Super Mario RPG - Proprio un JRPG coi baffi
Ed è successo di nuovo. Nintendo Tira fuori dal cilindro un gioco apparentemente innocuo ma ti ritrovi che è buio fuori e che ci hai passato tutto il pomeriggio. Parliamo di Super Mario RPG.
Super Mario RPG è uno di quei titoli che esce in maniera strana e inaspettata nel panorama Nintendo. Originariamente uscito nel 1996 in Giappone e America non è mai arrivato dalle nostre parti fino alla virtual console (o tramite metodi pirateschi, MA NON È IL MIO CASO, GIURO SIGNOR MIYAMOTO NON MI FACCIA DEL MALE).
L'idea dell' originale gioco per il Super Famicom era di trasportare l'italico idraulico nel mondo dei JRPG con Square Enix che sviluppò il titolo sperando di utilizzare quei peronaggi per uscire dalla bolla nipponica dei giochi di ruolo. Il risultato fu un titolo di Mario ibrido dove si hanno battaglie a turni che però comprendono degli elementi a tempo in cui la pressione di tasti al momento giusto permette battaglie più movimentate, al contem,po il gioco è più snello in termini di perdersi nel mondo di gioco dando al giocatore un'esperienza più dritta.
La particolarità del gioco originale era innanzitutto il lato grafico che per l'epoca era impressionante, e oggi, a causa della risoluzione dei monitor moderni, mostra un po' il fianco e lo rende particolarmente oscuro e appuntito in alcune sezioni di gioco.
L'originale (chiamato anche Legend of the seven Stars) è anche recuperabile nella libreria Online del Super Nintendo presente su Nintendo Switch, in caso non vi interessi l'aspetto grafico migliorato o semplicemente non abbiate voglia di spenderci soldi sopra al momento. Che è appunto il motivo per cui mi ritrovo a pensare così tanto alla nuova versione di Mario RPG. Ha senso questo remake o posso tranquillamente farmi una run sull'originale?
Super Mario RPG parte come un remake in scala uno a uno rivelando via via nuovi assi nella manica.
Così come gli elementi più spigolosi della grafica sono stati addolciti con il nuovo stile rotondo e morbido, pure il gameplay viene migliorato da qualche aggiunta sensata e funzionale.
Partiamo col dire che sì, ci sono i punti in cui si può salvare il gioco, ma sono superflui. Il poter tenere il gioco aperto con la console in Standby e l'autosalvataggio che parte ogni volta che andiamo da un'area all'altra permettono di ripartire quasi istantaneamente dove ci eravamo interrotti nella sezione precedente. I Check ci sono solo come punto di ripartenza che dà all'avventura quel gusto retro che male non fa.
Sono state aggiunte poi le mosse trio, che si sbloccano al riempimento di una barra, ognuna con una presentazione specifica a seconda di chi stiamo tenendo in squadra mentre lottiamo e i personaggi si possono scambiare con quelli non attivi in tempo reale durante la lotta per poter scegliere la mossa che ci è più congeniale durante lo scontro.
Già l'originale era molto permissivo e qui, secondo me, si ottiene una formula che non sarebbe male fosse applicata pure ai giochi contemporanei che si rifanno allo stile dei vecchi JRPG a turni. Mi pare un sogno il fatto che pure i personaggi non in squadra prendano punti esperienza e che i malus di stato come Veleno si annullino, con i personaggi KO che livellano assieme agli altri e tornano in vita a fine scontro con un punto vita.
Non stiamo certo parlando di un gioco complesso con picchi di difficoltà assurdi dove si devono passare ore a livellare i personaggi, ma si parla dell'ennesimo titolo cucito ad arte su Switch e sui suoi limiti, come Paper Mario: The Origami King, Kirby e la terra Perduta o Luigi's Mansion 3.
La difficoltà in questo gioco c'è soprattutto nelle prime fasi dove si deve gestire una situazione con pochi PV e PF (questi ultimi sarebbero i punti Fiore che qui rappresentano il Mana), però come si avanza e come la squadra si allarga con tutti i suoi personaggi giocabili diventa tutto più veloce, ma mai noioso, perché le meccaniche di compiere azioni durante gli attacchi ti spingono a studiarti i frame esatti delle animazioni di attacco per poter masterare ogni abilità a nostra disposizione. Si dovrà premere il tasto di attacco con un timing ben preciso, premerlo ripetutamente, ruotare l'analogico o rilasciare il tasto quando si riempie un indicatore per un attacco speciale.
Vi direi che forse l'approccio da hardcore RPG Player è quello sbagliato per approcciarsi al titolo, che però non vive solo di meccaniche RPG, ma anche di meccaniche più vicine al mondo di Mario.
Durante l'avventura si dovrà salvare il mondo dal malvagio Fabbro Magno che ha occupato il castello di Bowser e distrutto la possibilità di realizzare i sogni espressi alle stelle cadenti, e per salvare il mondo non avremo la classica mappa con incontri casuali, ma vari livelli posizionati come il classico Super Mario, nei quali si dovranno risolvere enigmi e superare fasi minigame che ci permetteranno di accumulare monete e altri oggetti. Detto questo: il minigioco del carrello da miniera è per me è il corrispettivo della scimmia guardiana di Sekiro.
Insomma, non è il più classico dei JRPG e se cercate un'esperienza retrogame RPG forse dovreste rivolgere i vostri portafogli alle Pixel Remaster di Final Fantasy o abbonarvi all'online di Nintendo e passare qualche ora sul gioco originale.
Però se cercate una direzione artistica chiara, un'esperienza che gioca con la sua stessa natura di role playing game con svariati momenti meta e quei piccoli picchi assurdi e di stupore ludico più puro, questa nuova versione di Legend of the Seven Stars è l'ennesimo gioiellino che Nintendo ci propone e ci ricorda che divertirsi è bello e che non serve difficoltà artificiale, a volte artificiosa, per avere buone esperienze di gioco. In più è l'entry level perfetto per scoprire o riscoprire i giochi di ruolo, spogliando le meccaniche delle complessità più elaborate in favore dell'immediatezza a cui Mario c'ha abituato (tranne nel minigame della miniera. Non ci dormo la notte).
Volendo fare proprio quelli fissati con le capacità tecniche di un gioco che se gira a meno di due miliardi di FPS allora non ti stai godendo l'esperienza, in alcuni punti si nota che Switch fa qualche timido colpo di tosse in alcuni punti che si contano con le dita di una mano. Però questo mi ha fatto pensare a quanto abbiamo bisogno di qualcosa di leggermente più performante per Nintendo, soprattutto se si vuole riportare in alto dei vecchi titoli che necessitano di una limatura e un perfezionamento per restare non tanto rilevanti, ma vivi.
Ci sono troppi titoli che meritano di restare a galla, che vanno preservati, e a volte la mera emulazione non è abbastanza per mostrare le buone idee presenti dentro un titolo. Nintendo, più di altri, ha in cassaforte troppi titoli che sarebbero perfetti anche oggi con i giusti accorgimenti.
Super Mario RPG non sarà il gioco che vogliamo oggi in cui si cerca la perfezione, ma forse è un gioco di cui abbiamo bisogno per ricordarci che le buone idee a volte stanno nelle botti piccole (botti tirate da Donkey Kong) e che il futuro e l'avanzamento tecnologico sono sacrosanti, ma che non sarebbe male allungare la mano e trovare subito il titolo che si voleva recuperare.