Il Quarto Mondo di Jack Kirby - Lunga vita al Re
La Saga del Quarto Mondo di Jack Kirby è un ambizioso progetto che coinvolge quattro testate per offrire al lettore diversi punti di vista sul conflitto cosmico dei Nuovi Dei per scongiurare la minaccia della tirannia cosmica di Darkseid.
All’inizio degli anni 70 la Marvel perse una delle sue stelle più brillanti a favore della Distinta Concorrenza.
Jack Kirby, co-creatore di personaggi fondamentali della storia del fumetto mondiale come I Fantastici Quattro, Thor, Hulk, Iron-Man e gli X-Men originali (e tutta la galleria di Villain e comprimari apparsi su queste testate nel periodo in cui lui ci lavorò) lasciò la Casa delle Idee in seguito a profondi disaccordi con Stan Lee (in quel momento poco sorridente di certo) e l’editore Martin Goodman.
Il motivo? Soldi, ovviamente: la Marvel pagava poco e trattava i suoi autori un tanto al chilo, i fumetti non erano un business, ma una prosecuzione ideale della narrativa Pulp, estremamente edulcorata dall’avvento della Comic Code Authority e molto lontana dal mondo del fumetto che conosciamo noi.
Kirby arriva in DC puntando subito fortissimo su se stesso.
Il suo accordo prevedeva che avrebbe risollevato le sorti della serie meno venduta in cambio della totale libertà creativa e di quello che riteneva un salario adeguato (spoiler: non lo fu).
La testata in questione era Superman's Pal Jimmy Olsen, la serie dedicata alla spalla di Superman nelle storie classiche, il fotografo del Daily Planet Jimmy Olsen.
Onestamente, come fossero le storie di Jimmy Olsen prima dell’avvento di Kirby non lo so. È veramente difficile recuperare e fruire di materiale così risalente di una serie iniziata nel 1954 e pubblicata in Italia per gli Albi del Falco nel 1956, quando Superman da noi era chiamato Nembo Kid.
Leggendo in giro pareri di gente come Grant Morrison e Walter Simonson fu come scoprire le droghe nel posto più inaspettato della Terra.
Kirby non si limitò a risollevare le sorti della testata di Jimmy Olsen, la trasformo nel trampolino di lancio e in tassello fondamentale della storia che aveva intenzione di raccontare e disegnare, l’epopea cosmica dei Nuovi Dei.
Anche se molto rappresentativi, è estremamente riduttivo parlare solo di “Nuovi Dei” quando parliamo del Quarto Mondo.
Kirby concepì questa saga in quattro parti proprio per fornire al lettore i quattro punti di vista sulla guerra cosmica tra due schieramenti, due fazioni di entità divine, arroccate in uno stallo costantemente sul punto di rompersi.
Da un lato, abbiamo “i Buoni”, i Nuovi Dei di Nuova Genesi, esseri potentissimi, dai poteri semi divini, comandati con saggezza dall’Alto Padre, contrapposti alle forze oscure del pianeta Apokolips, un mondo di schiavi comandato dal pugno di ferro della tirannide di Darkseid (pronunciasi “da:ksaid”).
Già ad una prima lettura si delineano le contrapposizioni di natura biblica: un mondo paradisiaco intitolato ad una “Nuova” Genesi come idillio e inizio contro un mondo oscuro dalle parvenze infernali, inospitale per definizione intitolato all’apocalisse (come fine, più che come “rivelazione”), lo stesso stemma di Darkseid è una Omega, inteso come fine, e il suo potere terribile e apparentemente incontrastabile è il cosidetto “effetto Omega” (omega force, in originale).
È una narrazione archetipica che si rifà alla mitologia greca come radice di tutta la cultura occidentale.
Proprio dalla caduta dei Vecchi Dei Kirby fa muovere i primi passi alle sue leggende, una guerra che ha spazzato via entrambi gli schieramenti e dal quale sorge una nuova generazione per un nuovo mondo di storie.
Anche in questo caso la pace non è una condizione duratura e, con un pretesto da Guerra di Troia, raccontato nel fondamentale New God 7 che fa da “prequel” per tutte le vicende narrate, il conflitto si infiamma tra Nuova Genesi e Apokolips e solo un patto segreto, stretto tra l’Alto Padre e Darkseid impedisce ai due schieramenti di collassare: la pace perpetrata attraverso la scambio dei rispettivi primogeniti.
