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Come Wandavision ha riscritto l'utilizzo della musica nelle sitcom

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La musica è una componente essenziale delle serie tv e Wandavision non fa differenza, con un piccolo aiuto da parte del famigerato "intervallo del diavolo"

Nella storia e nell’evoluzione delle sitcom, come forma televisiva contemporanea, ha sempre giocato un ruolo fondamentale la composizione e l’ideazione della sigla iniziale. Quel tema musicale che, con pochissime note, riesce a riassumere ed a trasportare lo spettatore all’interno della trama, svelandone ambientazioni e backstories dei personaggi narrati: “una buona sigla fa parte dello show televisivo tanto quanto il titolo”, è un altro modo per far trasparire elementi cruciali della storia.

Il tema musicale si è evoluto di pari passo con le trasformazioni culturali e sociologiche che si sono avvicendate all’interno delle sitcom, risultando espressione naturale di come gli show televisivi abbiano avuto fin dagli inizi un contatto diretto con la cultura popolare.

 

Così come i temi trattati negli show andavano ad evolversi ed a modificarsi, la musica si comportava di conseguenza, avvalendosi di nuovi elementi compositivi e delle relative tecniche di missaggio di quella data epoca storica. Come raccontato dalla giornalista Emily Nussbaum, sul New York Times, le primissime composizioni degli anni 50, rimarcando lo specchio conservatore della società americana, ricordavano più degli slogan radiofonici che delle vere e proprie composizioni tese a rappresentare la bontà della classica famiglia della middle class, la cui vita era perfetta e standardizzata sotto ogni punto di vista.

Nel corso delle successive decadi, risultate fondamentali nello sviluppo della sitcom, si è visto come sia andato gradualmente a modificarsi l’elemento sonoro caratterizzante che rendeva il tema musicale parte integrante della narrazione, agendo, di conseguenza, come escamotage per memorizzare acusticamente quel dato show rendendolo unico fin dalla prima visione.

 

Ad oggi, le scelte sonore non sempre appaiono coerenti con il prodotto finale e difficilmente vengono composte delle sigle ad hoc che facciano trasparire elementi fondamentali alla comprensione. Per questo, nel nuovo processo sonoro, sta risultando rivoluzionaria e creatrice di una nuova via, la linea musicale ideata per WandaVision, ultimissimo prodotto dell’universo Marvel.

WandaVision, scritto da Jack Shaeffer e diretto da Matt Shakman, rappresenta il perfetto connubio tra il mondo Marvel e la classica sitcom americana. Ambientato nella cittadina idealizzata di Westview, Wanda Maximof e suo marito Vision sembrano rivivere alcuni momenti fondamentali per lo sviluppo degli show televisivi, passando da una decade all’altra come un’autentica e perfetta famiglia suburbana americana.

Ad accompagnare gli episodi sono stati composti sei differenti temi musicali che si spossassero fedelmente, sia a livello testuale che sonoro, con la decade affrontata, dimostrandosi fin da subito come una tecnica nuova ed inusuale nelle classiche sitcom, dove veniva invece proposto un unico tema identificante per l’intera serie.

Nell’ideazione di un progetto così ambizioso ed unico nel suo genere, sono stati coinvolti due protagonisti principali del mondo sonoro della Disney come Kristen Anderson-Lopez e Robert Lopez, già vincitori di due premi Oscar per la miglior canzone con Frozen e Coco.

Il loro obiettivo principale è stato quello di creare una composizione unica, dilazionata in sei parti, in cui vivessero contemporaneamente le due anime principali di WandaVision; sonorità brillanti e patinate con un risvolto inquietante e nascosto. E questo stilema è stato adottato per tutti i generi musicali che rappresentavano al meglio il periodo storico trattato.

Per mantenere una coerenza sonora narrativa è stato utilizzato un particolarissimo espediente compositivo, denominato “intervallo del diavolo”. L’intervallo del diavolo è un tritono, un intervallo di tre toni tra una nota e l’altra, che genera una così netta dissonanza che in passato venne definito: “diabolus in musica

L’intervallo si ripete ciclicamente in tutti i temi composti, risolvendosi nel vocalizzo finale: “Wan-da-Vis-ion”. Questa determinata tecnica è stata svelata dai coniugi Lopez per spiegare la composizione del brano “Agatha All Along”, ideato per mostrare la vera identità maligna della vicina Agnes, che si scopre in realtà essere la potente strega Agatha Harkness, reale artefice degli sconvolgimenti narrativi di Westview.

La spiegazione non è affatto casuale in quanto mostra come il tritono rappresenti l’indizio principale per comprendere il reale fine del personaggio di Agnes e come fin dalla prima puntata si ascolti, inconsciamente, quello che sarà il suo tema musicale caratterizzante.

La colonna sonora di WandaVision, come visto, presenta moltissimi easter egg e questo avviene anche grazie alla presenza del compositore Cristopher Beck, già conosciuto per il lavoro realizzato nei due film di Ant-Man. Beck, oltre cucire dei commenti sonori da accompagnamento ai dialoghi, come avveniva nelle forma più classica della sitcom, utilizza dei motivi che richamano perfettamente altri film del MCU, creando una netta congiunzione e coerenza musicale.

WandaVision si dimostra come uno dei prodotti più interessanti e completi del 2021, dettando di fatto una nuova via per la musica nelle sitcom rendendo onore al passato ed attualizzandolo come un viaggio attraverso l’evoluzione del mondo Marvel.

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