New Pokemon Snap - Essere felici è a uno scatto di distanza
Il nuovo Pokemon Snap ha le stesse premesse del predecessore: si scattano foto e si aspetta la valutazione per poi passare all’area successiva.
A settembre del 2000 avevo nove anni, un Nintendo 64 ed ero investito in pieno dalla pokemon-mania, fra l’anime di Italia 1, i giochi per game boy e Pokemon Stadium che aveva quel simpatico vecchietto che urlava male i nomi dei pokemon (BLASTUAS).
In quel periodo arriva sugli scaffali un nuovo gioco sui mostriciattoli tascabili, quindi riuscì ad averlo in regalo dai miei genitori e finalmente inserì nel caro vecchio Nintendo 64 la cartuccia di Pokemon Snap.
Arriviamo al 2021, adesso ho GLIANNICHEHO, un Nintendo Switch e diversi videogiochi alle spalle in una carriera varia e strampalata da videogiocatore, e sulla mia console, in questo momento c’è New Pokemon Snap, che dopo tutti questi anni mi fa tornare bambino e mi fa stupire di ogni piccolo cambiamento presente a schermo, dandomi lo stesso identico feeling di allora.
Ma andiamo con ordine.
L’originale Pokemon Snap era un semplice gioco dove si passava di livello in livello su una rotaia a fotografare Pokemon per poi far giudicare le foto al Professor Oak, impersonando Todd, un fotografo che nell’intro del gioco intravedeva il potente ma docile Mew rimanendone shockato. Potrei scrivere paginate intere di come ci sia quel momento alla fine dell’intro in cui Todd solleva per un attimo la macchina fotografica con mano tremante come quasi a voler provare a realizzare un ultimo scatto di quel misterioso pokemon appena sfuggito al suo allenato occhio di fotografo, ma concentriamoci sulle cose importanti.
Chiunque abbia giocato all’originale Snap, ne ha un ricordo speciale, come un titolo formativo nel proprio percorso videoludico, e così è stato pure per chi vi sta scrivendo, tanto da portarmi dentro l’idea della fotografia più di quanto voglia ammettere.
Nathan Drake mi è morto fra le dita troppe volte per cercare di tirar fuori scatti perfetti nella modalità foto di Uncharted 4, Max Caufield mi scaldava il cuore e me lo faceva in pezzi ogni volta che utilizzava la sua vecchia Polaroid in Life in Strange, Clint Eastwood è per me, prima di tutto, l’avventuroso fotografo giramondo de i Ponti di Madison County… E credo che questo sia in parte colpa di Pokemon Snap.
Curioso per un gioco nato per caso, no? Si dice che il gioco non avesse nessun appeal per essere sviluppato, quindi decisero di infilarci i Pokemon per convincere il pubblico a sborsarci soldi.
Le premesse del nuovo titolo Nintendo sono le stesse del precedente, si sta su una rotaia, si scattano foto e si aspetta la valutazione per poi passare all’area successiva, con alcune aggiunte davvero gustose ad un gameplay che poi è sostanzialmente invariato.
Ogni pokemon ha 4 scale di valutazione della foto e ciascuna ha al suo interno una ulteriore valutazione, costringendoti a ripetere molte volte un percorso per realizzare gli scatti perfetti. Scatti che potremo poi salvare e modificare per caricarli su un social network interno al gioco in cui gli altri utenti potranno darci l’equivalente si un Like, ovvero le mele d’oro… Che un po’ mi fa ridere, ma la mela è un simbolo importante in snap, visto che si possono lanciare per attirare i pokemon o per colpirli e fargli fare buffe faccette che ci consentiranno di fare alcuni scatti molto buffi.
La cosa particolarmente interessante è di come abbiamo pensato ad un sistema di progressione adatto al non consumare il gioco troppo in fretta, sbloccando nuove aree in base alla nostra progressione all’interno dei livelli già sbloccati, fornendoti strumenti nuovi per cui avrai pure voglia di tornare indietro e provare di nuovo quel livello dove sai che qualche pokemon o qualche situazione “paparazzabile” potrebbe essere nascosta da un evento da triggerare ad hoc.
Quindi il gioco si divide in due componenti, la prima è quella del fare foto perché devi progredire, per fare lo scatto perfetto che avrà la massima valutazione, la seconda è quella di essere creativi e di divertirsi nel prendere quella foto che ti piace e modificarla nell’editor per renderla un bel ricordo di quel momento che a te pare perfetto.
Parlando dell’editor, è molto scarno non consente particolari prodezze tecniche, roba che oggi sembra un po’ una grossa lacuna visto che viviamo in un modo dove esiste Ghosts of Tsushima che ha fatto della sua mod foto il fiore all’occhiello, ma se da un lato quasi ti innervosisce questa mancanza, dall’altra, il riuscire ad ottenere una foto che ti piace è una grande soddisfazione.
Questo nuovo Snap rientra in quel filone familiare e delicato di cui Nintendo è diventata capo indiscusso grazie ad Animal Crossing. Giochi perché ti vuoi divertire, ti vuoi rilassare, vuoi stare bene senza aver paura di sbagliare una combo, senza dover per forza battere qualcuno più forte, dove non esiste un modo sbagliato di giocare. Puoi essere quello che platina tutte le foto e ha solo valutazioni perfette o quello che fa foto bruttine per poi sbizzarrirsi che non importa, se tu stai bene, il gioco vince e tu con lui.
Ogni volta che la macchina del nostro avatar fa “click”, io sto bene.