La Crisi, il Multiverso e tutto quanto
Alle origini del Multiverso DC Comics c'è il cataclisma cosmico conosciuto come Crisi sulle Terre Infinite, una storia scritte da Marv Wolfman e disegnata da George Pèrez destinata a cambiare per sempre il modo in cui sono concepiti i crossover.
All'inizio non c'era che un solo, nero infinito. Così freddo e buio per tanto tempo che anche la luce che vi bruciava era impercettibile.
Ma la luce crebbe. L'infinito tremò e l'oscurità finalmente gridò di dolore e di sollievo.
In quell'istante nacque un Multiverso.
In tempi recenti si è fatto uso e abuso del termine multiverso.
Questo è in realtà un simpatico escamotage narrativo che poggia sulla mitologica teoria delle dimensioni parallele separate dalla nostra da una vibrazione quantica.
Terre multiple, universo alternativo, mondi paralleli, modi di dire che fanno tutti parte della terminologia che alludere alla infinite possibilità della realtà e che, in narrativa, viene utilizzata per conciliare l’inconciliabile pluralità della storie.
Ammettendo che esistono infinite dimensioni ammettiamo allo stesso tempo che tutto può essere possibile, che la storia ha preso una svolta diversa tra le infinite possibilità biunivoche che il fato ha posto davanti a qualcuno.
Le realtà parallele si esplorano raccontando le possibilità varie ed eventuali, come le ucronie, come quella raccontata nel famoso La Svastica sul Sole di Philip K. Dick, con i Nazisti che vincono la Seconda Guerra Mondiale.
Narrativa speculativa e giocosamente contestualizzata tramite il verosimile.
La funzione narrativa degli universi alternativi è essenzialmente quella di andare in deroga alla continuità di un personaggio.
Potremmo addirittura definire il multiverso come l’insieme degli universi alternativi dove ogni universo rappresenta la continuità di un personaggio o di gruppi di personaggi.
Tra i meriti della DC Comics, oltre ad aver inventato i personaggi che incarnano il più puro spirito del fumetto supereroistico, c’è quello di aver sfruttato consapevolmente il concetto di Multiverso.
Un po' di Storia
La DC Comics nasce dalla “fusione” di due case editrici degli anni ’30 la National Allied Comics, che aveva dato i natali alla futura trinità dell’universo DC, Superman, Batman e Wonder Woman e la All-American Publication che dal canto suo portava in dote il primo Flash Jay Garrick, la prima Lanterna Verde Alan Scott e Hawkman come personaggi più famosi.
Era la Golden Age dei comics e le cose sono un po’ più complesse di come ve le ho sintetizzate ma tanto vi serve di sapere per iniziare.
Possiamo senza ombra di dubbio ricordare All Star Comics n.3 come la nascita del primo supergruppo della storia, la Justice Society of America, formata da personaggi di entrambe le case editrici. Parallelamente i lettori di fumetti apprendevano il concetto di cross-over e continuity e non se ne libereranno mai più.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, il fumetto non se la passa proprio benissimo a causa di Seduction of the Innocent dello psichiatra Fredric Wertham, un testo ormai storico che incolpa i fumetti di corrompere le menti dei giovani tramite eccessi di violenza, contenuti macabri e promiscuità di sorta.
È in questo periodo che hanno origine le speculazioni sulla omosessualità di Batman, per capirci.
Fondate o meno, queste accuse portano all’istituzione di un comitato di auto-censura denominato Comics Code Authority che limita la creatività e i temi trattati dai fumetti.
Ad uscirne rafforzata dalla tabula rasa di editrici minori di comics horror c’è la DC Comics, forte della giustezza del suo Superman (Truth, Justice and American Way).
È il momento per la DC di lanciare tutta una serie di nuovi personaggi molto simili come poteri a quelli che già avevano in scuderia ma rinnovandoli nell’iconografia per abbracciare un pubblico più giovane.
Così nacquero nuovamente Flash con l’identità di Berry Allen e Lanterna Verde come alter ego del pilota collaudatore Hal Jordan insieme ad alcuni dei personaggi più noti di cui leggiamo le storie ancora oggi.