Cosicché, il figlio di Darkseid, nonostante la sua natura violenta, viene cresciuto ed educato alla civiltà su Nuova Genesi e ne diviene uno dei suoi paladini, mentre il figlio dell’Alto Padre, ancora senza nome, viene gettato ancora in fasce tra gli schiavi di Akopolips.
La saga inizia molti anni dopo, quanti non ci è dato di sapere, proprio con Jimmy Olsen che per sbaglio incappa in un’avventura più grande di lui fatta di laboratori segreti dove si sperimenta la clonazione (il Progetto Cadmus, anche queso è un richiamo alla mitologia greca, Cadmo che sposò Armonia, figlia di Ares e Afrodite, al cospetto di tutti gli dei dell’Olimpo, Roberto Calasso racconta questa storia meglio di me), sotto l’assalto di un laboratorio rivale, messo su dall’Integang, un’organizzazione criminale che opera sulla terra per conto di Darkseid.
Immaginatevi lo shock culturale: un mese prima Jimmy Olsen è alle prese con una temporanea trasformazione in Elastic Lad e il mese dopo BOOM! Misteri! Clonazione! Divinità cosmiche!
Grant Morrison, in occasione di una ristampa della saga completa risalente al 2007, dirà a riguardo “È come se qualcuno avesse messo LSD nel succo di frutta di Johnny DC, e siamo solo al primo numero!”
“È come se qualcuno avesse messo LSD nel succo di frutta di Johnny DC, e siamo solo al primo numero!”
Jimmy Olsen ha anche uno punto di vista specifico su di un conflitto nel quale anche Superman, una volta tirato in mezzo, si trova in difficoltà.
Jimmy Olsen rappresenta lo spettatore inerme, ha il punto di vista della popolazione civile tirata dentro una guerra eccessivamente fuori dalla sua portata e dalla sua comprensione, e così siamo noi se ci fossimo limitiamo a seguire solo la sua testata.
La storia si sviluppa principalmente sulla testata New Gods che segue l’azione dal punto di vista degli “eroi”, Orion e i suoi alleati occupati a contrastare in prima linea le azioni di Darksein.
Il loro è il punto di vista dei soldati al fronte e il fronte è la Terra, è supereroismo più classico fatto di azione, combattimenti e personaggi decisamente muscolari, lo scontro è prevalentemente fisico.
In secondo battuta arrivano i Forever People, questo gruppo di giovani Nuovi Dei è contraddistinto da un character design eclettico e sopra le righe, rappresentano le nuove generazioni che come tali vivono nell’idealizzazione di una guerra “buona e giusta” e mitizzano gli eroi e le loro gesta con il trasporto e l’entusiasmo adolescenziale.
Ultimo ma non ultimo, Mister Miracle, al secolo Scott Free, vero erede di Nuova Genesi, sfuggito alla schiavitù di Apokolyps impadronendosi di una Mother Box e arrivato sulla Terra decide di mettersi a fare il prestigiatore con il nome, appunto di Mister Miracle, maestro della fuga.
Le sue avventure sono incredibilmente differenti dai tre filoni sopra citati, hanno qualcosa di estremamente “vintage” anche per gli anni 70, eppure il suo carattere, il suo reinterpretare in maniera non banale una figura cristologica (la fuga dalla morte all’ultimo secondo come resurrezione perpetrata di albo in albo).
Mister Miracle rappresenta l’obiettore di coscienza, il pacifista che nonostante ripudi la violenza, questa gli viene a bussare alla porta.
La saga del Quarto Mondo ha questa capacità di collocarsi a metà tra l'epica e la fantascienza.
La vera natura dei Nuovi Dei non viene mai “spiegata” (come ad esempio accade per altri personaggi dai tratti divini o semi divini della narrativa supereoistica). Del resto anche la loro collocazione “geografica” nel piano cosmologico del multiverso DC è a modo suo aliena, extra-planare.
Grant Morrison, nel suo solito Multiversity, colloca Nuova Genesi e Apokolyps oltre il muro della Forza della Velocità, che separa il multiverso fisico dalle dimensioni esterne metafisiche, situati agli estremi opposti della sfera metafisica lungo un immaginario asse orizzontale.
