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Detective Gallo - Giocare (con) la tradizione

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Una panoramica su Detective Gallo, videogioco nato dal team Footprints che omaggia i grandi classici delle avventure punta e clicca e le atmosfere del noir.

Le avventure grafiche sono state la croce e delizia per tutti quelli che si sono approcciati ai videogiochi una ventina (abbondante) di anni fa: un tempo in cui anche internet era agli albori e in cui per risolvere un enigma particolarmente ostico era possibile solo scegliere tra sbatterci la testa più e più volte oppure discuterne con gli amici che stavano condividendo la stessa passione.

Gli esempi sul genere si sprecano, dalle esperienze negli anni ’80 con Maniac Mansion e Zak McKraken – primi grandi successi della Lucasfilm Games e primi giochi sviluppati con la poi col celeberrimo Scumm – fino al grande trionfo a cavallo dei ’90 della saga di Monkey Island – che, per affetto e ricordi associati, va sul mio podio personale – senza dimenticare la poesia di Myst, gioco pluricitato e osannato per la complessità degli enigmi, l’attenzione al dettaglio e l’utilizzo del 3D.

Tutte queste avventure avevano in comune una scrittura imponente alla base, una grafica semplificata ma caratterizzante (tranne Myst, sono tutte in 2D) e il caro, vecchio punta e clicca come fondamento di gioco.

L’arrivo degli smartphone ha dato nuova linfa al settore, dando la possibilità agli sviluppatori di ritornare alle origini: abbiamo assistito alla risurrezione dei vecchi titoli, grazie al software gratuito ScummVM (emulatore del suo quasi omonimo) e al lancio di nuovi esperimenti. In entrambi i casi il pubblico più e meno giovane sembra aver apprezzato.

C’è chi, invece, ha preferito andare sul mercato delle console, provando a rinverdire il settore con qualche novità interessante, a cui è necessario dedicare maggior tempo e attenzione rispetto a una veloce sessione sullo smartphone.

È questo il caso della FootPrints, piccola azienda di sviluppo, e del sostegno ricevuto dalla Adventure Productions. Queste due realtà hanno lanciato, ormai due anni fa, una campagna di crowfunding sulla piattaforma Eppela, con lo scopo di finanziare la genesi di Detective Gallo.

Il gioco è arrivato inizialmente solo su pc ma nei mesi scorsi è stato lanciato anche per Switch e Ps4, ed è di quest’ultima versione che parliamo.

La trama di Detective Gallo è di quelle semplici ed efficaci: il nostro protagonista, infatti, è chiamato a indagare sulla morte delle cinque piante esotiche del sig. Phil Cloro, grande amante della botanica. Questo presupposto condurrà il pennuto protagonista nei meandri più oscuri del gioco, tra personaggi di dubbia morale, divertenti scenette e immancabili enigmi.

Il tono della storia rispetta fedelmente i generi che omaggia, a partire dal noir: un protagonista degno di Humphrey Bogart – affascinante e scostante –, un omicidio efferato, loschi comprimari e un mistero sempre più fitto, sempre più grande.

Una storia come quella di Detective Gallo non avrebbe stonato tra le pagine di Topolino, per quanto è stata curata la trasposizione comica degli stili narrativi tipici del giallo e del noir.

È molto divertente provare lo straniamento di girovagare per la città, seri e concentrati, raccogliendo indizi e interrogando dei sospettati, per poi trovarci dinnanzi a situazioni surreali e divertenti che immediatamente rimandano all’inevitabile veste comica di cui è ammantato il titolo. Un equilibrio non facile da mantenere ma che i ragazzi del team Footprints hanno centrato in pieno.

Detective Gallo - Locandina

Detective Gallo ha tante peculiarità che lo rendono un titolo interessante ma la prima che mi sento di sottolineare è la qualità del disegno e dell’animazione: i colori piatti dei personaggi, tipici dei cartoni animati a cui si richiama il titolo, si sposano perfettamente coi fondali su cui gli stessi personaggi si muovono. Il dettaglio delle animazioni e la cura dei particolari non fa che rendere ulteriormente piacevole muoversi nei panni del detective, anche solo per scoprire la passione che si cela dietro questi lavoro.

La colonna sonora è un altro aspetto che rimane impresso: basta interamente sulle percussioni e i fiati, ha un’anima che richiama i locali fumosi e bui in cui si suonava il jazz delle origini, contribuendo non poco a far immergere il giocatore nel giusto spirito per seguire l’indagine in corso.

Infine, lo humor: anche in questo caso il solco della tradizione viene rispettato. Siamo lontani dalle gag memorabili dei primi due titoli di Monkey Island (grazie, direte voi, ai testi c’era Tim Schafer!) ma tra situazioni surreali, personaggi improbabili, metabattute e fisime tutte da ridere, il livello di Detective Gallo rimane costantemente sopra la media.

Detective Gallo - Immagine

Per ultima, non va trascurata la componente del gameplay, su cui si basa quasi tutta l’esperienza di chi si approccia a un titolo come Detective Gallo.

L’approccio punta e clicca è gestito al meglio, complice l’amore per il genere che gli sviluppatori dimostrano più volte con citazioni e rimandi ai grandi classici, ma anche con una certa dose di modernità: ad esempio, è possibile evidenziare gli hot spot utilizzabili (personaggi, oggetti o altro), grazie alla modalità concentrazione del protagonista.

Gli enigmi riescono a intrattenere sia il giocatore casuale che quello più dedito al genere, anche se alla lunga il dover ritornare sugli stessi luoghi più e più volte tende a risultare ripetitivo e si rischia – quando si riprende il titolo dopo una pausa – di avere difficoltà a ricordarsi dove era rimasta la storia. La durata del gioco si attesta sulle 7/8 ore, tenendo conto della voglia di godersi gli scenari, i dialoghi e le situazioni, che compone buona parte della qualità del gioco.

Detective Gallo è un titolo, quindi, che si innesta perfettamente nelle tradizioni che intende omaggiare: dall’umorismo surreale dei primi punta e clicca fino ai film noir in bianco e nero. Complice la cura dei disegni, delle animazioni, dei dialoghi e del doppiaggio, le ore passate a impersonare il protagonista, con l’evidente e divertente contrasto tra la sua immagine bonaria e la voce profonda con cui parla, scorrono molto piacevolmente.

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