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Quando la carne è debole: alla scoperta degli Iron Hands

Risoluti e indomiti difensori dell'Umanità, gli Space Marine sono la principale e più famosa fazione di Warhammer 40.000, quella con il più ampio range di modelli tra cui scegliere nonché la più consigliata per chiunque voglia approcciarsi alla pittura di miniature.

 

Fra i tanti Capitoli in cui è suddivisa questa gloriosa forza bellica, gli Iron Hands sono certamente uno dei più efficienti, brutali e spietati. Originari di Medusa, un mondo tossico e inospitale avvolto da una tenebra perenne, il loro tratto distintivo è quello di reputare i propri corpi di carne, per quanto geneticamente alterati, come fragili, dunque non adatti alla guerra.

 

D'altronde il loro primarca, Ferrus Manus, aveva letteralmente una mano ricoperta di un materiale biometallico chiamato necrodermis, lo stesso di cui sono fatti i Necron, e poteva forgiare il metallo prendendolo semplicemente a pugni. Purtroppo Ferrus ha avuto un brutto incidente con la lama di Fulgrim, primarca della legione traditrice degli Emperor Children. E per incidente intendiamo che Fulgrim gli ha staccato la testa co una spadata.

 

Tornando ai figli di Ferrus, per sopperire a questa “grave imperfezione”, nel corso dei millenni gli Iron Hands hanno ideato una soluzione tanto funzionale quanto drastica: sostituire intere parti – sane! - del loro corpo con altre meccaniche. Non c'è dunque da stupirsi se l'obiettivo finale di molti di questi super soldati sia quello di essere tumulati all'interno di un Dreadnought, perfetta combinazione di organico e bionico.

 

Proprio queste gigantesche macchine da guerra sono da sempre uno dei fiori all'occhiello di ogni armata Iron Hands che si rispetti. In battaglia, infatti, questo Capitolo segue una strategia metodica e inflessibile che fa largo uso di veicoli e corazzati, molto spesso seguiti da un Techmarine pronto a riparare ogni danno subito.

Iron Hands: Gameplay

Come detto, gli Iron Hands sono uno dei tanti Capitoli che compongono la fazione degli Space Marine. Pur non avendo molte unità specifiche (anzi, hanno giusto un eroe con nome, Iron Father Feirros), possiedono uno stile di gioco ben definito, basato principalmente sulla resistenza, i veicoli e le armi pesanti. Stratagemmi, tratti capitolari e reliquie vanno infatti tutti in questa direzione, rendendo le vostre macchine da guerra molto ostiche da distruggere e i vostri soldati davvero temibili nella fase di tiro.

 

A livello di gameplay, gli Iron Hands sono dunque un Capitolo estremamente consigliato a chi aborra il corpo a corpo e ama portare sul campo un'armata composta da carri armati, Dreadnought e schiere di super soldati equipaggiati con ogni tipo di arma da fuoco.

 

Unità caratteristiche – ma non uniche – degli Iron Hands sono il Techmarine, con cui riparare i propri veicoli; tutte le varie tipologie di Dreadnought, in particolare il Redemptor e il Contemptor; le squadre Devastatrici con la loro gamma di armi pesanti; e il Gladiator Reaper, il corazzato da battaglia antifanteria per eccellenza.

Dipingere gli Iron Hands

Un po' come quelle dei Templari Neri, anche le armature supertecnologiche degli Iron Hands sono contraddistinte dal colore nero. A differenziare esteticamente i due capitoli, araldiche e tabardi a parte, è il colore delle armi. Dove i Templari prediligono prevalentemente il rosso epurazione, i cugini Iron Hands sono soliti optare per un più pacato bianco, a fare da contraltare alla lucenti parti meccaniche dei loro corpi.

 

Avvicinarsi alla pittura di questo Capitolo - parliamo di un livello di pittura Tabletop Quality, ovvero più che degno per essere portato sul tavolo di gioco - non è poi così difficile. Si parte da una base di primer nero, a cui verrà successivamente applicata una seconda base nera, data questa volta a pennello, per uniformare il tutto. Da qui si procede utilizzando in maniera molto leggera la tecnica del pennello asciutto (drybrush) con un grigio scuro, facendo risaltare dettagli e spigoli dell'armatura. Questo procedimento può essere ripetuto con un colore metallico o con un grigio ancora più chiaro, per creare maggiore contrasto.

Una volta ottenuta la base del vostro modello, è tempo di passare ai dettagli. Bianco per le armi da fuoco; argento per le parti metalliche, come le insegne sul petto, i bordi degli spallacci e le protesi bioniche; marrone per sacche e borse; rosso acceso per gli occhi. Il tutto condito da uno shade scuro, come ad esempio il sempre ottimo Nuln Oil di Games Workshop. Il nostro consiglio, a questo punto, è di ripassare questi dettagli con tonalità più chiare di quelle usate in precedenza: questo donerà più profondità e realismo alla vostra miniatura.

 

Ultimo passaggio prima di finalizzare il modello è la creazione della basetta. Se volete un effetto accattivante e bello da vedere senza impazzire, il consiglio è quello di usare i colori texture: sono ottimi sia quelli Games Workshop, come Agrellan Earth o Martian Ironcrust, che quelli targati AK Interactive.

 

Consigli per gli acquisti

Se si esclude March of Iron Strike Force, il battleforce limitato e ormai esaurito uscito a inizio 2023, gli Iron Hands non hanno un box dedicato con cui iniziare a collezionarli. Mettere in piedi un'armata di questo Capitolo non è però così difficile, soprattutto se seguirete i nostri consigli per gli acquisti.

 

Fermo restando che qualsiasi set degli Space Marine comprerete - ad esclusione di eroi con nome e unità dedicate ai singoli Capitoli – può essere giocato, una buona base di partenza per iniziare gli Iron Hands è quella di acquistare i seguenti modelli:

 

Combat Patrol - Space Marines: un ottimo starter set contenente unità ormai presenti in quasi tutte le liste, come gli Infiltratori e gli Eliminatori (i cecchini). Inoltre è l'unico box in cui troverete i Soppressori, molto validi in una lista Iron Hands;

 

Primaris Techmarine: praticamente indispensabile in qualsiasi lista Iron Hands;

 

Primaris Eradicators: altra unità ormai presente in quasi ogni lista Space Marine, qui consigliati in versione heavy melta rifle;

 

Devastator Squad: forse nella decima edizione saranno mandati in pensione, ma al momento, giocati in combo con Drop Pod, fanno molto male;

 

Redemptor Dreadnought: da giocarne almeno due, entrambi con inceneritore plasma;

 

Gladiator: il tank da battaglia prediletto dagli Iron Hands, sopratutto nella sua versione Reaper;

 

Iron Father Feirros: è l'eroe con nome degli Iron Hands. Non imprescindibile sul campo di battaglia ma sicuramente da avere nella propria collezione;

 

Iron Hands Primaris Upgrades & Transfers: kit di modifica con spallacci, teste e accessori del Capitolo. Non un acquisto obbligatorio ma sicuramente consigliato per donare un'estetica più precisa alla vostra armata.

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