Site icon N3rdcore

Il videogioco del Nome della Rosa che non abbiamo mai visto

Nessuno sfugge all’adattamento videoludico, neppure Umberto Eco. Infatti Il Nome della Rosa non è soltanto un bellissimo libro che molti fingono di aver letto, un favoloso film che tutti ricordano perché Ron Perlman parlava strano, ma anche “La Abadia del Crimen” (ovvero la traduzione in spagnolo del titolo provvisorio utilizzato da Umberto Eco) un videogioco spagnolo del 1987 uscito per Amstrad, Spectrum, PC, convertito addirittura per Amiga, PS2, Dreamcast, Game Boy. Il gioco è sviluppato da Paco Menéndez e Juan Delcán

E se pensate che fosse robaccia vi sbagliate, perché secondo la rivista Retro Gamer è uno dei pochi giochi per Amstrad a meritare il 10.

La caratteristica più interessante del gioco è la sua meccanica che anticipa in qualche modo i titoli survival più recenti e riproduce sia l'opera di riferimento, sia i ritmi della vita monastica. Il giocatore controlla Guglielmo da Baskerville con lo scopo di investigare i misteriori corridoi dell’abazia, stando attento però a non mancare ai propri doveri e alle funzioni che vengono prontamente ricordate da Adso, il quale può essere seguito nel caso ci si perdesse in giro per la mappa. Disobbedire agli ordini o arrivare in ritardo alle preghiere fa scendere la barra dell’“obsequium”, ovvero di obbedienza, che una volta portata a zero conduce alla cacciata dall'abbazia e conseguente Game Over. Essere scoperti in zone private o saltare del tutto una funzione porta invece all'allontanamento immediato.

L’azione si svolge seguendo il corso di sette giorni, divisi secondo le ore canoniche della vita monastica, durante i quali per poter vincere bisogna raccogliere una serie di indizi.

Il gioco era programmato così bene per l'epoca da poter vantare una grafica isometrica, monaci che vagavano seguendo le istruzioni di una intelligenza artificiale rudimentale e tantissime linee di dialogo.

Insomma era un prodotto della madonna, ben scritto, ben programmato, rispettoso dell’originale, probabilmente uno dei primi adattamenti cinematografici e letterari venuti bene… ma non fu assolutamente un successo commerciale ecco perché non uscì mai dai confini spagnoli, dove è diventato un piccolo oggetto di culto degno di un francobollo commemorativo, se non in via non ufficiale o attraverso ROM pirata (oggi lo si trova senza problemi nelle raccolte di Abandonware).

Forse sarà perché lo stesso anno uscirono Contra, Street Fighter, Mega Man, Maniac Mansion e un sacco di altra roba che oscurò le mirabolanti avvenutre monastiche di Adso e Guglielmo.

Tuttavia sappiate che volendo esiste una sorta di remake gratuito su Steam con una grafica meno vetusta ma che sembra conservare intatte le meccaniche.

Quindi, mentre aspettate che gli iberici sviluppino il remake e che arrivi la serie tv ricordate: “La sola prova dell’esistenza del diavolo, è il nostro desiderio di vederlo all’opera”.

Exit mobile version