Con il rilancio degli eroi si poneva il drammatico quesito di che fine avessero fatto quelli vecchi.
Fu in una storia di Flash che il vaso di Pandora venne aperto.
Flash 123, del settembre 1961, Flash of Two Worlds! Scritta da Gardner Fox e disegnata da Carmine Infantino.
Berry Allen, per salvare una persona da un’incidente corre talmente veloce da trovarsi faccia a faccia con Jay Garrick, il suo doppio degli anni ’40.
Come è possibile ciò? Perchè Flash grazie al suo potere di variare la frequenza alla quale vibrano i suoi atomi può infrangere il muro che separa gli universi.
La Terra di Jay Garrick (e tutti gli altri eroi degli anni della Golden Age) non è la sua Terra, bensì la Terra di un universo alternativo che da quel momento in poi verrà chiamata Terra-2.
Su Terra-2 le cose andavano molto diversamente da Terra-1 (così verrà chiamata la Terra di Berry Allen e degli altri eroi della Silver Age).
Superman e Wonder Woman sono invecchiati, come sarebbero naturalmente invecchiati con il passare del tempo naturale se fossero stati in attività durante gli anni ’40.
Batman è sposato con Selina Kyle e ha una figlia di nome Helena Wayne a.k.a Cacciatrice.
Questo solo per voler entrare nel merito delle differenze più appariscenti e non andare a raccontare la miriade di personaggi, interazioni e regole le cui differenze caratterizzano le due terre.
Da quel settembre del 1961 diventerà un rito per gli eroi di Terra-1, la Justice League of America, incontrare una volta l’anno i corrispettivi di Terra-2 in quelli che anche con una abbondante dose di ingenuità erano i primi cross-over tra universi paralleli che prendevano il nome di “Crisi”.
Di questi, mi piace ricordare per il suo valore affettivo più che narrativo Crisis Between Two Earths or Apokolips Now! (Justice League of America 184 del 1980) e lo storico Justice League of America 200 del 1982 entrambi scritti da Gerry Conway (tessitore delle storie di Spider-man tra Spectacular e Web) e disegnate un giovanissimo George Pèrez.
Crisi.
Ricordiamoci questo nome perché da quegli storici racconti un po’ naïf ha avuto origine la più importante serie di Cross-over del multiverso DC e quando sulla copertina di un albetto spillato vediamo fare capolino quel nome sappiamo immediatamente che quella storia avrà delle conseguenze.
Crisi sulle Terre Infinite
Con l’accumularsi delle storie, delle terre parallele nel multiverso, con le versioni alternative dei supereroi di Terra-1 iniziarono ad accumularsi anche gli elementi discordanti della continuty, gli errori, i refusi su chi fosse chi e su quale terra fosse ambientato cosa.
C’erano problemi anche sulle linee temporali con una Terra-1 che poteva avere più di un passato e più di un futuro.
La macchina che aveva portato all’acquisizione di case editrici concorrenti e conseguentemente di una pluralità di storie e personaggi era diventata pachidermica specie arrivati agli anni ’80 con lettori sempre più smaliziati.
Bisognava semplificare, bisognava ripulire, bisognava distruggere il multiverso DC.
L’idea pare la propose proprio Marv Wolfman che a quel tempo scriveva le avventure dei Teen Titans dando anche buone prove, molto moderne per gli standard DC troppo spesso legati ad una struttura estremamente classica della narrazione a fumetti che la Marvel degni anni ’80 già aveva alquanto archiviato.
Il lavoro di Wolfman su Titans per certi versi si avvicina, con i dovuti distinguo, a quello svolto da Chris Claremont con gli X-Men.
Un esempio fra tutti: The Judas Contract con lo scontro tra i Titans e Deathstroke, l’abbandono del team da parte di Kid Flash e la nuova identità emancipata di Dick Greyson è una delle sue prove migliori, un esempio di narrativa corale ben riuscita che si distaccava parecchio dalle sopracitate storie naif della Justice League caratterizzate da uno schematismo “a compartimenti stagni”.
