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Che noia questo film, è pieno di esplosioni

Cosa volete che vi dica su Mad Max: Fury Road? Stanno uscendo recensioni entusiastiche come proiettili in una sparatoria, sarei solo l’ennesimo tamburo che batte folle e felice l’avvento di un film incredibile.

Le strade sono due: abbandonarsi al fatto di aver visto un film come non se ne vedevano da anni, bellissimo, imprescindibile e storico, che riesce a riappropriarsi di tutto l’immaginario che gli avevano rubacchiato in questi 30 anni urlando la propria supremazia, oppure possiamo sentirci così schiacciati dall’unanime giudizio positivo da dover a tutti i costi dire ribadire che noi, noi non siamo massa! Ci abbiamo trovato i difettucci e gne gne, nella speranza che qualcuno ci dia corda per l’ennesimo inutile dibattito sull’internette.

Ah sì poi c’è Mereghetti.


Io non ho la sua cultura cinematografica, ci mancherebbe, quindi non mi permetterei mai di mettere in dubbio anni e anni di onorata carriera, però se già in passato hai scritto che Lo Hobbit è un romanzo che Tolkien ha scritto per sfruttare l’effetto prequel del Signore degli Anelli beh qualche dubbio sulla mia formazione globale me lo farei venire.

Nella recensione cartacea leggiamo: “L’imperatrice Furiosa, una Charlize Theron vergognosamente imbruttita e con un braccio monco”.

Mi piace quest’idea di giudicare un film in base a quanto vengono imbruttite le attrici, che ne dici Mereghetti, gliele vogliamo dare cinque stelle a Weapon of Ass Destruction o un qualunque film porno? Là sì che le attrici sono bellocce! Fottiamocene del fatto che la Theron un Oscar l’ha vinto proprio imbruttendosi! Fottiamocene del fatto che il suo sia un personaggio inusuale, forte e interessante! È brutta! Buuuuh!

Poi nel giro di qualche riga: “Nel giro di 120 minuti assistiamo a scontri, esplosioni, lotte e incendi” e dopo poco si parla di “noia che impossessa lo spettatore”. Forse ho capito, quando non stronca i film che non gli piacciono perché non sono roba coreana, intimista e girata a rallentatore, Mereghetti fa il mercenario per i signori della guerra ugandesi, quindi è così abituato a “scontri, esplosioni, lotte e incendi” che lo annoiano, povera stella. Ce lo vedo a tagliare braccia in Rwanda con lo sguardo annoiato da catena di montaggio.

Ma meglio ancora è la recensione online che parla di un film in cui “la storia non esiste”.

Come se in Mad Max 1 e 2 ci fosse chissà quale intreccio. Max non è mai stato un film di storie potenti, ma di immagini potenti. È come lamentarsi che muore troppa gente in una tragedia greca. Non è il come, ma il cosa, anche “Lo Squalo” è solo uno pescione che mangia la gente.

Che non ha “né la forza né il fascino dei precedenti, ma che esagera soltanto”.

Quando è evidente che a monte c’è stato un lavoro mostruoso per quanto riguarda la caratterizzazione di personaggi, mezzi, costumi e simbologie di ogni tipo. Come se gli altri film non fossero esagerati nella loro messa in scena. Non erano così solo perché non c’erano soldi.

Che questo “non sarebbe neppure cinema, ma un divertimento per bambini che annoia dopo 10 minuti”.

Ancora qua siamo? Ancora al fatto che il cinema d’azione è infantile e il cinema vero sono le storie appassionanti, i grandi silenzi, il montaggio analogico e l’occhio della madre? Ancora con questa critiche vagamente politicizzate? Il cinema è movimento, è emozione, è potenza visiva, dai eh? Volete proprio dare ragione a Birdman eh?

E poi il tocco finale: “Più che un film è un videogioco”.


Forse complimento più bello Mereghetti non poteva farlo, visto che i videogiochi ormai sono in grado di fornire una ricchezza narrativa che molti film possono solo sognare. Il problema è che qua siamo ancora fermi a Pac-Man, ai giochini per bambini, a una separazione tra narrativa “alta” e “bassa”, con un totale scollamento da linguaggi, opere e medium moderni. Se ci metteva “americanata” e “fumettoso” faceva il tris di banalità.

È il vecchio che guarda i lavori e si lamenta che ai suoi tempi i palazzi erano belli squadrati e non con tutto ‘sto ferro e acciaio da fighetti.

Niente funziona meglio del nuovo per scovare i vecchi tromboni, Mereghetti è senza dubbio un ottimo critico, ma per un certo tipo di film, così come esistono cuochi più adatti per determinati tipi di cucina, qua sfigura come un centometrista a una maratona. Il cinema si muove, Mereghetti no.

Il cinema è grande e Mad Max è il suo profeta.

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