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Un fandom in due ship: Supernatural, tra Wincest e Destiel

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Quella volta in cui una ship è diventata canon e c’entrava Putin e l’eterosessualità era un complotto, ma il queerbaiting forse no.

Con questa puntata di Ship Happens, inizia una piccola serie di speciali monografici, per raccontare più nel dettaglio le storie che costellano il mondo dello shipping e ne vanno a costituire le fondamenta e al tempo stesso i punti critici.

Saranno storie di fandom, racconti di ship, di come sono nate, come si sono evolute e cosa hanno significato, ma anche di shipping war colossali, di litigi che hanno cambiato la faccia del mondo fandomico, convention disastrose, casi editoriali, casi sociali e casi che sfociano, invece, nella cronaca.

Questa, insomma, è la LORE di Ship Happens.

Per cominciare, quale miglior esempio da sviscerare se non quello delle due ship che hanno plasmato un fandom, la contrapposizione tra due modi di vedere la serie che a quel fandom ha dato vita: Supernatural, patria delle ship Destiel e Wincest.

Prima di partire, un doveroso content warning, CW, per argomenti sensibili.
In questa puntata si parlerà di incesto, ovvero della relazione tra due consanguinei. Non sarà nulla di esplicito, ma l’argomento verrà nominato e dato che è un potenziale trigger e sicuramente un tema che non tutti hanno voglia di approfondire, eccovi l’avviso.

Ed è subito Wincest

Cominciamo, come di consueto, con un po’ di storia.
È il 2005, una nuova serie televisiva debutta sul canale CW. Supernatural racconta dei fratelli Sam e Dean Winchester, a caccia di mostri, misteri e creature soprannaturali attraverso la provincia Americana, a bordo di una Chevrolet Impala del ‘67 e accompagnati da una colonna sonora di rock classico.

La serie, inizialmente, si attiene scrupolosamente alla formula del “mostro della settimana” e in ogni puntata vediamo Sam e Dean investigare, litigare, fingersi agenti dell’FBI (credibilissimo, peraltro…), speculare sulla natura del caso che si trovano a sbrogliare e infine affrontare e sconfiggere la minaccia di turno. Tutto trainato dalla ricerca del padre, John - cacciatore di mostri per professione e per vocazione tragica, come i due figli - di cui si sono perse le tracce e il cui diario funge da manuale e da mappa per i due ragazzi, mentre cercano di capire cosa sia successo e che fine abbia fatto.

Fin dall’inizio, il legame tra i due fratelli salta all’occhio come stretto, conflittuale e costellato di traumi infantili mai nemmeno affrontati, figuriamoci risolti, e la loro relazione viene descritta, nel corso delle stagioni della serie come “irrazionalmente, eroticamente codipendente al limite dello psicotico”. In canon.

Così, quando il fandom nasce e si trova a cercar terreno fertile per lo shipping, diventa abbastanza facile andare a ricadere sugli unici due personaggi veramente sviluppati della storia, che siano ricorrenti, in vita (perlomeno più spesso e a lungo di altri…) e oltretutto decisamente di bell’aspetto.

La prima fanfiction Wincest (Wincester+Incest) vede la luce poche ore dopo la messa in onda del Pilot, nella neonata community su Livejournal, e si chiama “Reunion”. Circa un mese dopo, nasce una community interamente dedicata alla ship, e da lì non c’è più argine al fenomeno.

Il fatto è che ci sono davvero pochi personaggi che ricorrono nella serie che siano shippabili con Sam e Dean e alla fine, chi shippa slash, ma non è interessato alla Wincest, finisce per deviare e, con una mossa a sorpresa, imboccare la corsia della RPF, buttandosi sul J2, o J squared, ovvero shippando Jared Padalecki e Jensen Ackles, gli attori che interpretano i due fratelli.

Un modo piuttosto ingegnoso e sorprendente di evitare la ship incestuosa.
Come si diceva all’epoca: “Il fandom di Supernatural - quel luogo dove le Real Person Ship sono la scelta moralmente più accettabile!”

La serie sapeva benissimo quello che stava facendo e ha giocato da sempre con l’ammiccare in maniera più o meno esplicita, sul buttar allusioni e battute tra una scena e l’altra, su un editing quantomeno complice del fanservice e, in alcuni casi, di un deciso queerbaiting, ma ha anche tentato di buttarla, come si suol dire, spesso in caciara, insomma, scherzarci sopra.

Comprensibilmente, la ship è considerata problematica, ma si tratta naturalmente di personaggi immaginari, che non esistono e, per citare tutte e Tre le Leggi del Fandom, non per forza ci deve piacere quello che piace a qualcun altro, in fondo basta attenersi alla regola dello shippa e lascia shippare e semplicemente non fruire e non interagire col Wincest se non si vuole farlo e nessuno si farà del male.

