Giovanni dalle Bande Nere - Uno sguardo sul fumetto storico italiano
La storia di Giovanni dalle Bande Nere, condottiero rinascimentale al servizio del papa diventa un fumetto per Kleiner Flug
La storia d’Italia è un susseguirsi di atti di violenza perpetrati tra comuni e comuni, regioni e regioni, ora come allora, quando le divisioni non erano solo geografiche (o cromatiche) ma politiche.
Il Medioevo e il Rinascimento, tirando dritto fino a storia più recente come l’unità d’Italia, le guerre di indipendenza e le guerre mondiali, sono colmi di personaggi che sembrano tirati fuori da romanzi d’appendice che in mano ad un bravo narratore assumono le sembianze di veri eroi drammatici, specie nelle situazioni nelle quali la realtà è così più avanti della fiction da consentire a questa di imitarla, con le dovute licenze poetiche, ovviamente.
È una storia che da Dante già conosceva bene, la sua Commedia ha aggiunto l'importanza di testimonianza storia al valore letterale e linguistico per il racconto di personaggi che la Storia ricordda come “minori” ma che la sua opera ha reso immortali, spesso sovrapponendo il suo punto di vista a quella che è la visione consolidata.
Ci ricorderemmo di Farinata degli Uberti? E del Conte Ugolino? E di Paolo e Francesca?
La collana Prodigi di Kleiner Flug si inserisce nel filone della novellizzazione di personalità storiche con il dichiarato obiettivo di rendere note le vicende di italiani illustri tramite il fumetto.
Incredibilmente, il tono intrapreso dalla collana non si pone come didattico o divulgativo, per spaziare nel campo nel quale bazzica anche la serie Le Storie di Bonelli, proponendo però un formato e una componente artistica meno canonica per il fumetto popolare italiano.
La storia è stato per lungo tempo uno dei miei pallini liceali, l’elegante susseguirsi di cause ed effetti, le azioni degli uomini che concatenate tra loro mettono in moto l’azione di intere nazioni o popoli.
Insomma, menate di un giovane con una visione estremamente più romantica delle cose.
Di Giovanni dalle Bande Nere avevo un vago ricordo risalente proprio a quel periodo, vederlo nell’ottica del personaggio di finzione è stata perciò un’esperienza fresca, sicuramente interessante, in epoca dove i drammi a sfondo storico, le ricostruzioni del periodo romanzate nate sulla falsariga del medioevo fittizio di Game of Thrones sono diventate un nuovo standard dell'intrattenimento che maschera di volta in volta soap opere intingendole in salse diverse.
La vicenda di Giovanni inizia con le campane a morto che annunciano la morte del Papa e prosegue con vari flashback dal sapore episodico più che un seguire pedissequamente gli anni della formazione del giovane.
Episodi simbolo eclatanti che spostano l’azione da Firenze a Roma, anche arrivando a raccontare la peculiare figura della madre di Giovanni, Caterina Sforza, e il suo rapporto con il Papa, Leone X nato, anche lui, Giovanni de Lorenzo de Medici., vera figura paterna che ne ha condizionato la fortuna.
Il profilo artistico è la parte che mi ha maggiormente colpito dell’opera.
Il tratto di Nuti è sintetico ma si perde nel vezzo estremamente descrittivo nel tratteggiare i dettagli, come i tessuti e le vesti ed elementi architettonici sia interni che esterni, dettagli che ho adorato per la loro capacità estremamente evocativa, realizzati con una china affilata e colori tenui.
Tratto che poi nelle concitate scene di battaglia diventa estremamente dinamico e coinvolgente nel rendere allo spettatore lo scontro tra i due schieramenti.
Giovanni delle Bande Nere è un piacevole divertissement che si distacca dalle pubblicazioni a fumetti solite e che ricorda, per certi versi, l’opera di Robin Wood e Alberto Salinas, Dago, l’eroe veneziano che si muove nell’Europa del Rinascimento e che sicuramente farà piacere agli appassionati di storia.