Ad accompagnarlo con i disegni fu scelto, di nuovo, George Pèrez, suo sodale su Titans, con uno stile adesso pienamente definito, dinamico e una speciale velleità nel disegnare storie con un numero spropositato di personaggi.
E in questa Crisi ce ne sarebbero dovuti essere tanti, anzi
avrebbero dovuto partecipare tutti gli eroi del multiverso.
Data la necessità di riportare l’ordine nel caos, tutto il crossover parla molto metatestualmente della nascita, della morte e della rinascita del multiverso DC.
Si parte quindi da lontano, di come dal nulla cosmico sia iniziato un proliferare di universi tutti simili eppure tutti diversi, non un universo ma un multiverso di materia positiva e il suo negativo speculare, il multiverso di Anti-materia.
Nel corso dei millenni ogni società che arriva ad un certo progresso tecnologico inizia a porsi delle domande sulle origini del proprio universo, quelli che si sono avvicinati di più grazie alla loro intelligenza e tecnologia sono stati gli abitanti del Pianeta Oa, patria dei futuri Guardiani dell’Universo, leader e detentori del potere che alimenta il Corpo delle Lanterne Verdi.
Nonostante sia sempre stato vietato di indagare gli insondabili recessi dell’origine del tempo, lo scienziato ribelle Krona tramite le sue ricerche riesce a risalire al punto zero e vede all’interno di una massa informe una mano che stringe il cosmo e nulla più prima di uno spaventoso incidente che metterà in moto gli eventi legati alla origine Guardiani di Oa che raffineranno la loro opera fino all’istituzione del Corpo delle Lanterne Verdi.
Soffermarsi più di così su questo mito primigenio sarebbe inutile dato che da questo crossover in poi più e più volte gli autori torneranno su questa storia aggiungendo dettagli e retroscena, un’utile zona grigia in cui inserire dettagli per retcon future.
Al presente invece facciamo la conoscenza di Monitor e Harbinger, due superasseri che avendo scoperto un’onda di Anti-Materia che sta devastando uno per uno gli universi mettono insieme uno sparuta squadra di eroi e villain convocata in modo apparentemente casuale da opporsi a questo fenomeno distruttivo.
A farne le spese tra i primi è l’universo di Terra-3, quello dove i supereroi sono cattivi e l’unico eroe è il valoroso Lex Luthor.
Supereroe e scienziato, Lex si era reso conto dell’ineluttabile fine del suo universo ma come ultimo gesto prima che l’onda di anti-materia travolga il suo rifugio, depone suo figlio Alexander Jr. in una navicella transdimensionale per metterlo in salvo con un gesto che ricorda le vicende che hanno portato un infante Kal-El dal morente Krypton a Smallville.
Il bambino viene salvato dal Monitor e da Harbinger e sottoposto ad una serie di test dai quali si scopre crescere a velocità accelerata e sviluppare poteri di controllo sull’energia e sulla materia sia positiva che negativa a causa del suo passaggio indenne attraverso la devastante onda di anti-materia.
La storia che coinvolgerà 12 albi tratta dei successivi tentativi di limitare i danni dell’onda di Anti-Materia all’universo fino alla scoperta della mente dietro quello che non si rivela un fenomeno naturale ma un vero e proprio attacco: l’Anti-Monitor, un conquistatore proveniente dalla dimensione di Anti-Materia che si rafforza man mano che il suo universo si espande distruggendo parti del multiverso di materia positiva.
Oggettivamente, una supercazzola.
L’antitesi Monitor/Anti-monitor rappresenta l’atteggiamento degli editor DC nel corso degli anni, da un lato un’entità dalla moralità dubbia che osserva il proliferare di mondi, universi, eroi e storie senza intervenire lasciando che questi si accavallino e si contraddicano, un osservatore che ad un certo punto ha visto il caos ingovernabile che era diventata la continuity DC e ha dovuto metterci una pezza e questa pezza ha l’escamotage narrativo dell’Anti-Monitor entità non volta alla conservazione o alla preservazione ma distruttiva alla quale dare in pasto per un articolato e scenografico motivo o per un altro tutto quello che era scomodo e in eccesso fino al risultato (quasi) cristallino di una sola Terra in un solo Universo dove convivono epoche, storie e origini di tutti i personaggi DC che si è voluto salvare dalla Crisi.
