The Rock è Black Adam e questo è tutto quello che vi serve sapere
Black Adam è la storia di come The Rock è diventato un supereroe con la forza di volontà, il mana e un progetto serio per DC.
The Rock ha spinto così tanto Black Adam da essere diventato Adam stesso per davvero, una roba pazzesca che risale a anni e anni fa come attesta lo stesso The Rock sul suo profilo, mostrando un sé stesso da inizi WWE. Ed è una notizia meravigliosa perché tra Warner Bros e DC non scorre di certo buon sangue e la notizia ufficiale, sempre a bocca di Rock stesso (abituatevi) è che ci sono voluti 6 anni per chiedere una semplice cosa che dovrebbe essere scontata per chiunque diriga un progetto da universo condiviso.
Ci è voluto The Rock per farsi approvare una roba del genere e cambiare dirigenza, e il risultato è un one man show la cui esperienza parte ben prima dello schermo.
Dwayne Johnson ha girato un film sul girare Black Adam a colpi di hashtag neanche fosse Nicolas Cage e il risultato, vi dirò, è stato abbastanza buono. Black Adam è un film che fin dall’inizio era la power fantasy del produttore/attore, un film dove la piramide di potere dell’universo DC doveva essere stravolta e parzialmente è così. Non si può dire che Black Adam sia poi ripreso 1:1 del fumetto, dato che qui passa come una sorte di eroe dal codice morale grigio che giustifica le uccisioni e la tortura, tanto è che mi spingo a dire che alcune scene sono addirittura più brutali di quanto mi potessi immaginare.
Ma non è la crudeltà che ti deve far riflettere, non siamo a livello della critica di The Boys, piuttosto è caos puro condito con battute da Suicide Squad (il cui collegamento va oltre il riferimento di questo testo).
Proprio perché l’entropia è stata spazzata via andiamo dritti con la trama, la cui semplicità rispecchia le aspettative che dovreste avere. Nel paese del Khandaq, dipinto come un generico paese del medio oriente oppresso da invasori multipli nel corso dei secoli, ricorre la leggenda del campione del popolo: un eroe che ha sconfitto un tiranno antico e che ha forgiato una corona richiamante i demoni. Il campione, onorato dal potere dei misteriosi maghi dell’universo DC, è stato poi inghiottito dalle sabbie del tempo fino ai giorni moderni dove, con una velata metafora degli USA cattivi portatori di diplomazia in paesi che non ne hanno bisogno, Black Aam aka The Rock viene risvegliato per cacciare gli ospiti internazionali dal paese.
Iniziano massacri sobillati dal popolo ben contento di essere liberato da un Superman personale e che però non si fa alcun scrupolo nel suo giudizio, proprio come ai tempi antichi. Guidato da un ragazzino amante dei supereroi come lo spettatore medio della pellicola, il nostro Dwayne inizia ad attirare troppo l’attenzione e ben presto una certa conoscenza dei nostri amici della Suicide Squad decide di attivare delle contromisure e chiamare la Justice Society.
Chi sono? Bella domanda, sono introdotti a caso in questo film come se fossero eroi di sempre, ma sono belli e funzionano quindi la domanda non ci interessa più di tanto (non avevamo budget per fare un film su di loro, però se volete approfondire guardatevi la seconda stagione di Legends of Tomorrow della CW). Nelle loro fila abbiamo Hawkman e Doctor Fate, i veterani del gruppo e i due eroi che avranno più azione su schermo dalla parte dei “buoni”. Poi ci sono Noah Centineo nei panni di Atom Smasher e Quintessa Swindell come Cyclone, nominalmente conosciuti come reclute e siparietto tra il comico e il serio. Quest’ultimi due faranno poco o nulla nel film se non avere un ingente investimento in termini di CGI, ma tanto siamo qui per Pierce Brosnan e ce lo abbiamo.
Quindi la Justice Society, marchio registrato, arriva a combattere Black Adam e a discutere con lui i termini della sua resa. L’assurdità della situazione chiaramente farà sì che i due schieramenti finiscano per collaborare contro un male più grande, rimarcando a ogni scena quanto Dwayne sia crudele e arrogante quando in realtà il Khandaq è sempre stato vittima di invasori e nessuno ha mosso un dito.
In generale l’assurdità è un tema centrale di Black Adam, poiché ci sono diverse scene create appositamente per farvi fare due risate mentre si fa sfoggio di questo o quel potere, con scazzottate tra super che fanno quel che devono e intrattengono. Si tratta di un pop-corn movie che non vuole raccontare robe profonde, per quanto ogni tanto debba metterci quel messaggio sull’oppressione occidentale a forza. Questo delude le vostre aspettative? Al film non dispiace, anzi vi cala pure quattrocento utilizzi del rallenty e citazioni musicali/filmiche che poco hanno a che fare con il viaggio per la punizione di Black Adam.
Per quanto tutto questo possa sembrare confusionario, senza senso e messo lì così, le spalle enormi di Dwayne Johnson riescono a caricarsi tutto il film e a fare da filo conduttore con la sua capacità attoriale di essere… se stesso?
Il viaggio di Black Adam è coerente e soddisfacente, mostra i suoi poteri in un continuo sfoggio di superiorità che serve a introdurre una potenza indiscussa nel futuro del DC Cinematic Universe, tanto che lo stesso The Rock definisce Black Adam come apripista per la Fase 1.
Proprio perché questo è un film dove Black Adam fa quel che vuole ed evolve contro mali sempre più potenti, funziona anche se la trama che contorna questo percorso dell’anti-eroe fa acqua da tutte le parti. È uno spettacolo puramente visivo da testosterone, una roba in cui spegnere il cervello e indicare lo schermo come Di Caprio mentre tiene in mano i pop-corn. E diavolo se tutto questo alla fin fine diverte, ti fa volare quel tempo che serve per finire la porzione XXL del menù del cinema su cui hai speso 50 euro in promozione. Vale la pena spendere i soldi? Bhe sì, è un film onesto nei suoi intenti e nella sua esecuzione, sul grande schermo da il suo meglio per la pomposità della sua scenografia superoistica e la definizione delle vene sui muscoli di The Rock. C’è pure The Rock magro e The Rock bimbo, pensate!