STAI LEGGENDO : Hearthstone, sei importante per me, ma dobbiamo parlare.

Hearthstone, sei importante per me, ma dobbiamo parlare.

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Hearthstone, il gioco di carte Blizzard, negli anni è cambiato. Non è peggiorato, non è migliorato, è semplicemente cambiato. Vediamo come.

Non mi dilungherò: Hearthstone è uno dei miei giochi preferiti di sempre. Il gioco di carte collezionabili targato Blizzard mi fa ormai compagnia dal 2015, quando ero ancora un sedicenne spensierato. Tutto mi aveva colpito da subito, i disegni delle carte, il gameplay semplice e…oh le frasi d’ingresso. Che meraviglia, ogni carta con la diversa frase da entrata in scena. Al tempo della Lega degli Esploratori conoscevo le battute di tutti i servitori del mio deck (al tempo terribile).

Se non avete urlato almeno una volta ''LEEEEEROYYYY JENKIIINS'' allora deduco non abbiate sentimenti.

Ma probabilmente, la cosa che più m’invogliava a giocare a Hearthstone era la ludopatia l’aura arancione dietro una carta durante lo spacchettamento. Aprire una bustina e vedere il colore di leggendaria era sufficiente a farmi fare salti di gioia, e i miei compagni di classe questo lo sanno bene, poiché ero solito a gridare a squarciagola ‘’LEGGGGENDARIA’’ nel momento in cui ne sbustassi una. E al tempo, senza shoppare, era davvero difficile trovare una leggendaria, differentemente dall’Hearthstone moderno.

Questo è sia LEEEEEROYYY JEEEEENKINS che la mia faccia appena trovavo una leggendaria

Il gioco, da Cavalieri del Trono di Ghiaccio in poi, ha intrapreso una strada per diventare sempre meno dispendioso, e il nuovo sistema di ricompense è la consacrazione definitiva di questo percorso. Più missioni, più monete e di conseguenza più bustine e più carte, e più carte vuol dire solo più LEGGGGENDARIE, oltre a quelle che il gioco regala, ovviamente. In quest’ottica, Hearthstone è migliorato, e solo chi si lamenta per dare aria alla bocca può negarlo, ma io non sono qui per parlarvi solo di cose belle.

Lo scopo di questo articolo è di far luce su come sia cambiato il gameplay di Hearthstone.

Non è peggiorato, non è migliorato, è semplicemente cambiato.

Facciamo qualche, anzi, facciamo molti passi indietro, e analizziamo com’era il gioco di carte collezionabili da neonato. Il gioco era meno rapido, ovvero le carte facevano una semplice cosa, e l’avversario doveva rispondere a quella giocata. Era un’epoca di terrore dominata dal Dr.Boom proprio perché il caro Dr.7 faceva due cose al prezzo di uno, e di conseguenza era molto difficile contrastarlo. Per questo, quando c’era da montare un mazzo, non s’inserivano 30 carte, ma 29 perché il caro goblin affiancato dalle bombette era da includere sempre e comunque, a prescindere dal giorno della settimana o dal tuo segno zodiacale. Dov’è il Dottore adesso? Ve lo dico io, anzi ve lo dice HSReplay.net. La sua percentuale d’utilizzo nel formato Selvaggio sfiora lo 0,30% e non ci sono deck viabili che lo giocano. E adesso vi starete chiedendo come sia possibile che una carta performante come il dottorino sia finita nel dimenticatoio? Semplice, perché tutti in Hearthstone sono sbroccati.

Il ritmo del gioco è aumentato, e così anche la potenza delle carte.

La maggior parte delle componenti di deck Tier 1 e 2, svolgono più funzioni, e di conseguenza rendono più difficile giocarci intorno. È un problema? In sé e per sé no, ma lo è nel momento in cui vediamo come queste interagiscono con l’avversario.