L’ottica era quella di un semi-rilancio per avere una continuity più "snella" e accomodante che non buttava all’aria tutto ciò che la DC aveva costruito dagli anni ’30 ma rimetteva il materiale in ordine.
Così vengono salvati gli eroi della Justice Society e quelli che hanno combattuto durante la seconda Guerra Mondiale (come lo Zio Sam) che adesso sono anziani e convivono con i loro eredi spirituali, gli eroi della Justice League.
Da adesso in poi la Crisi costituirà un vero spartiacque per alcuni personaggi che vedono modificate le origini, ridimensionati i poteri e variati alcuni elementi della continuity. Per questo motivo si parlerà di versione pre-crisi e post-crisi.
Vengono rinarrate le origini dei personaggi di punta della DC con storie che ancora oggi consideriamo vere e proprie pietre miliari del fumetto americano moderno.
Le nuove origini del Superman di Terra-1 post-crisi vengono raccontate nella miniserie Man of Steel scritta e disegnata da John Byrne.
Il primo anno di attività di Bruce Wayne come vigilante mascherato viene invece raccontato da Frank Miller con l'arco narrativo Year One.
Altre situazioni vengono invece risolte in maniera più indelicata.
Il conflitto tra le due Wonder Woman si chiude fornendo alla Wonder Woman di Terra-1 un set di origini completo, modellato a immagine di donna dall’argilla in cui si era trasformata dopo essere stata sconfitta da un raggio dell’Anti-Monitor che non la aveva uccisa, bensì fatta regredire allo stato di materia plastica informe mentre viaggia indietro nel tempo (!!!) mentre la sua controparte anziana, la Wonder Woman di Terra-2 viene assunta tra gli dei dell’Olimpo con il rango di divinità.
Spariscono tutte le Altantidi alternative lasciando come unica ufficiale quella di Arthur Curry a.k.a. Aquaman.
I membri superstiti della Batfamily di Terra-2, Cacciatrice e Robin Adulto semplicemente spariscono assumendo nuove identità civili perchè su Terra-1 non esistono.
Il posto vacante di Flash lasciato dalla morte di Barry Allen viene preso da suo nipote Wally West che precedentemente uscito di scena a causa di una malattia che si aggravava con l'utilizzo della supervelocità ma dalla quale risulta miracolosamente guarito dopo essere stato esposto all'energia di Anti-Materia.
I "problemi di allineamento” della continuity diventano oggetto di studio della narrativa sperimentale post-moderna di Alan Moore.
Il destino della versione precedente del Superman di Terra-1 (pre-crisi, quindi) è raccontato dall’immortale “Cosa è accaduto all’Uomo del Domani” per mettere un punto ad anni di storie mentre se ne aprivano di nuove per la sua versione post-crisi.
All’origine di Watchmen c'era un intenzione simile perchè inizialmente doveva essere un’epilogo alle storie dei supereroi della Charlton che però all’ultimo vennero rimpiazzati da degli omologhi.
Così The Question diventa Rorschach, Blue Beetle diventa Gufo Notturno, Capitan Atom diventa il Dottor Manhattan, Nightshade è Silk Spectre, Pacificatore diventa Il Comico e Thunderbolt è Ozymandias.
Tutti i personaggi della Charlton vennero risucchiati dalla Crisi perché la Charlton aveva la sua apposita terra parallela.
Era impensabile risolvere tutto in punta di penna e alcune storie vennero troncate di netto talmente forte da vedere il profilo del Dio appare dalla Macchina.
