Il mondo del wrestling è ricco do storie che meritano di essere raccontate. Oggi, il professional wrestling è radicalmente cambiato, è un carrozzone colorato, esagerato, dove il confine fra finzione e realtà è volte è inesistente e a volte è puro fantasy.
Un tempo, con meno controllo era un po' più "tana libera tutti, dove avevi personalità Larger than life che occupavano quanto più spazio potevano, uomini giganteschi con ego ancor più grandi che sgomitavano per lasciare il segno non solo nel mondo dello sport spettacolo, ma nella cultura di massa.
Il dietro le quinte, le vite tenute lontano dai riflettori a volte rivelano realtà personali di uomini e donne dai corpi spezzati, che si fanno strada fra i dolori cronici per portare a casa la fine di una storia, finendo per assotigliare la differenza fra persona e personaggio, rifugiandosi in dipendenze distruttive.
Il mondo del wrestling è pieno di tali storie. Se ti va bene, per così dire, sei Jake the Snake Roberts, che dopo anni passati col fisico rotto e una grave dipendenza riesce a ripulirsi grazie anche all, amore di quei fan che non lo hanno dimenticato. Se ti va male, sei una delle più grosse macchie indelebili dello sport spettacolo, Chris Benoit.
Ma prima di tutto questo, dei John Cena, dei The Rock, dei Batista, degli immortali Hulk Hogan che spingono lo sport spettacolo nel grande calderone della cultura pop, il wrestling era diverso, uno spettacolo piccolo che sgomitava, a volte anche contro sè stesso, per avere spazio.
Proprio in quel periodo embrionale ebbe luogo una delle storie più famose e maledette di tutte: la storia della famiglia Von Erich. Se cercate di questa dinastia di wrestler troverete rapidamente informazioni. Una storia patriarcale di speranze gettate sui figli, di depressioni, di eventi tragici e di una legacy portata avanti con fatica per restare rilevanti in un mondo che cambiava. Una storia così assurda, dolorosa e a tratti inquietante che non poteva rimanere solo nella testa degli appassionati del pro wrestling. Era solo questione di tempo prima che quella storia venisse raccontata in altro modo: ed ecco che arriviamo a The Warrior - Iron Claw.
La storia è quella del patriarca Jack Barton Adkisson Sr., conosciuto col ring name di Fritz Von Erich. Il suo personaggio era un cattivissimo nazista, che nel corso della sua carriera da wrestler degli anni 60 non ha mai messo le mani sul titolo mondiale, cosa lo porta a proiettare il tutto sui suoi figli e tramite la federazione WCCW fece di tutto perché la sua eredità lasciasse il segno.
I vari figli devono convivere in un clima tossico, dispotico, dove il padre li paragona e confronta, e dove farebbero tutto per assecondare i desideri di Fritz.
La situazione, i tour mondiali, gli incontri sul ring, deteriorano via via la famiglia, con i fratelli che finiscono per distruggere il proprio fisico, la propria salute, la propria felicità e i propri sogni per non riuscire a scappare dalla presa d'acciaio del padre, l'IRON CLAW che era la mossa finale di Fritz Von Erich e che è stata passata come eredità ai figli.
Il regista e sceneggiatore Sean Durkin riassume i capitoli più importanti della tragica storia della famiglia Von Erich stando particolarmente vicino alla figura di Kevin Von Erich, che vede i suoi fratelli distruggersi uno dopo l'altro, chi per sfortuna, chi in circostanze non chiare, ma soprattutto per l'ingombrante figura paterna che li mette in conflitto fra loro, in un ambiente duro e ostile dove gli uomini devono essere uomini e non devono piangere.
Iron Claw è un film con tematiche attuali come la depressione, il machismo tossico e i rapporti familiari oppressivi, che si incasella in un mondo lontano come quello delle federazioni di wrestling nel periodo fra la metà degli anni 70 e gli anni 80.
Sean Durkin fa un ottimo lavoro passando dai momenti familiari più intimi alle arene assordanti, donandoci attimi toccanti, coadiuvato da un cast in gran spolvero che regala meravigliose interpretazioni. Impossibile non citare Zac Efron, che volendo mettersi alla prova alla ricerca del grande ruolo che lo possa consacrare ha trasformato il suo corpo apposta per il ruolo di Kevin Von Erich.
Jeremy Allen White è perfetto nel vestire i panni di Texas Tornado Kerry Von Eric, sempre più appesantito e tormentato dal convivere col peso del proprio cognome.
Menzione d'nmore personale va a Holt McCallany che interpreta Fritz Von Erich, creando un ritratto duro e sgradevole del patriarca, che però viene svelato poco a poco nei suoi aspetti peggiori grazie alla sceneggiatura di Durkin.
Iron Claw è un film che potete godervi anche se non seguite il wrestling e non vi interessa la sua storia passata, perché è un racconto universale e doloroso, messo in scena con estrema cura e senza mai voler spettacolarizzare l'aspetto più morboso e oscuro di queste tristi vicende, dove al centro rimangono sempre i rapporti umani, con una sbirciatina dietro le quinte dei palazzetti dello sport, in quel regno dell'assurdo che è il pro wrestling.