Qualche problema invece sorge quando ci si trova davanti a quei fan che verranno poi soprannominati Tin Hatters, che si potrebbe tradurre con Complottari.
Alcuni shipper J2, ovvero degli attori interpreti dei due fratelli Winchester, cominciarono a sostenere che la ship fosse vera e corrispondesse alla vita reale.

Che gli attori insomma fossero segretamente gay e impegnati in una relazione più o meno clandestina, le rispettive mogli solo delle figure di comodo, i figli (numerosi ad un certo punto) nati solamente dalle mogli o fatti nascere tramite procedure in vitro e altre variazioni sul tema.

Il problema quando una ship RPF, su persone reali, diventa anche una teoria complottistica che sostiene che sia tutto vero, è che spesso dal fandom va a debordare con irruenza verso gli attori e i creatori stessi, cercando di coinvolgerli nella diatriba, in cerca di prove e conferme o semplicemente per spirito di trollaggio.

Nella storia del fandom di Supernatural, ci sono stati diversi casi in cui i Tin Hatters si sono fatti notare per parole decisamente poco gentili e commenti aggressivi rivolti alle attrici compagne di Jensen e Jared, ovvero Daneel Harris e Genevieve Cortese, e verso Misha Collins, l’attore che interpreta l’angelo Castiel, colpevole, a sentire alcuni, di essersi messo in mezzo tra i due attori protagonisti.

Ecco, perché è a questo punto che arriva, nella quarta stagione della serie, un nuovo personaggio che cambierà tutto, sia nei termini della storia canon della serie che del fandom e dello shipping: Castiel.

Destiel rising

Improvvisamente, da una storia di mostri, padri assenti, leggende urbane on the road e patti diabolici, la serie prende una svolta verso l’apocalittico. Letteralmente.
L’entrata in scena di Castiel, angelo del Signore, è una scena assolutamente carica di tensione narrativa e, sì, inevitabilmente anche erotica, romantica, drammatica.

Castiel resuscita Dean dai morti, lo riporta in vita e al centro della storia, e poi si piazza saldamente al centro dell’attenzione al suo fianco, regalando subito momenti che oscillano dall’epico al comico e dando vita alla Dean/Castiel, ovvero la Destiel.

Ovviamente, andando ad inserire un nuovo personaggio, nel giusto range di età, esteticamente molto piacevole, con una storia interessante e interpretato da un attore carismatico, si va a riempire quella scarsità di opzioni per lo slash di cui si diceva prima con una ovvia, nuova, invitante possibilità: non c’è più solamente l'opzione Wincest, ma è arrivata la Destiel a scombinare le carte.

Tra gli shipper delle due “fazioni” scorre da subito pochissima simpatia. Se prima tra Wincester e fandom c’era una relativa calma, la ship war con i Destieler scoppia immediatamente ed è eterna e cruenta.

Come per la Wincest, le prime fanfiction Destiel, appaiono appena il giorno successivo alla messa in onda di “Lazarus Rising”, l’episodio in cui compare Castiel per la prima volta, e sono “Up from perdition” e “Lazarus Falling” e la valanga, a partire da quel momento, è inarrestabile.

Nel corso della quarta e quinta stagione, il legame tra Dean e l’angelo viene reso canonicamente molto importante e non mancano le occasioni in cui lo show stesso fa ironia (elemento, l’ironia, di cui la serie è ricca e su cui si è sempre basata ampiamente, per bilanciare la drammaticità, in una maniera tipica dell’horror e della narrazione d’avventura) sul rapporto fraintendibile tra Dean e Castiel.

Si tratta, naturalmente, di una serie che ci marcia sopra e fa un pericoloso gioco di equilibrismo tra fanservice e queerbaiting, ma questo il fandom anche se lo sa, non vuole in fondo vederlo, fino all’ultimo.
Anche qui, la ship esonda nella vita reale, con un corrispondente pairing RPF, la Cockles, ovvero Misha Collins e Jensen Ackles.

Cosa c'entra Putin?

Alla fine della serie, nella quindicesima e ultima stagione, succede qualcosa di incredibile: durante una scena drammatica che rappresenta l'uscita di scena del personaggio, Castiel dà l’addio a Dean e nel farlo, gli dichiara il suo amore.
La Destiel è canon.
Il fandom ESPLODE.

Castiel: I cared about the whole world because of you. You changed me, Dean.
Dean: Why does this sound like a goodbye?
Castiel: Because it is. I love you.

In quei giorni del 2020 non mancavano gli eventi di cronaca significativi, si era nel mezzo della conta dei voti delle elezioni presidenziali in America, la pandemia era in pieno corso, eppure l’hashtag #DestielisCanon balzò in cima ai trending topic di twitter e ci restò per un tempo incredibile.

