Seiri–Chan La tua amica mensile, un manga al maschile sui tabù femminili
Nove racconti per nove donne diverse che ci parlano del tabù delle mestruazioni, per spiegarlo (anche) agli uomini, nel segno dell'empatia
Seiri-chan è l’espressione che in giapponese significa letteralmente periodo mestruale ed è una presenza ingombrante per tutte le donne. Come tutte le presenze, fa sentire il peso della sua esistenza, percepito a volte come ospite indesiderato o temuto, a volte come ospite atteso. Come ogni visitatore, bussa alla porta, quando meno lo si aspetta, oppure incredibilmente puntuale (o quasi).
È rappresentato come un grande cuore antropomorfo con forti braccia e gambe che abbracciano e picchiano, e con un enorme cerotto a vista per ricordare (e soprattutto raccontare) che il dolore appartiene, culturalmente, alla donna.
È la forza del racconto la caratteristica principale di ogni manga che si rispetti: una forma di narrazione, contenitore estetico di una cultura artistica tradizionale portatrice di storia e simboli capace non solo di raccontare e fotografare un tempo vissuto ma anche di porre le basi di un tempo che verrà. La potenza dell’immagine tipica di un manga viene qui utilizzata per parlare di un tabù culturalmente nascosto come quello delle mestruazioni femminili (nascosto tanto in occidente quanto in oriente) e svelarlo, accentuarlo, caricarlo, renderlo vivente perché vivente è il corpo delle donne.
Seiri-Chan-La tua amica mensile è il manga giapponese uscito in Italia lo scorso 11 Marzo pubblicato dalla casa editrice Star Comics per la collana Wasabi, che in Giappone è diventato prima un caso editoriale e poi un live action di grande successo. Seiri-Chan è creato e illustrato da Ken Koyama, un uomo che si cimenta in una attività di illustrazione artistica che è anche vero progetto culturale rivoluzionario.
Come ci vede un uomo? Come vede un uomo il ciclo mestruale femminile? Ma soprattutto perché un uomo dovrebbe raccontare il ciclo mestruale femminile? A tutte queste domande, il fumetto giapponese risponde ironicamente e di tanto in tanto in maniera irriverente (come ogni manga che si rispetti) senza essere completamente esente dal raccontare gli stereotipi tipici della della cultura giapponese e della nostra.
Assumere il punto di vista delle donne è necessario per raccontare ciò che appartiene alla vita del corpo della donna (e quindi della donna) e poter superare l’eterno equivoco dell’empatia: empatia non significa assumere il punto di vista dell’altro, non potremmo mai provare pienamente un sentimento soggettivo di una alterità, ma significa comprendere quel che sente in un determinato momento una certa alterità, essere vicini (non uguali) vicini al sentire altrui.
Ken Koyama ci riesce e cerca di raccontare quella che non è una sua esperienza naturale ma è una esperienza esistente per le donne, e quindi deve essere resa visibile, tangibile come lo è il grande cuore che personifica la mestruazione nelle sue illustrazioni.
Il sentire del ciclo mestruale, per Ken Koyama è un sentire principalmente di dolore: non a caso Seiri-Chan picchia violentemente, preleva sangue, strema le donne e ne riduce le forze, ma non descrive solo dolore fisico, perché tratteggia spesso il dolore psicologico di un peso mentale causato da una società troppo patriarcale che si manifesta nelle relazioni, negli ambiti lavorativi e sociali, nelle amicizie (nelle alleanze quanto nelle competizioni), nella sessualità e nel modo di vivere il sesso per una donna (e anche per un uomo).
È un sentire comune nonostante sia profondamente individuale e soggettivo, come è abilmente raccontato in “Le supereroine e seiri-chan”, uno degli episodi più tradizionalisti (le supereroine sono un topos dei manga), in cui le due protagoniste hanno una differente esperienza del dolore durante il loro ciclo mestruale, dove emerge chiaramente l’importanza di immedesimarsi nell’esperienza dell’altro, importanza resa ancora più evidente nel racconto di apertura in cui Seiri-Chan, la protagonista fantastica, fa in modo di far provare il dolore fisico al marito colpevole di non capire cosa stia provando sua moglie: sarà l’immedesimazione che salverà il loro matrimonio!
Nove racconti illustrati (più uno che vede come protagonista la PMS-Chan, la sindrome premestruale) raccontano nove donne diverse, con età diverse, sentimenti diversi, desideri diversi in periodi storici diversi, raccontano di luoghi comuni e pregiudizi, difficoltà e ingiustizie che le donne subiscono ancora oggi (splendido l’episodio “La ragazza del villaggio e Seiri-Chan” che, ambientato nell'Ottocento, racconta come le donne erano costrette a vivere il loro periodo mestruale)
Tutte le donne sono accomunate dalla stessa amica che le accompagnerà per tutta la vita, ma che non scelgono. Ed è, probabilmente, proprio nell’idea della non scelta che si nasconde il messaggio politico che possiamo e dobbiamo cogliere: in Italia gli assorbenti sono ancora considerati beni di lusso tassati al 22%, beni di lusso che in effetti non scegliamo di comprare perché sono necessari, e il loro prezzo, attualmente, contribuisce a una forte diseguaglianza sociale e culturale.
La battaglia dei diritti delle donne, delle loro conquiste e soprattutto della loro applicazione, ha ritmi differenti nelle diverse culture e ha ancora una lunga strada davanti. Per questo motivo, è fondamentale il contributo dell’alleanza degli uomini, così come l’importanza di modificare la narrazione del ruolo della donna nelle molteplici diramazioni della cultura pop.
Star comics ha scelto di distribuire questo manga giapponese che è, a tutti gli effetti, una lettura femminista che, come tutte le letture femministe, è rivolta a tutti: uomini compresi. Del resto, come ci dice anche l’autore: fate amicizia con Seiri-chan e sarete felici!