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In memoria di Christopher John Reuel Tolkien

Ci lascia, alla veneranda età di 95 anni Christopher John Reuel Tolkien, nato il 21 novembre del 1924, fu il terzogenito del papà del fantasy classico J. R. R. Tolkien.

Ad oggi l'unica discendente diretta del professore di Oxford è Priscilla Tolkien che intrattiene numerosi rapporti epistolari con i più grandi studiosi dell'opera paterna nonostante i suoi 90 anni.

Christopher non fu un semplice figlio d'arte ma si distinse in moltissimi campi seguendo l'operato di suo padre; fu quasi un percorso inevitabile poiché crebbe ascoltando le storie meravigliose di boschi fatati e le gesta eroiche delle ballate medievali. Grazie a lui oggi milioni di lettori hanno potuto leggere il Silmarillion, silloge mitopoietica della Terra di Mezzo, numerosi scritti di Tolkien padre inerenti alla filologia germanica e anglosassone: ricordiamo il Beowulf, la rivisitazione del Kalevala finnico in La storia di di Kullervo, il Sir Orfeo, La morte di Artù, La leggenda di Sigurd e Gudrun.

 A lasciarci soprattutto è anche il Christopher figlio, tanto amorevolmente menzionato da suo padre nelle Lettere a Babbo Natale, tenero libro illustrato che è stato sotto i riflettori di tanti lettori italiani proprio durante le feste natalizie. 

In questo libro, curato con la sua seconda moglie, Ballie Tolkien, scopriamo il Tolkien favolista e custode dei sogni dei suoi figli. Assistiamo ai buffi disegni dell'autore del Signore degli Anelli, agli strampalati aneddoti ambientati nel Polo Nord tra Babbo Natale e L'Orso Bianco e i suoi aiutanti. In queste bellissime epistole natalizie fa sempre capolino l'amore di Tolkien padre per i suoi figli dal maggiore John, a Michael per finire con la gioiosa Priscilla, eterna principessa. Ancora oggi.

Vorrei dire di più, ma chi scrive è sinceramente provato e si scusa per il contenuto così scarno.  Magari ritornerò sulle medesime letture con un articolo appropriato, già in cantiere.  A consolare i lettori e gli studiosi dell'opera fantasy più celebre al mondo è il fatto che nessuno sarà capace di dimenticare quanto letto e immaginato.

Non possiamo che ringraziare, e magari ricordare che non tutte le lacrime sono un male.

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