Nel tipico stile surreale delle cose legate al mondo di Supernatural, cominciò a circolare la notizia, rivelatasi poi infondata, che Vladimir Putin stesse per dimettersi e l’hashtag #Putin balzò in vetta ai trending topic di Twitter, saldamente a braccetto con #DesteilisCanon, causando non poca confusione nel mondo fuori dal fandom e finendo per collegare i due avvenimenti e creando un meme che resiste tutt’ora per cui si usa l’immagine della tragica dichiarazione d’amore di Castiel a Dean per comunicare notizie di cronaca e di geopolitica.

Di fatto chi cercava notizie su una cosa, finiva inondato anche di tweet sull’altra e si venne a creare un delirante momento di caos che resiste tuttora nella memoria effimera ma profonda del meme. Fu meraviglioso.

Anche perché, di per sé, il momento della dichiarazione d’amore fu tutt’altro che pacifico e fu anzi un momento di grossa polemica.
In fondo la Destiel non era davvero canon. Castiel si era dichiarato a Dean, con una frase ambigua, peraltro, ma Dean… Ecco, non aveva certo risposto con altrettanto slancio.

La scena si può riassumere così: Castiel si sacrifica per salvare tutti e finisce nel vuoto del megainferno da cui nulla e nessuno potrà mai uscire, ma prima di venir trascinato via per sempre, dice a Dean che lo ama.

Dean, interpretato da un attore che normalmente è noto per esprimere emozione anche solo con un micromovimento degli occhi, ha lo sguardo di una manichino di Madame Tussaud che stia pensando alla lista della spesa.

Cas si dichiara e poi viene risucchiato via. Dean poco ci manca che dica “Oh, no. Anyway” e ritorna al resto dell’episodio.
La cosa non viene più nominata in quel che resta della serie, che è pochissimo, dato che siamo agli ultimi due episodi, ma ugualmente il tutto lascia il fandom perplesso.

Bury your gays

Destiel is canon, ok, ma in maniera unilaterale e anche molto poco soddisfacente. Si tratta di un trope che davvero è di quelli che sarebbe ora di smettere di usare, noto come Bury your gays, ovvero quella consuetudine di far dichiarare un personaggio come gay, o esplicitarne il suo amore per qualcuno dello stesso sesso, per poi eliminare suddetto personaggio il prima possibile.

Insomma, mettiamo pure personaggi queer nella nostra storia, ma facciamoli anche sparire in fretta e possibilmente in maniera drammatica, in modo da sfruttarne la tragica scomparsa per la crescita di altri personaggi. Ma senza esagerare, che non se ne parli troppo.

Si tratta insomma, a detta di molti, di un colossale episodio di queerbaiting durato undici stagioni.

Il queerbaiting è quel fenomeno che si verifica quando uno show televisivo, un fumetto, un'opera di narrativa, o di spettacolo, ma anche un’azienda commerciale,usa la prospettiva dell’inclusione di personaggi e tematiche queer come strategia di marketing, per dirla in parole povere.

La prospettiva, e non l'inclusione effettiva, perché si tratta di baiting, ovvero di usare l’esca del contenuto LGBTQA+ fino a che il target commerciale ha abboccato e consumato il prodotto, parlato del prodotto, fatto conoscere ad altri il prodotto, per poi non dare mai effettivamente seguito a queste prospettive a cui si è alluso, perché questo andrebbe ad escludere un’altra diversa fetta del mercato. Facendo baiting e basta si rimane, come si suol dire, coi piedi in due staffe e si vince, commercialmente parlando.

Shippare Destiel o shippare Wincest, nel fandom di Supernatural, nel corso degli anni ha rappresentato non solamente una scelta di preferenza, ma ha finito anche per definire che tipo di fan eri, che genere di shipper eri e come ti ponevi nei confronti del canone, del cast della serie e degli altri fan.

Oggi Supernatural ha concluso la sua storia, dopo quindici stagioni, due spin off che non sono mai partiti e un numero esorbitante di convention e eventi in giro per il mondo. Il fandom è ancora attivo, si scrivono fanfiction, si crea, si discute, si polemizza e si festeggia, forse meno di un tempo, ma sempre con entusiasmo e partecipazione.

Ci sono anzi nuovi e nuove fan che arrivano alla serie, scoprendola solo ora in streaming, buttandocisi dentro e trovandosi inevitabilmente davanti all’enorme montagna sommersa del fandom.

E per nuove e vecchie leve, anche dopo che la serie è finita, Wincest e Destiel rimangono lì, come due colonne del fandom tra le quali è impossibile non passare, osservando ai loro piedi la valanga di immagini, parole, casino e polemiche che la ship war ha creato, come offerte votive alle due divinità protettrici e distruttive che con il loro conflitto hanno devastato il fandom, ma che forse, per quindici anni, lo hanno anche mantenuto in vita.

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