taciturno, introverso e deciso portato sulla carta da Lee Child. C'è un'atmosfera azzeccata, con il clima da provincia del sud in cui il forestiero viene visto come sospetto dal momento in cui mette piede in città (se poi è grande e grosso, non aiuta) e una storia che si sviluppa con buon ritmo salvo un piccolo rallentamento nell'imminenza del finale.

Malcolm Goodwin (Oscar Finlay), Alan Ritchson (Jack Reacher), Willa Fitzgerald (Roscoe Conklin)

Da guardare senza impegno, senza pensieri: vi divertirete.

Quel che mi è piaciuto di Jack Reacher (la serie)

Il principale merito di questa produzione Amazon è soprattutto la semplicità: non ci sono iniezioni massicce di computer grafica, non ci sono intrecci complicati da sciogliere, la storia fila liscia dall'inizio alla fine. Jack è ingiustamente accusato, Jack inizia a indagare, Jack risolverà il caso e nel frattempo romperà un po' di ossa. Non ci sono sconti sui suoi metodi, neppure una deviazione significativa rispetto al personaggio originale: Reacher è uno che va per le spicce, se si tratta di uscire da una situazione esercitando un po' (o tanta) forza lo fa, se qualcuno gli spara addosso lui risponde al fuoco (e fino a oggi ha avuto sempre la meglio).

 

La serie di Reacher è genuina, ben fatta, piacevole da guardare: non ne fanno più serie così, son tutti concentrati ad approfondire la psicologia dei personaggi. Ma Jack Reacher è semplice: è un detective sopraffino, è un atleta di prim'ordine (ma corre maluccio: pensate quanto deve essere pesata 'sta cosa a quel gran podista di Tom Cruise), è quel tipo di persona che arriva sempre in fondo a ogni storia e non accetta che qualcuno gli metta i bastoni tra le ruote.

Willa Fitzgerald (Roscoe Conklin), Alan Ritchson (Jack Reacher)

La stagione quindi prosegue senza intoppi fino a un finale che definirei "pirotecnico": l'ultima puntata è un grande spasso, botti, botte, sorrisi e lacrime. A tratti sembra di guardare un buddy cop movie degli anni '90, ma con quel tocco in più del personaggio di Reacher che è di fatto una specie di Scherlock Holmes sotto steroidi (Lee Child è inglese, anche se il suo personaggio è a stelle e strisce fino al midollo). Il fatto che Amazon abbia deciso di rinnovare per una seconda stagione, dunque, non deve stupirci: se come in questo caso provvederanno ad adattare quasi alla lettera un singolo libro, con l'approvazione dell'autore che fa pure da produttore esecutivo, ci aspetta altro divertimento genuino.

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