Personaggi come il Superman anziano superstite di Terra-2 (secondo alcuni il personaggio a fumetti più forte del multiverso pre-Crisi), il Superboy di Terra Prime (una terra dove i supereroi sono personaggi dei fumetti, quindi sarebbe la nostra? no, solo simile alla nostra perché noi stiamo leggendo di lui che è un fumetto che legge altri fumetti) e Alexander Luthor di Terra-3 scompaiono in un universo tasca (!!!), una specie di paradiso transdimensionale generato dal potere di Alexander Luthor stesso.
Non c’è un modo di metterlo in prosa meglio, sul serio è così.
Crisi verso l'infinito e oltre
La portate dell’evento Crisi sulle Terre infinite va ben oltre i dodici numeri che compongono questo storico arco narrativo.
I crossover esistevano già da prima, ma nessuno aveva mai sfruttato una simile mole di personaggi con ripercussioni così importanti.
La Marvel già ci aveva provato iniziando a tutti gli effetti la grande stagione dei crossover un anno prima, distinguendo l’operazione dai più tradizionali Team-up proprio per questa voglia di buttare nel mucchio più personaggi è possibile.
Il primo crossover della Casa delle Idee fu Secret Wars, con i supereroi e supercattivi coattivamente sequestrati dalle loro vite (e testate regolari) e trasportati sul Battleworld dove si sarebbero confrontati in una specie di perverso gioco dei gladiatori per il diletto di un’entità cosmica non ben definita (so meta) che rispondeva al nome di Arcano (Beyonder in originale).
Fu una porcata immane.
Brutti i disegni, brutta la storia, brutti i dialoghi, personaggi caratterizzati con la motosega… Insomma tutto quello che si imputava di sbagliato c’è nella narrazione supereroistica era, a ragione veduta, in questa miniserie.
Conseguenze ne ebbe, ma limitate, come She-Hulk che diventa membro dei Fantastici Quattro in sostituzione de La Cosa per un breve periodo, la comparsa di una nuova Donna Ragno e, cosa più importante di tutte, il costume nero di Spider-man che successivamente si scoprirà essere un simbionte alieno estremamente aggressivo e che molto tempo dopo diventerà Venom.
Non è un caso comunque che quando si è dovuto ristrutturare il Multiverso Marvel, Jonathan Hickman ha rispolverato il titolo Secret Wars. In questa nuova iterazione il Battleword è assemblato con i pezzi di diverse terre parallele alla Terra 616 (denominazione semplicemente orribile), così è chiamata la Terra dove si svolgono gli eventi principali delle storie Marvel.
È grazie a questa saga, per dire, che Peter Parker e Miles Morales aka Ultimate Spider-man coesistono adesso nella stessa realtà, con un escamotage che ricorda quanto visto nelle Crisi della DC.
Ovviamente è sempre un poco più complicato di così, ma qui badiamo allo sostanza.
Crisi sulle Terre Infinite costituì un allettante precedente anche per la DC che fece proprio il termine Crisi reiterandolo nel corso degli anni come titolo per storie estremamente importanti per la continuity.
Recentemente, su Action Comics 1008, Brian M. Bendis ha ufficializzato gli snodi fondamentali del multiverso DC, ribattezzando alcuni crossover come "Crisi":
-
la Crisi sulle Terre Infinite (1986);
- la Crisi del Tempo (già nota come Ora Zero del 1994) una storia che lima alcune delle trame lasciate in sospeso dalle Terre Infinite per creare una nuova “linea del tempo” per l’universo DC;
- la Crisi Infinita (2005) incentrata sui personaggi svaniti nel nulla dalle Terre Infinite Alexander Luther e Superboy Prime e il loro ritorno con la conseguente rifondazione e canonizzazione del Multiverso;
- la Crisi Finale (2008), l’invasione di Terra-1 da parte di Darkseid e gli eserciti di Apokolips. Perché i Nuovi Dei del Quarto Mondo inventati da Jack Kirby non sono collocati su una Terra Interna al Multiverso ma immediatamente al di fuori di esso con regole “diverse”, ma questa è un’altra storia;
- la Crisi Flashpoint (Flashpoint del 2011), quando un redivivo Berry Allen torna indietro nel tempo per salvare sua madre e stravolge la realtà. Immaginate un 1985 alternativo dove comanda Biff Tannen ma con i supereroi;
- la Crisi della Convergenza (Convergence del 2015) accaduta durante il periodo noto come The New 52, vede il ritorno in scena del Superman post-crisi;
- la Crisi del Multiverso Oscuro (Dark Knights: Metal del 2018) è la più recente e vede gli eroi della Justice League confrontarsi con gli emissari del multiverso oscuro.
