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Sympathy for the devil: la storia del Grande Avversario

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L’antagonista è un elemento essenziale in ogni narrazione che si rispetti, e la religione non fa eccezione. Sympathy for the devil e la storia segreta del Piano del Diavolo.

Sympathy for the devil è indubbiamente una grande canzone degli Stones, ma per me è diventata nel tempo una piccola fissazione. Tutto parte, come diceva quel tale, dall'infanzia.

L’antagonista è un elemento essenziale in ogni narrazione che si rispetti, e la religione non fa eccezione.
Anzi, possiamo tranquillamente dire che sia il pensiero religioso ad essere il modello di questo dualismo: Dio e il Diavolo, il grande Avversario (il significato letterale del termine ebraico), che si combattono per le mille puntate dei loro scontri storici in attesa del grande finale di stagione dell’Apocalisse. E già in questa dicotomia c’è il problema che attanaglierà le contrapposizioni tra Luke e Darth Vader, tra Harry Potter e Voldemort, tra Frodo e Sauron, tra Batman e Joker. Il male non è solo malvagio. Spesso – troppo spesso – è seducente. Più seducente dell’eroe, accidenti: fosse solo per il fascino del proibito.

Essendo cresciuto negli anni ’80, la mia formazione religiosa ha risentito della riforma del Concilio Vaticano II, conclusosi nel 1965 e dispiegatosi negli anni ’70. Il che significa, purtroppo, un ruolo estremamente ridimensionato per il demonio, nonostante la riscoperta operata da Woytila dal 1978 in poi. Ma, tutto sommato, ero ancora in tempo per vedere qualche scampolo dei grandi fasti diabolici dell’era preconciliare. Senza esserne davvero terrorizzato, ma piuttosto, senza nemmeno confessarlo, ammaliato. Il mio territorio, il cuneese, ha tra i suoi meriti artistici aver conservato intatto un patrimonio gotico non cancellato dall’avvento del rinascimento, che qui ebbe effetti minimi: e questo significa potenti affreschi di demoni trionfanti, come il meraviglioso ciclo dell’Inferno di San Fiorenzo a Bastia Mondovì (se venite a visitarlo chiamatemi, vi faccio da cicerone).

Ma, al di là di queste vestigia artistiche, che mi affascinavano nei rituali pellegrinaggi scolastici, c’erano i cascami del vecchio mondo clericale: racconti di fanciulle peccatrici ghermite nella notte da artigli roventi, vecchi opuscoli religiosi dominati dalla presenza del tentatore, nascosto in ogni aspetto della cultura secolare. Niente che potesse portare a un’ossessione, come sarà poi il Pendolo: ma una prima inquieta curiosità di fondo, che portava quel bambino così educato a spaventare, sotto sotto, la catechista a cui chiedeva, per pura curiosità, se avrebbe funzionato un patto col diavolo fatto a fini positivi, tipo per portare la pace nel mondo (la pia educatrice evitò da allora in poi riferimenti all’ambito diabolico).

Beggars' Banquet
Per cui, pur non possedendo una particolare cultura musicale, in età adolescenziale mi colpì con particolare intensità una canzone piuttosto famosa del rock che, negli anni ’90, stava avendo uno dei suoi eterni revival. Stiamo parlando, evidentemente, di Sympathy for the devil dei Rolling Stones. Apparsa nel fatidico 1968 sull'album Beggars Banquet ("il banchetto dei mendicanti, letteralmente, con una cover non priva di qualche simbolo esoterico dissimulato), Sympathy for the devil aveva una musicalità che, a me incolto, sembrava comunque deliziosamente luciferina con un retrogusto vagamente voodoo (Keith Richards parlava di una "folle samba"), aveva un testo che mi ha sempre colpito per la accuratezza dei riferimenti.

Del resto, eravamo negli anni del massimo splendore della Church of Satan, fondata nel 1966 da quel bizzarro personaggio di Anton Szandor La Vey, che in modo quasi programmatico intendeva irradiare gli effluvi della sua filosofia diabolicamente libertaria nella cultura di massa. Egli fu anche consulente di Polansky per il suo Rosemary’s Baby (1968), e proprio l’assalto della setta di Manson contro Polanski, che portò alla morte di Sharon Tate (1969), pose fine al clima di allegra simpatia per il diavolo della California dei ’60. Niente di più facile che qualche “influsso sottile”, diretto o indiretto, fosse giunto da La Vey anche nei pressi delle care, vecchie Pietre Rotolanti e della loro Sympathy for the devil.

Sympathy for the devil

Mike Jagger dichiarò di essersi ispirato a Baudelaire per Sympathy for the devil: e, in effetti, in Baudelaire c’è un concetto che qui ritorna, quello per cui il più grande inganno del diavolo è farci credere che non esista. Ma, soprattutto, nel 1966 era stato pubblicato in occidente Il maestro e Margherita di Bulgakov, composto tra il 1928 e il 1940, spietata parodia della Russia stalinista dove si manifesta, con entusiasmo, il diavolo, che riconosce nello stalinismo uno dei suoi più grandi successi, proprio per la baudelariana negazione della religione e quindi della sua esistenza, cosa che lo delizia. L’influsso di Bulgakov è ancora più evidente in questa riscrittura della storia umana come sotterranea storia diabolica.