Il Boomdotto, il varco che aprono i Nuovi Dei per arrivare sulla Terra, è più di un teletrasporto, li riduce a dimensioni che il mondo fisico può contenere e percepire.
Quando Superman guarda attraverso uno di questi portali percepisce la potenza di Nuova Genesi e la riconosce come un posto dove lui, con i suoi pur immensi poteri, può sentirsi a casa, tra suoi pari.
Sotto un punto di vista strettamente metafisico, il processo di qualcuno che lo attraversa e viene proiettato oltre il mondo materiale somiglia alla trasumanazione, termine utilizzato per quegli esseri umani che si elevano al livello divino, ripreso da diversi racconti mitologici e dallo stesso Dante Alighieri nel Primo Canto del Paradiso.
Nel suo aspetto tal dentro mi fei,
qual si fé Glauco nel gustar de l’erba
che ’l fé consorto in mar de li altri dèi.Trasumanar significar per verba
non si poria; però l'essemplo basti
a cui esperïenza grazia serba.
Al di là delle menate cartoonesche, la Saga del Quarto Mondo è una colossale metafora, nemmeno troppo velata, di un conflitto contro il totalitarismo rappresentato dalla figura di Darkseid, l’imperscrutabile tiranno di Apokolyps.
L’obiettivo finale della sua campagna è infatti impossessarsi dell’Equazione dell’Anti-vita, una formula che esiste racchiusa nella mente degli esseri umani e che una volta esplicitata permette di assoggettare qualunque essere senziente perchè “se sei sotto il controllo di qualcuno non sei veramente vivo”.
Vari fumettisti hanno provato a cimentarsi con questo mcguffin, ma nella versione più ampiamente condivisa l’equazione sarebbe una dimostrazione matematica della futilità dell’esistenza.
Il solito, ottimo, Grant Morison, che nel corso della sua carriera ha a lungo palleggiato con il lascito della DC di Kirby, nella sua miniserie Seven Soldiers la esplicita come:
solitudine + alienazione + paura + disperazione + autostima ÷ derisione ÷ condanna ÷ incomprensione x senso di colpa x vergogna x insuccesso x giudizio n=y dove y=speranza e n=follia, amore=bugie, vita=morte, io=lato oscuro
È chiaro come in Kirby sia ancora forte un’eco della paura del Totalitarismo inteso come nemico ultimo dell'umanità come negazione della libertà.
La società di Apokolyps del resto è condizionata “dalla culla alla tomba”, frustrata fino a che l’obbedienza al leader sia totale e incondizionata.
Non è un caso poi che l'avversario ultimo di Darkseid non sia tanto il belligerante Orion, quanto Scott Free, l'uomo che si è liberato.
Sotto il profilo prettamente artistico, per certi versi la saga del Quarto mondo rappresenta il punto già alto dell'espressionismo del disegno di Kirby. I disegni sono potentissimi, le figure vibranti tutte gesto, contrazioni, espressioni, movimento che si fa figura concretizzata nel disegno incredibilmente energico e moderno nel suo stile rappresentativo totalmente anti-realistico che ragiona per forme più che anatomia.
Il suo Darkseid fa paura perché è un essere inamovibile in un mondo che è tutto movimento.
É granitico e imperturbabile, la sua posa classica lo vede con le mani rivolte dietro la schiena, più statua che uomo, che mai si "sporca le mani" mandando avanti bassa manovalanza e luogotenenti.
Qualsiasi tentativo successivo di farlo muovere, combattere ed agire, lo riducono a mero supervillain classico, non dissimile dagli altri che affollano le pagine dei fumetti americani.
Problema che arriva a porsi anche sulla sua rappresentazione cinematografica nell'atteso Snyder's Cut della Justice League.
A tutto quello che è il suo “solito” comparto artistico, che abbiamo comunque avuto modo di conoscere nella sua opere più note, come il Capitan America di Bomba di Follia, vanno aggiunte una serie di collage dall’effetto lisergico completamente straniante e inaspettato che colgono il lettore senza preavviso avvicinando ulteriormente il suo lavoro alla pop-art.
