Approcciarsi per la prima volta a un picchiaduro o a un nuovo picchiaduro può essere un processo noioso per alcuni. Questo perché si tratta di un genere che non vive di regole e comandi universali che si mantengono di gioco in gioco. Giocando uno sparatutto per esempio, anche se è la prima volta che ci si mette sopra mano, si dà per scontato che si spara con il grilletto destro (sono un console gamer) e che ci si abbassa con Cerchio/B.
Di conseguenza, posso cambiare gioco, e provare diversi titoli dello stesso genere ma la base sarà sempre la stessa, quindi già si sa come si gioca e si può scendere direttamente in campo e giocare, imparando, mentre si compete con altri giocatori, le vere regole del gioco, quelle che non sono universali. In parole più brevi, forti e coincise, ci si può già divertire, appena cominciato a giocare.
Queste regole universali non valgono per il genere del picchiaduro, poiché non solo sono diverse di gioco in gioco, ma cambiano anche tra i vari personaggi, ma partiamo per gradi.
Cosa bisogna fare per iniziare a competere (e divertirsi) contro altri giocatori? Andare in allenamento, imparare le basi del gioco, del personaggio e poi le mosse speciali. E qui la situazione si fa vischiosa.
Come è ormai ben noto, quasi tutti i picchiaduro utilizzano i motion inputs, ovvero delle ‘’direzioni’’ in cui muovere la levetta con cui ci si muove per effettuare delle mosse speciali. Adesso, per qualcuno che non ha precedenti con il genere, questo è un punto di non ritorno, per più ragioni.
In primis, se non si gioca ai picchiaduro si hanno generalmente parecchie difficoltà con questi input, sia a usarli con successo e ancora di più nell’effettuarli rapidamente come in una partita. Dunque un giocatore, prima di imparare a giocare al gioco e utilizzare il suo personaggio, si ritrova di fronte il muro di non saper premere i tasti necessari per il gioco, e potrebbe stufarsi di alternare allenamento e partita competitiva dove si prendono solo mazzate. Ovviamente il discorso non vale per ogni giocatore di picchiaduro, c’è chi si mette ore online senza esperienze pregresse, ma se il genere sia ancora una nicchia che non attira minimamente i casual un motivo ci sarà.
ArcSystemWorks, creatori di alcuni dei migliori giochi di lotta degli ultimi anni come Dragon Ball FighterZ e Guilty Gear Strive stanno provando da anni a rendere la strada che precede l’ingresso nella competizione con altri giocatori più semplici, attraverso vari step.
Il primo, che dovrebbe avere ogni picchiaduro è un ottimo tutorial. E con ottimo non vuol dire solamente che spiega tutto alla perfezione, ma che sia anche stimolante.
Un buon insegnamento riesce meglio se lo studente è stimolato a seguire, e i vari tutorial di Guilty Gear dove ogni meccanica, movimento e attacco sono illustrati con dei minigiochi aiuta al giocatore a ricordare meglio le nozioni apprese.
Dragon Ball FighterZ rende le cose più semplici in altri aspetti più interni al gioco. La maggior parte dei personaggi utilizzano gli stessi input, e quindi non serve memorizzare le mosse di ognuno perché tutti hanno lo stesso schema di tasti.
Inoltre, FighterZ è stato uno dei primi picchiaduro mainstream a utilizzare le auto-combo. Premendo i primi due tasti d’attacco si effettuano delle combo automatiche, che seppur non ottimali, stimolano il giocatore dandogli il giusto tempo per pensare a cosa stia facendo in una partita così rapida.
L’ultimo tassello nella corsa di Arc per l’accessibilità nei picchiaduro risiede nella sua più recente fatica: DNF Duel.
Il gioco è ispirato a Dungeon Fighter Online, un MMO molto popolare in Corea del Sud, e quale terreno migliore per sperimentare se non uno meno noto del solito.
DNF Duel è uno dei picchiaduro più semplici di sempre. Gli attacchi si effettuano premendo i 4 tasti del pad, e solo gli attacchi con Cerchio/B e X/A presentano varianti, dove basta premerli insieme a un tasto direzionale. Questo vuol dire che effettuare uno combo base richiede semplicemente di premere i 4 tasti d’attacco in ordine dal più forte al più debole, generando uno combo anche soddisfacente e che da spazio anche a un po’ di creatività da parte del giocatore.
I personaggi hanno tutti gli stessi tasti, e per cominciare a giocare non serve conoscere i bottoni da premere, ma solo le mosse che si fanno con gli stessi tasti. Sono abbastanza sicuro che questo sarà lo schema di comandi che vedremo anche nel picchiaduro basato sul mondo di League of Legends, e spero di non sbagliarmi.
Senza entrare nello specifico delle combo difficili, grazie alle mosse speciali si possono generare combo su combo in maniera genuina e rapida, divertendo il giocatore e facendolo sentire appagato.
Le mosse speciali non sono gratis, ma costano un indicatore di mana, situato sotto la barra della vita, e ognuna ha un differente costo di mana. Ma in questo gioco la parola mosse speciali ha l’accento su speciali.
Le special sono veramente folli, Inquisitor per esempio genera una ruota infuocata che resta a schermo per 5 secondi, Lost Warrior blocca il tempo fino a 8 secondi se colpisce 5 volte e Ghostblade evoca un fantasma che fa attacchi a caso mentre il personaggio è libero di muoversi tranquillamente.
Insomma il gioco è rotto, ma in maniera analoga a come diceva Sindrome ne ‘’Gli Incredibili ‘’Se tutti sono rotti, allora non lo è nessuno’’.
L’idea alla base di DNF Duel è quella di divertire i giocatori, anche i meno afferrati, e lo fa in tanti modi.
È semplice da giocare, rende il giocatore soddisfatto e non lo fa sentire inconsapevole di ciò che sta facendo e soprattutto lo fa sentire forte grazie alle potentissime mosse speciali che dominano il gioco.
Ma se si vuol guardare oltre il livello principiante, il gioco offre tanto, specialmente dal punto di vista delle combo, dove c’è una varietà davvero ampia, che permette di vedere sequenze di attacchi lunghissime e pazze, senza dover però perdere le dita.
DNF Duel è finalmente quel picchiaduro dove sul divano con amici potete farvi una partita senza conoscere il gioco e non dovete per forza schiacciare tasti a caso come in Tekken e chi è più fortunato con lo ‘’schiacciamento’’ vince, ma è un ottimo punto di ripartenza se i picchiaduro vogliono ritornare sulla cresta dell’onda.
I comandi semplificati di Street Fighter VI mi fanno presagire che ormai gli sviluppatori si sono resi conto che c’è voglia di picchiaduro, ma che c’è anche voglia di giocare, e non di stare ore a imparare a fare una mossa.
Quindi se cercate un picchiaduro casual da giocare con amici, o volete roba fresca e siete già afferrati nel genere, DNF Duel fa per voi.