Please allow me to introduce myself
I'm a man of wealth and taste
I've been around for a long, long year
Stole many a man's soul to waste
And I was 'round when Jesus Christ
Had his moment of doubt and pain
Made damn sure that Pilate
Washed his hands and sealed his fate
Pleased to meet you
Hope you guess my name
But what's puzzling you
Is the nature of my game

La presentazione del diavolo come gentiluomo che rievoca la morte di Cristo come fosse presente, oltre a essere religiosamente fondata, è esattamente il modo con cui il diavolo compare nell’opera di Bulgakov, deliziato da una conversazione che nega valore alla religione. Ma è solo un primo momento di un percorso diabolico che viene spiegato con precisione e dovizia di dettagli in Sympathy for the devil.

I stuck around St. Petersburg
When I saw it was a time for a change
Killed the czar and his ministers
Anastasia screamed in vain

Anche il diavolo come ispiratore della Rivoluzione russa (1917) è coerente con la fonte di Bulgakov: non viene dichiarato apertamente – anche, magari, per ragioni di prudenza: Bulgakov scriveva sotto lo stalinismo trionfante – ma è chiaro che quella società corrotta e totalmente materialista (specchio perfetto e simmetrico dell’occidente, ai suoi fini, tra l’altro) è la sua creazione migliore. E l’idea sviluppata da Bulgakov a livelli d’arte è persistente nel conservatorismo cattolico d’antan, e tra i segreti iniziatici di Fatima c’è la natura diabolica del comunismo, oltre che, per par condicio, del nazifascismo. E infatti:

I rode a tank
Held a general's rank
When the blitzkrieg raged
And the bodies stank
Pleased to meet you
Hope you guess my name, oh yeah
Ah, what's puzzling you
Is the nature of my game, oh yeah

Jagger poi prosegue connettendo Lucifero al nazismo (il blitzkrieg, la guerra lampo). Notiamo che il diavolo è al contempo un generale, ma anche il pilota di un carro armato. Un indizio sia che il diavolo non vuole affatto perdersi il bello dell’azione, ma anche che il Male Assoluto non è consolatoriamente limitato ai potenti.

I watched with glee
While your kings and queens
Fought for ten decades
For the gods they made

Sympathy for the devil

Con un salto indietro, si parla in modo più generico del medioevo, e più precisamente di due possibili momenti della storia europea: la guerra dei cent’anni (1337-1453), le “ten decades” (in realtà anche di più), e le successive guerre di religione del '600 tra cattolici e protestanti, “for the gods they made”, anche qui un periodo di guerre della durata di circa un secolo. Escluderei l’idea del conflitto con l’Islam, proprio per via del riferimento a una guerra secolare: in questo caso, lo scontro fu molto più lungo. Dopo il salto nel passato, si passa al presente, o comunque alla storia (allora) recente:

I shouted out
Who killed the Kennedys?
When after all
It was you and me

Il duplice omicidio Kennedy (1963, il primo fratello; 1968, il secondo, nello stesso anno di Martin Luther King) come attentato compiuto dai servizi segreti americani è ovviamente parte del piano diabolico (il diavolo degli Stones è indubbiamente un diavolo che ha un Piano, magari templare, come il Baphomet). Ma è da notare la finezza: il diavolo ammette di essere stato lui ma, alla Baudelaire in effetti, rivendica la complicità dell’ascoltatore - Hypocrite lecteur, — mon semblable, — mon frère!. Come nella guerra mondiale è diavolo tanto chi comanda l’esercito quanto chi guida un carroarmato, nella società postbellica è colpevole tanto lo stato complottista quanto i comuni razzisti, che fanno schifo di loro senza bisogno di cospirazioni cosmiche.

Let me please introduce myself
I'm a man of wealth and taste
And I laid traps for troubadours
Who get killed before they reached Bombay

Sympathy for the devil si conclude col riferimento più criptico, che si rifà al culto dei Thug, attestato in India dal ‘200 fino ai primissimi del ‘900 (quando l’ente per distruggerli creato dagli Inglesi viene smantellato, nel 1904). I Thug avevano ucciso anche dei musicisti tibetani, cosa che li rendeva una sorta di “satanisti orientali” opposti al culto del Tibet come polo iniziatico “buono”. Si tratta dell’ultima citazione storica, l’unica non strettamente occidentale (ma legata comunque al colonialismo inglese, che nel corso dell’800 distrusse a sua volta i Thug). Anche se, chiaramente, è evidente il senso metaforico: il diavolo tende trappole ai cantastorie che si credono “sulla strada di Bombay” mentre fanno solo il suo gioco. Jagger sta parlando anche del movimento sex, drugs and rock and roll, ammantato di vaghe idealità pacifiste, buddiste ed orientaleggianti ma, in realtà, intrappolato nel sistema, che lo voglia o no.

Una storia del diavolo riassunta in una canzone che ha un suo indubbio fascino, in cui gli Stones riescono a presentare l’Avversario in tutto il suo splendore: malvagio, terrificante, affascinante. C’è solo un dubbio che mi resta: lo spirito è di Bulgakov, le citazioni dichiarate di Baudelaire ci sono: ma l’unico prima di Jagger ad aver scritto una celebre storia del diavolo in forma lirica è il nostro amato Giosué Carducci. Ovviamente mi piacerebbe poter dimostrare una continuità, ma temo che sia impossibile. Magari, potrebbe essere materia di un prossimo articolo.

Questo articolo fa parte delle Core Story di N3rdcore di Settembre

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