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Decorum: la fantascienza psichedelica di Hickman e Huddleston

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Una epopea fantascientifica che a livello artistico ricorda il meglio della storia del fumetto e che con una sceneggiatura lisergica omaggia i grandi maestri per creare un universo folle e dannato. Decorum è l'ultimo capolavoro di Hickman anche con l'aiuto del perfetto contributo di Huddleston.

Uno pseudo-Incal per il ventunesimo secolo

Per Saldapress è arrivato in Italia il nuovo fumetto di Hickman targato Image Comics. Decorum è un tripudio immaginifico dove Hickman alla sceneggiatura e al reparto artistico Huddleston esplorano un universo futuristico con voli tenco-pindarici, il risultato è un caos dalla estetica travolgente.

 

Il wordbulding di Decorum è stratificato e possiamo coglierne solo le prime connessioni superficiali, intuendo però il vasto repertorio citazionistico le molteplici influenze artistico-letterarie. Il cosmo visionario di Decorum è stato colonizzato e terraformato dall'umanità nel corso dei millenni mentre imperi stellari e alleanze si sfaldavano sotto il peso della conquista. Sorgono diverse fazioni politiche e frange di fanatismo, come La Chiesa della Singolarità che idolatra un demiurgo-Intelligenza artificiale o la Sorellanza dell'Uomo, una gilda di spietate assassine.

Proprio le donne sono le protagoniste di questa storia lisergica e illustrata con molteplici stili artistici. Seguiremo le vicende della goffa teppista Neha Nori Sood e della killer più spietata dell'universo Lady Morley. Quest'ultima un elegante mix tra Sherlock Holmes, una eroina romantica ottocentesca e una letale assassina cyberpunk. Il primo volume di Decorum è una introduzione caleidoscopica e misteriosa al mondo di Hickman. L'autore che ha rivitalizzato gli X-Men con serie come House of X e Powers of X firma con Decorum uno pseudo-Incal che rivaleggia per psichedelia con il capolavoro di Jodorowsky e Moebius.

Infatti in Decorum, in particolar modo nel secondo volume, tra duelli e teorie teosofiche sull'esistenza si assiste alla nascita di un Creatore post-umano asceso che è l'artefice stesso del Dio della Singolarità, la chiesa che farà di tutto per distruggere le protagoniste. Nato da un UOVO.

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi

Come anticipato prima il fulcro di Decorum è la Sorellanza dell'Uomo, una gilda di assassine prezzolate che prendono gli incarichi più pericolosi della galassia. Qui Lady Morley addestrerà l'impacciata Neha Nori Sood finché non diventerà una Sorella letale dell'ordine, cercando anche di legarla alla pragmatica ideologia della Sorellanza. Una volta che si accetta un incarico si fa di tutto per portarlo al termine. Nel secondo volume di Decorum assistiamo alla chiesa della Singolarità che commissiona un lavoretto di sangue alla Sorellanza, uccidere o catturare il Creatore dentro l'Uovo. Pagamento sull'unghia, un pianeta fatto interamente di diamanti. Tutte le assassine dell'ordine accettano, compresa Neha.

Temprata dopo anni di bullismo, soprusi e allenamenti la giovanissima teppista è ora una guerriera a tutti gli effetti e non avrà nessun problema a massacrare il Creatore. In una rocambolesca scena fortuita e piena di peripezie Neah riuscirà a trovare l'Uovo proprio durante la sua schiusa. E le apparirà un essere dalle sembianze umane scolpito nella perfezione fisica assoluta, anche se gli manca il cervello. E invece di ucciderlo e diventare ricchissima Neha preferisce salvarlo dal destino di sangue voluto dalla Chiesa.

 

Inizia così una caccia all'uomo-Creatore e alla traditrice della Sorellanza, colei che ha rifiutato di uccidere per una "semplice cotta" con un demiurgo postumano simile al Dottor Manhattan di Watchmen. A questo punto Decorum diventa una crociata tra traditori e fedeli della Chiesa, tra rivoluzioni e battaglie mentre sullo sfondo aleggia in continuazione la potenza narrativa di Hickman.

Estetica dell'assoluto

De Chirico, Sergio Toppi, realismo magico, schizzi ottocenteschi, palette cromatiche shock-cangianti, ispirazioni tecno-punk. Leggendo Decorum saremo letteralmente drogati dal talento di Huddleston che riesce a passare da uno stile-colorazione all'altro con una naturalezza così disarmante che dimentichiamo che assistiamo al lavoro di un essere umano. Se Hickman con uno stile postmodernista crea una sceneggiatura artificiosa e piena di layer di lettura Huddleston in Decorum crea un parallelismo perfetto con le sue tavole fino al rendere il fumetto stesso un concept artwork del suo estro creativo.

I colori scelti fanno immergere il lettore in una dimensione "oltre", sfumando da un mondo punk-gothic che ricorda Annihilator di Morrison sempre edito dalla Saldapress, alla fantascienza fantasy di Outer Darkness  fino alla Space Opera di Simone di Meo e Al Ewing.

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