Oscar 2016: il Pagellone di N3rdcore
Quest’anno potevano essere Oscar incredibili, potevano salire sul palco film che per una volta rappresentavano il cinema non solo come espressione di un potere che gode nel dare contentini politici e messaggi di finto pluralismo, stavolta c’era l’occasione per premiare il puro gusto dell’intrattenimento fatto bene, di botti ed esplosioni (e in parte è stato ... Oscar 2016: il Pagellone di N3rdcore
Quest’anno potevano essere Oscar incredibili, potevano salire sul palco film che per una volta rappresentavano il cinema non solo come espressione di un potere che gode nel dare contentini politici e messaggi di finto pluralismo, stavolta c’era l’occasione per premiare il puro gusto dell’intrattenimento fatto bene, di botti ed esplosioni (e in parte è stato fatto), si poteva rendere giustizia a Stallone e incoronare di Caprio, seppellendo finalmente nel cuore nero di internet tutti i tormentoni sulla sua “sfortuna”.
Insomma stavolta le premesse per guardare gli Oscar c’erano tutte. Alla fine sappiamo come è andata, ma almeno c’hanno provato. Ecco dunque un bel pagellone finale che inevitabilmente avrà qualche mancanza, perché ancora mi devo riprendere dalle due ore di sonno.
Chris Rock
Nell’anno degli #OscarsoWhite mettere uno dei più graffianti comici di colore a presentare è come mettere un braccio in una vasca di piranha. Dall’apertura fino alla chiusura è stato un continuo insistere sul nervo scoperto delle minoranze, con battute che andavano da “Quest’anno nell’annuale filmato sui morti le persone afroamericane sono quelle a cui la polizia ha sparato mentre andavano al cinema” ai bambini cinesi richiamati sul palco con battutine sul fatto che costruiscono i telefoni con i quali twittiamo il nostro sdegno per la scenetta stessa. Un po’ come quello che in classe deve sempre fare il simpatico: a volte fa sganasciare, altre ci prova troppo e lascia freddini. 8 — Martellante
Jacob Tremblay
Il bambino di The Room si presenta sul palco con gemelli a forma di Millennium Falcon e calzini griffati Darth Vader. Non possiamo che approvare in maniera incondizionata. 10 — N3rdcore nell’animo
Stallone
Grossissima delusione, perché tanto lo sappiamo che questa era l’ultima occasione per riscuotere da un’Academy avara che lo ha sempre sottovalutato e non gli ha mai perdonato di essere un eroe d’azione e di non avere l’aspetto del classico attore che presenteresti alla mamma per fare bella figura. Va detto che la sua era probabilmente la categoria più tosta, come capitare ai Mondiali con Brasile, Germania e Argentina, anche se paradossalmente ha vinto il Paraguay. Menomale che con tutto il botox che ha in corpo non abbiamo potuto percepire la sua sofferenza. Voto 6 — Gommoso
Lady Gaga
Ormai la Germanotta s’è imborghesita, una volta avrebbe calcato il red carpet vestita con la pelle di rinoceronte, sparando fiamme da un corno posizionato sulla testa. Oggi è vestita come la bomboniera per il battesimo del figlio di Vendola, non ha più bisogno di spogliarsi o fare la pazza perché ci si ricordi di lei. Canta un pezzo sullo stupro mettendoci tutta se stessa, la propria esperienza, dimenandosi come un’ossessa e indicando continuamente in alto perché… boh. Il pezzo è molto bello, ma la lobby delle persone violentate non ancora abbastanza forte come quella dei gay, ecco perché ha vinto la peggior canzone di uno 007 di sempre. Voto 8 — Brava ma sciura
Joe Biden
Quando è salito sul palco per presentare Lady Gaga e parlare di violenza sessuale mi sono immaginato Alfano che presentava la Pausini parlando di famiglia e ho sentito il bisogno di rinchiudermi per qualche minuto in una sfera di tristezza. 90 — La paura