La saga del Quarto Mondo non si conclude ma i suoi personaggi rimasero vivi e attivi negli anni successivi facendo diverse comparsate su altre serie DC, sempre scritti da altre persone, questo lascia la questione della guerra tra Apokolyps e Nuova Genesi come ancora aperta.
Gerry Conway si troverà a scrivere le gesta dei Nuovi Dei nel 1977 dei lasciando proseguire la numerazione da dove Kirby la aveva interrotta, ma senza risultati memorabili o una componente artistica degna di nota. I suoi picchi narrativi verranno raggiunti solo successivamente nella sua carriera.
Darkseid sarà il principale avversario occulto della miniserie Legends del 1986, che porterà alla formazione di una nuova Justice League all’indomani della Crisi sulle Terre infinite, incarnazione della lega che vedrà militare tra le sue file anche Mister Miracle, con una caratterizzazione tutt'altro che lusinghiera, nelle vesti di divo dello spettacolo affamato di successo.
Possiamo considerare come vera conclusione della saga del Quarto Mondo Crisi Finale di Grant Morrison, il maxi evento del 2008: inizia con l'assassinio di Orion per mezzo di un proiettile quantico e si conclude con il confronto tra gli eroi della Terra e Darkeseid incarnato che cerca di rovesciare la realtà. Uno dei momenti più alti della narrativa a fumetti degli anni 00? A mani basse.
Ma torniamo a Kirby.
Dopo il soggiorno in DC, Jack Kirby torna in Marvel ma il tarlo per le divinità celesti e il supereroismo meno scontato gli resta.
A partire dagli scritti di Erich von Daniken sulla teoria degli antichi astronauti, Kirby intavola un discorso fatto di Divinità Cosmiche sull'origine della razza umana sulla sua nuova serie The Eternals.
Gli Eterni sono un gruppo di esseri creati all'alba dei tempi da entità aliene dagli sconfinati poteri note come Celestiali tramite esperimenti sui primitivi ominidi che popolavano la Terra, in perenne lotta contro la dei Devianti, anche quelli frutti di fallito esperimento genetico dei Celestiali.
Torna il tema della contrapposizione tra bene e male, anche se in questo caso le sfumature tra i due schieramenti sono più sfumate.
Inutile dire che anche questa serie non vede una conclusione per mano di Kirby, con i personaggi che vengono riassorbiti dal resto dell'universo Marvel, come l'Eterna Sersi, con il potere di manipolazione della realtà, militare tra le fila dei Vendicatori.
Scrittori che ci mettono mano successivamente per lo più con esiti dimenticabili.
Se non fosse che, proprio da un ramo esiliato su Titano degli Eterni ha origine uno dei personaggi che per lungo tempo ha avuto un ruolo importante nelle trame cosmiche dell'universo Marvel: Thanos, il titano folle, figlio della penna di Jim Starlin.
Thanos a modo suo è il più simile a Darkseid che la Marvel ha nella sua galleria di personaggi e non è casuale che discenda proprio da una delle opere "minori" di Kirby.
Nel 2017 lo scrittore Tom King e il disegnatore Mitch Gerads tornano a raccontare la storia di Mister Miracle e la guerra tra Nuova Genesi e Apokolyps in una miniserie di 12 numeri che rimette in discussione tutto ciò che sappiamo su Nuovi Dei, Anti-vita e realtà stessa.
Un racconto emozionante scritto e disegnato in maniera magistrale che tutti gli appassionati di fumetto (d'autore e supereoistico) dovrebbero leggere almeno una volta nella vita proiettando Tom King dell'Olimpo degli sceneggiatori di fumetti contemporanei.
È proprio a Tom King che dobbiamo la definizione più bella di Quarto Mondo:
Il Primo Mondo è il vecchio mondo, il mondo dei miei genitori, dal quale fuggirono.
Il Secondo Mondo è il nuovo mondo che cercarono, che trovarono, dove io nacqui
Il Terzo Mondo è il nostro mondo come è ora, in formazione, il futuro che nasce
E il Quarto Mondo, bambino mio, è il mio mondo, il mondo che vedo quando chiudo gli occhi…
Dopo anni, tutta la saga del Quarto Mondo è riunita in un colossale omibus edito da Panini, la forma migliore per godere appieno della dirompente visione cosmica di Jack Kirby.