La più recente Crisi ancora una volta mina quelle che erano le assodate leggi che regolavano le storie della DC: il Multiverso oscuro è la versione “in negativo” del multiverso DC, dove tutto quello che può andare storto andrà peggio, una dimensione da incubo dominata da versione malvagie di Bruce Wayne, come il famigerato Batman che Ride.
Sembra complicatissimo ed in larga parte lo è nei fatti raccontati, ma all’atto pratico bisogna sempre ricordare che ogni Crisi è solo un modo per rimescolare le carte in tavola, chiudere qualche storyline ingombrate e immediatamente dopo offrire un fresco punto di partenza ai nuovi lettori.
Grant Morrison, mentre lavorava a Multiversity, ha elaborato una mappa del multiverso che quindi ufficialmente ci appare così:
Perché parliamo ancora oggi di multiverso?
Il multiverso, come dicevamo, è un concetto estremamente comodo dal punto di vista narrativo che permette la coesistenza e la non contraddizione di una possibilmente infinita quantità di storie.
Solo che oggi il campo da gioco si è allargato alla pluralità dei media coinvolti: fumetti, libri, serie tv, cartoni animati, videogiochi.
Per ogni media un universo alternativo che permette a quell’eroe di esistere in un modo specifico dove le cose hanno la libertà di andare diversamente eppure restare canonico.
L'Universo Cinematografico Marvel si pone come Universo Alternativo a quello dei fumetti.
Un esempio attuale di questo meccanismo è l’Universo Cinematografico Marvel che si pone come terra parallela a quella dove si svolgo gli eventi dei fumetti e ancora diversa a quella dove si sono svolti gli eventi dei film degli X-Men sviluppati da Fox.
A fruttare intelligentemente il concetto di multiverso è Spider-Man Into the Spider-verse, il bellissimo film d’animazione che racconta proprio di un pugno di personaggi che sono tutti Spider-man nonostante abbiano alter ego diversi e vengano da terre diverse.
Stando alle ultime notizie che ci arrivano a granelli sulle possibili evoluzioni dell’Universo Espanso DC sembra proprio che abbiano intenzione di ricorrere ad un espediente simile (che comunque hanno inventato loro) per mettere ordine nelle diversificate incarnazioni dei loro personaggi a partire dal film dedicato al Flash di Ezra Miller.
Con quanta efficacia da solo questo espediente possa risolvere i problemi che risalgono alla infelice gestione dei film dalla fine della Trilogia di Nolan e, allo stesso tempo, risollevare l’interesse del pubblico per film che non riescono proprio a farsi amare dal vasto pubblico questo è ancora avvolto dalla nebbia e dall’incertezza del futuro.
Un primo esperimento in tal senso è stato fatto su scala estremamente più modesta con l’Arrowerse (dal nome della serie the CW che ha dato inizio al filone di maggior successo degli eroi DC sul piccolo schermo).
L'Arrowerse è a tutti gli effetti un universo in un multiverso di serie televisive e nell’episodio cross-over di questa stagione si sono fatti incontrare tutti i personaggi del passato e del presente anche con cameo di lusso di epoche lontane dalla mente dello spettatore contemporaneo, come il Flash di John Wesley Shipp degli anni ’90, oppure un Bruce Wayne bloccato in un esoscheletro a la Kingdom Come interpretato Kevin Conroy, la storica voce della serie animata di Batman.
Una volta accorpate tutte le serie marchiate the CW su una nuova Terra Prime un montaggio ha mostrato come fossero collocate nel multiverso altre serie tratte dai personaggi DC.