Lo scorso anno, precisamente ad agosto, è uscita la quindicesima espansione di Hearthstone: L'Accademia di Scholomance. Si tratta di un ottimo set di carte, ma veniamo al dunque. Nello stesso set è stata rilasciata la carta ‘’Animali da Guardia’’, magia bi-classe da 7 mana, disponibile per Cacciatore e Druido. Se Rexxar, seppur incentrato attorno alle bestie non è mai riuscito a dare il giusto valore alla carta, lo stesso non si può dire per Malfurion. L’impatto che tale magia ebbe sul meta era a dir poco devastante, e grazie alle bestie aggiunte nella stessa espansione, concessero al Druido di arrivare in cima alle classifiche.

Malfurion e i suoi temibili ''Animali da Guardia''

Ok, la carta aveva creato un ottimo archetipo direte voi, ma qual è il problema? Che, in poche parole, non potevi fermare gli animali da guardia. Non c’era modo, la carta era davvero troppo forte, e da sola vinceva intere partite. Non c’erano veri counter alla carta, poiché bisognava anche vedere quali bestie sarebbe state evocate dal mazzo, e quindi buona fortuna. In sostanza, dal momento in cui cominciava una partita e l’avversario era Malfurion, io già sapevo di dover affrontare i suoi mastini, ma anche giocandoci attorno dal mulligan iniziale, non potevo fare niente, ero imponente. Fortunatamente da quando questa gamebreaker è stata nerfata, il suo impatto è sceso drasticamente, seppur resti una carta valida.

L’esempio di Animali da Guardia serve a far capire come nel 2021 Hearthstone non è più un gioco incentrato sul botta e risposta, ma su quale mazzo sia più forte e in quale momento si giocano le carte migliori.

Forgiati nelle Savane, la penultima espansione, non mi ha fatto impazzire, e ho giocato poco nelle modalità normali, per dare più spazio alla bellissima modalità Battaglia. Ho ripreso da poco, con Uniti a Roccavento. Adesso, come ho già detto, non toccavo la Standard da un po’, e quindi non avevo idea di che meta ci fosse, e quali carte temere o controbattere. Così, mi sono informato un po’ e ho montato uno dei mazzi apparentemente migliori del momento, il Secret Paladin. E così, ignorante di tutto ciò che mi attendeva nelle partite classificate, ho fatto Legend. Non ho visto quali altri deck popolari ci fossero, né quali fossero i counter al mio, mi sono limitato a giocare le ‘’carte verdi’’ quando le reputavo più forti e semplicemente vincevo tutte le partite.

Perché il mazzo è troppo forte.

Carte come Generale dei Custodi del Nord, volgarmente conosciuto come 3 mana ¾, sono all’apparenza componenti del deck, quando in realtà sono i veri punti cardine del mazzo. Le statistiche per il costo sono ottime, ma inoltre la carta permette anche di pescare, e non si tratta di un peschino generico, ma di un servitore. Questo servitore raro, unito al Cavaliere dell’Unzione, danno la possibilità di pescare sia magie che servitori come se stessimo giocando a Yu-Gi-Oh, e come se non fosse sufficiente, i vari potenziamenti e scudi divini consentono di calare grossi servitori con forti abilità ogni turno. Come si contrasta questo mazzo? Non lo so.

Bene se vedi questa carta, o hai vinto, o stai già premendo ''concedi''.

Non comincio neanche a parlare della nuova Missione dello Stregone, ma il fatto che sia già stata rimossa dalla modalità Selvaggia dopo neanche un mese di permanenza la dice lunga.

In sostanza, il power level delle carte di Hearthsone è in crescita continua, e per di più, anche a grande velocità, e la mia più grande paura e che inevitabilmente, prima di fare una presa di coscienza, ci sarà un momento in cui si toccheranno delle vette di potenza così alte che Hearthstone diventerà ingiocabile. Ovviamente spero che quel giorno non arrivi mai, ma non mi fido molto degli sviluppatori di Hearthstone, del resto sono gli stessi che rendono un gioco di carte troppo pesante da far girare senza riavvio anche su un MSi, e con l’arrivo di mercenari, questi medesimi individui dovranno pensare a ben 7 modalità contemporaneamente.

Hearhstone, ti voglio bene, ma te lo chiedo col cuore, non sbagliare.

Per oggi è tutto, alla prossima, viandanti.

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