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Daredevil seconda stagione — Il Pagellone

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Dopo l’ennesimo cazzotto, l’ennesimo scontro coreografato benissimo, l’ennesima scena in cui Daredevil ne prende come una piñata per poi rialzarsi con ancora tutti i denti ho avuto un’illuminazione, anzi ad essere onesti l’ho avuta in combutta con la mia compagna di vita e di gamepad Giulia: se la prima era una sorta di crime story, ... Daredevil seconda stagione — Il Pagellone

Dopo l’ennesimo cazzotto, l’ennesimo scontro coreografato benissimo, l’ennesima scena in cui Daredevil ne prende come una piñata per poi rialzarsi con ancora tutti i denti ho avuto un’illuminazione, anzi ad essere onesti l’ho avuta in combutta con la mia compagna di vita e di gamepad Giulia: se la prima era una sorta di crime story, la seconda stagione di Daredevil è fondamentalmente un picchiaduro a scorrimento.

Gli elementi ci sono tutti: una progressione lineare di nemici sempre più forti, scagnozzi tutti identici, ma caratterizzati in gruppi ben definiti, irlandesi, biker, carcerati e ninja, alternati a personaggi più grossi e boss di fine livello, livelli che si ripetono (covo, corridoi generici, tetti di palazzi, tribunali, fabbriche) . Possiamo persino scegliere tre personaggi: Daredevil, Elektra e Il Punitore, ognuno con mosse, armi (con tanto di upgrade) e caratteristiche differenti. C’è stato un momento, dopo la scena dello scontro sulle scale con i biker in cui ho pensato “Ecco, adesso Matt raccoglie da terra un tacchino intero e se lo mangia in un solo boccone per curarsi”.

Regia: Visti i pochi mezzi a disposizione si gioca quasi tutto su ambientazioni scure e quattro set che si ripetono, ma il lavoro è decisamente buono. Ogni puntata ha almeno un paio di belle inquadrature, per non parlare dei movimenti di macchina durante le scazzottate, il ralenti sempre azzeccato, i colori saturi da fumetto. Voto 8 — Dai dai dai che la portiamo a casa.

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Sceneggiatura: La storia di per sé è abbastanza bruttina, va detto che di fronte c’era Miller che ha fondamentalmente definito Daredevil così come lo conosciamo, ha creato Elektra, ha raccontato il suo rapporto col Punitore, insomma, era come mettesi a fare gli assoli con Steve Vai. Questa non è una scusante per certi dialoghi imbarazzanti che durano almeno due minuti più del dovuto, un vile trucchetto per fare minutaggio, l’evoluzione del personaggio di Karen, la rappresentazione vagamente bimbominchia di Elektra e più in generale personaggi che quando non c’è da menarsi non sembrano saper bene cosa fare. Voto 5 — Aridatece il fumetto

Daredevil: La sua tutina da biker con le corna è l’ennesima riprova che i costumi sullo schermo non funzionano quasi mai. Le sue sono probabilmente le battute peggiori, il Punitore lo oscura in carisma, Foggy lo tratta come uno stagista per le fotocopie, Elektra lo usa per pulirsi i piedi quando rientra in casa. Per 13 episodi non fa mai quello che vorrebbe fare, ma sempre quello che vogliono gli altri. Picchia sempre forte, ma la regola del “non uccidere” viene bene a un solo personaggio: Batman. Voto 5 — Burattino senza cacchio

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Il Punitore: Personaggio rivelazione. Naso da pugile, capello militare, scheggia impazzita. Meriterebbe un encomio solo per il fatto di essere l’unico in tutta la serie, anzi, in tutta la cinematografia mondiale, su cui rimangono i segni quando viene picchiato. Si prende i monologhi migliori, trasuda badassaggine da ogni poro, spara, accoltella, sgozza, spara ancora, senza mai uscire dal binario e concedersi un momento di relax. Unica nota: avremmo preferito schivare per una volta la storia della vendetta personale per avere un Frank Castle che uccide tutti perché gli va. Voto 9 — Serie personale subito

Elektra: Personaggio a metà tra l’amico cazzone del liceo che si fa vivo dopo anni per romperti il cazzo quando devi lavorare e che non vede l’ora di dirti che sei cambiato e l’ex fiamma che ti cerca solo per incasinarti la vita. Doveva essere un’affascinante assassina, si comporta più come una ragazzina incazzata che deve sempre fare la battutina dopo aver piantato un sai nell’occhio dell’avversario. Nel suo caso la mancanza di fondi ha fatto optare per un costume avanzato a una cosplayer di Mortal Kombat. Voto 4 — Kagna Maledetta

Foggy: Seconda rivelazione dopo il Punitore. Visto che Matt è sempre a farsi i cazzi suoi, decide di salire sul palco e dimostrare di non essere solo una spalla comica. Probabilmente a spingerlo c’è la cazzimma per il fatto che non solo Daredevil gli ha fottuto sotto il naso Karen, ma poi l’ha pure lasciata andare via. Voto 8: Cicciotti alla riscossa

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Karen Page: In una storia piena di ninja, morti che resuscitano e ciechi che combattono, la parte più fantastica è il fatto che una segretaria diventi prima assistente legale e poi giornalista senza alcuno studio o qualifica. Un personaggio privo della minima abilità a fare qualcosa che si improvvisa in tutto, forse per suscitare empatia col pubblico influencer. Il problema è che gli sceneggiatori non sanno bene cosa farsene quindi la usano come tappabuchi, mettendola un po’ ovunque, affidandole scene pseudodrammatiche e espressioni finto intense, ma visto che nel fumetto il personaggio diventa una pornodiva in astinenza da eroina si può sempre migliorare. Forse sarebbe il caso di rimandare questa ragazzona a far nascere vitelli in campagna. Voto 5 — prezzemolina

La Mano: Ragazzi, forse è il caso di cambiare qualcosa nel reparto Risorse Umane, i costi previdenziali per tutti questi ninja contusi e accoltellati cominciano a essere imbarazzanti. Inoltre, ma si può sentire un tizio risorto dalla tomba che dice “Bisogna saper accettare il proprio destino”?. Voto 5 — Go ninja go ninja go!

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