Louis CK
https://www.youtube.com/watch?v=GDxNm31smiE
Probabilmente il miglior comico americano, mandato ad annunciare l’Oscar di cui oggi leggi al massimo due righe, quello sui cortometraggi. Essendo un genio riesce comunque a piazzare una battuta su Mad Max e una sul fatto che quell’Oscar “non se ne andrà via in limousine, ma su una Honda Civic”, perché chi gira quelle opere di certo non è ricco né si arricchirà. Stacca Chris Rock senza nemmeno sudare. Voto 9 — Bomber
DiCaprio
Arriva teso come una corda di violino, nonostante la Winslet gli si strusci addosso e non si rassegni alla friendzone. Per tutta la sera gli menano una sfiga terrificante, Inarritù per primo, lo prendono persino per il culo con un orso in platea e lui rimane fermo e sorridente per tutto il tempo, senza mai staccare le mani dalle palle. Probabilmente indossava una cintura esplosiva in caso di sconfitta. Una volta vinto l’Oscar per la sua performance che meritava di meno ma “ormai bisogna darglielo altrimenti il suo prossimo film sarà uno snuff movie” si rende conto che nel suo discorso, pronto ormai da una decina d’anni, saluta tutte persone ormai morte, quindi improvvisa come facciamo noi quando non sappiamo che dire: parla del clima. Voto 9 — Redivivo
Ennio Morricone
Parlando di gente che aspetta, che dovrebbe dire Ennio Morricone, che ha vinto l’Oscar a 85 anni? Sì ok, aveva ricevuto quello alla carriera, ma vale come le lauree honoris causa. Lo dai per toglierti un peso dalla coscienza, non per il valore di una persona. C’è tanta gente bravissima che o è morta o purtroppo ormai è diventata troppo “vecchia” per un Oscar e deve persino applaudire quando l’ultima arrivata sale sul palco a ringraziare tutti, solo perché ha beccato il film giusto al momento giusto. Morricone questo lo sa e sentirlo ringraziare commosso, quando dovrebbero essere gli altri a piangere, ci fa stranamente sudare gli occhi. Meno male che a Hollywood ai compositori è concesso invecchiare. 8 — Loveful
Mad Max
Ci speravamo tutti, perché una vittoria di Fury Road agli Oscar avrebbe lavato l’onta di roba tipo Il Paziente Inglese, Shakespeare in Love o The Millionare e riso in faccia a certi critici. Poi sono iniziati a fioccare i premi cosiddetti “tecnici”, ovvero quelli che di solito vengono riservati ai film belli ma in cui manca l’attore che si imbruttisce o il tema sociale che fa discutere e abbiamo capito subito che non c’era speranza. Certo, fa strano vedere un film che vince il miglior montaggio, miglior sonoro, miglior scenografia, migliori costumi e non si becca anche la miglior regia. A dire il vero fa ancora più strano che Furiosa non sia tra le attrici protagoniste, quindi forse ce lo dovevamo aspettare e fare buon viso a cattivo gioco, accontendandoci. Ora sappiamo come si sentono gli omosessuali che possono sposarsi ma non possono adottare il configlio. Menzione d’onore alla costumista che arriva sul palco sfoggiando il simbolo di Immortan Joe, vestita comoda e facendo rosicare tutti i maschi che vorrebbero essere in tutta e le donne in bilico sui tacchi. Voto 10 — Shiny and chrome.
Escluso il penoso siparietto dei tre droidi sul palco, il film ha preso schiaffi da tutte le parti, capita quando esci lo stesso anno di Fury Road, al resto ci ha pensato Ex Machina. Voto 0 — Come le parole di Luke
Il miglior film
Tifavo ovviamente Fury Road e speravo ardentemente che per una volta non fossero premiate le storie toccanti di diversità o i virtuosismi fini a sé stessi. Ha vinto Il Caso Spotlight una vicenda che se la prende coi preti pedofili e esalta il giornalismo d’inchiesta. Se proprio deve vincere un film mediocre, meglio che sia questo.