Così sappiamo, ad esempio, che la poco riuscita serie su The Swamp Thing vive in una dimensione a se stante dove non può fare danni nel caso si voglia un domani riprendere la creatura di Lein Wein per dargli un adattamento più degno.
Similmente su una terra ben lontana dalle altre c’è la formazione dei Titans capitanata da un Dick Greyson/ Brenton Thwaites dopo la sua emancipazione da Bruce Wayne/Iain Glen.
E così via.
Anche l’Italia non è stata esente dalla sua dose di multiversalità.
In principio fu Tiziano Scalvi con Storia di Nessuno a mettere sul piatto l’idea secondo la quale in infiniti mondi esistono infiniti Dylan Dog e fu proprio uno di questi a morire nella celebre storia Caccia alle Streghe.
In una recente intervista, il curatore della testata Roberto Recchioni ha rilanciato questo concetto affermando che i Dylan Dog sono infiniti quanto infinite sono le storie che lo vedono protagonista, potrebbe addirittura essere che ogni autore che si è susseguito alla sceneggiatura di un albo di Dylan Dog abbia un proprio universo privato in cui ambienta tutte le storie che scrive.
Del resto cosa è stata la Meteora se non la personalissima Crisi di Dylan Dog?
Un universo che muore per uno che nasce e, come accaduto per Batman e Superman, i primi passi di Dylan nel complicato ruolo di indagatore dell’incubo sono ri-raccontati nel ciclo 666, un vero e proprio Anno Uno.
Vale la pena leggere oggi Crisi sulle Terre Infinite?
Al di là del valore seminale per la storia del fumetto purtroppo Crisi sulle Terre Infinite resta una brutta storia.
Ha uno spunto molto interessante anche spogliandolo del suo valore metatestuale ma purtroppo la storia non ce la fa, procede per fasi che appaiono quasi slegate tra di loro, le cose accadono “perchè devono”, i dialoghi si dividono in appelli dei personaggi (tipo “dobbiamo farcela, Superman!”, “ti seguo, Batman!”), spiegoni e supercazzole.
La maggioranza dei personaggi non ha un vero e proprio arco narrativo che si apre, si svolge e si chiude, comprensibilmente anche, dato che alcuni compaiono solo per poco più di una vignetta ed essendo perduti nei recessi dell’editoria americana dei comics a noi non hanno nulla da dire, per di più la storia non fa praticamente nulla per presentarteli o farti affezionare loro.
Ci sono alcuni momenti genuinamente emozionanti visti nell’ottica del ragazzino degli anni ’80, come la morte di Supergirl, la scomparsa di Berry Allen e lo scontro finale tra il Superman ottuagenario di Terra-2 e l’Anti-monitor.
Superiori alla media sicuramente i disegni di George Perez che riesce a rappresentare una mole di eroi smodata, tutti dettagliati e anche nelle tavole più affollate riconoscibili.
Certamente è un disegno viziato dai balloon martellanti e box di didascalie ma lo sforzo è ancora oggi ammirevole e divertente.
Dopo questa prova, George Pèrez diventa il punto di riferimento per quando ci sarà da disegnare storie ad alto numero di personaggi anche in Marvel, come in Infinity Gauntlet o il primo ciclo degli Avengers sceneggiato da Kurt Busiek dopo La Rinascita degli Eroi.
Leggere oggi Crisi sulle Terre Infinite non è piacevole.
Può essere interessante da un punto di vista dell’evoluzione del media e come uno dei più ambiziosi crossover della storia ma l’esperienza lascia il tempo che trova, dato che le ripercussioni di quegli eventi si sono estremamente dissipate nel tempo e la storia non ha una forza tale da leggersi in completa autonomia estrapolata dal contesto che la ha generata.
Per gli storici, gli appassionati, i collezionisti, i maniaci della continuity, per chi vuole risalire alle radici della DC moderna e per chi vuole ammirare le tavole di Perez nella sua forma migliore, Panini ha fatto uscire in questi giorni un bel volume per la sua nuova offerta DC Eventi.