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House of the Dragon S01E05 - Una festa a lungo attesa

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Gli inviti di nozze della principessa Rhaenyra sono stati spediti e ai partecipanti arrivano su ali di drago, ma con esse arriva anche la morte.

Quale è il lascito di un uomo? Come verrà ricordato una volta che non ci sarà più? E le intenzioni con le quali ha compiute certe azioni rimarranno percepibili o verranno dimenticate una volta che il suo corpo sarà freddo?

Questi, grossomodo, sono i pensieri che affliggono re Viserys nel suo momento peggiore, sa che il tempo che ha ancora da vivere è agli sgoccioli ma come ultima atto deve ristabilire la pace a Westeros, per quanto possibile.

Se la sua debolezza e umanità lo avvicinano allo spettatore o sono solo oggetto di scherno e di derisione lo decideranno i posteri, come diegeticamente capiterà agli studiosi di storia del continente occidentale stabilire come verrà ricordato questo Re senza infamia e senza lode.

 

Lasciati agli spalle i patimenti emotivi del re, sia metaforicamente che materialmente sfinito dal suo periglioso scanno, per me questa è stata la migliore puntata di tutto il pacchetto che costituisce il primo atto della serie, dato che dalla sesta puntata un balzo temporale importante apporterà modifiche al cast.

 

Ho davvero poco da obiettare se non il solito soporifero svolgimento del secondo atto e la solita noiosissima Casa Velaryon che ho come l'impressione stia per fare una fine di merda.

La conclusione dell'episodio con la scena del banchetto è un momento veramente buono per quelle che sono le intenzioni della serie, ovvero emulare per quanto possibile la complessità degli intrecci, tradimenti e trame incrociate che hanno reso grande Game of Thrones.

 

La danza è come un combattimento, dice uno dei personaggi coinvolti e niente di più vero è stato detto, nonostante un gioco che trovo ancora didascalico nell’anticipare quello che sta per accadere nella scena successiva, tramite dialoghi e composizione di alcune inquadrature che ad uno spettatore sgamato tolgono un po’ il gusto del colpo di scena.

Il non detto non è un’opzione mai presa in considerazione.

Sta di fatto che la costruzione della tensione causata dal pericoloso avvicinarsi delle traiettorie dei singoli personaggi crea intrecci interessanti sia nelle premesse che negli esiti, finalmente soddisfacenti, e nell’utilizzare i personaggi non come portatori di dialoghi ma come magneti che si attraggono e respingono l’un l’altro al servizio della storia.

Best in show: la regina consorte Alicent Hightower vestita dei colori che il suo casato sfoggia quando va in guerra.

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